La città
Gattino ferito in un condominio, la segnalazione di ENPA Barletta
I volontari l'hanno soccorso in tempo e denunciano: «Non c'è giustificazione che possa spiegare un simile accanimento contro un piccolo essere»
Barletta - martedì 15 dicembre 2020
10.50
«Stavolta non riusciamo a trattenere la nostra collera perché ci rendiamo conto che, purtroppo, l'odio governa ancora l'anima di tanti esseri umani. Infatti, in questi giorni ci ritroviamo per l'ennesima volta a cercare il colpevole di un atto estremamente violento nei confronti di un dolcissimo e docilissimo essere vivente». Così scrivono i volontari dell'ENPA Barletta, che segnalano il ritrovamento di un gattino gravemente ferito. Si tratta di Amir, gatto grigio/nero e bianco, appartenente ad una colonia felina regolarmente censita del nostro comune: è stato rinvenuto qualche giorno fa in un portone di un condominio, tra il suo stesso sangue e con un occhietto gravemente ferito (praticamente fuori dall'orbita), tanto che lo si è dovuto enucleare.
«Non sappiamo bene cosa sia successo, ma ciò non ci ha impedito di sporgere regolare denuncia con la speranza che chi di dovere cerchi davvero di far luce su quanto accaduto. Ciò che al momento è certo è che, quando è stato rinvenuto il corpo tremante e spaventato di Amir, le uniche tracce di sangue presenti erano quelle sul pavimento e sui muri interni al portone condominiale in cui giaceva lo stesso Amir e nessuna traccia di sangue era presente lungo il tratto che è necessario percorrere per entrare nello stesso condominio né nell'area circostante; tali fatti non possono che farci presumere che quella povera anima abbia incontrato il suo carnefice in quel portone. Amir è sempre stato un gatto dolcissimo, molto docile e socievole e, forse, proprio questo suo carattere e questa sua fiducia nell'essere umano sono l'orribile ricompensa che gli ha riservato il mostro che l'ha ridotto in quello stato».
Proseguono i volontari: «Non c'è giustificazione, scusa o incapacità (persino mentale) che possa spiegare un simile accanimento contro un piccolo essere, innocuo e indifeso. Si tratta di malvagità allo stato puro della quale non è possibile che si possa rendere responsabile qualcuno che abbia anche solo un briciolo di umanità».
E concludono invitando i bravi cittadini a segnalare situazioni di questo genere. «Concludiamo dicendo che non abbiamo parole (o meglio non vogliamo sprecarle) per chi si volta dall'altra parte e non vuole esporsi o denunciare quanto sa o quanto può essere comunque utile all'accertamento dei fatti. Noi, per quanto ci sarà possibile, continueremo ad occuparci di Amir e a chi ha buon cuore e condivide le nostre riflessioni chiediamo di starci vicino».
«Non sappiamo bene cosa sia successo, ma ciò non ci ha impedito di sporgere regolare denuncia con la speranza che chi di dovere cerchi davvero di far luce su quanto accaduto. Ciò che al momento è certo è che, quando è stato rinvenuto il corpo tremante e spaventato di Amir, le uniche tracce di sangue presenti erano quelle sul pavimento e sui muri interni al portone condominiale in cui giaceva lo stesso Amir e nessuna traccia di sangue era presente lungo il tratto che è necessario percorrere per entrare nello stesso condominio né nell'area circostante; tali fatti non possono che farci presumere che quella povera anima abbia incontrato il suo carnefice in quel portone. Amir è sempre stato un gatto dolcissimo, molto docile e socievole e, forse, proprio questo suo carattere e questa sua fiducia nell'essere umano sono l'orribile ricompensa che gli ha riservato il mostro che l'ha ridotto in quello stato».
Proseguono i volontari: «Non c'è giustificazione, scusa o incapacità (persino mentale) che possa spiegare un simile accanimento contro un piccolo essere, innocuo e indifeso. Si tratta di malvagità allo stato puro della quale non è possibile che si possa rendere responsabile qualcuno che abbia anche solo un briciolo di umanità».
E concludono invitando i bravi cittadini a segnalare situazioni di questo genere. «Concludiamo dicendo che non abbiamo parole (o meglio non vogliamo sprecarle) per chi si volta dall'altra parte e non vuole esporsi o denunciare quanto sa o quanto può essere comunque utile all'accertamento dei fatti. Noi, per quanto ci sarà possibile, continueremo ad occuparci di Amir e a chi ha buon cuore e condivide le nostre riflessioni chiediamo di starci vicino».