Territorio
Coldiretti Puglia, necessario un piano di bonifica del territorio
Il 78% dei Comuni a rischio idrogeologico
Barletta - lunedì 9 aprile 2018
Comunicato Stampa
Sarebbero circa 232 su 258, quindi ben il 78%, i Comuni a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica sul territorio pugliese. 8.098 sono di conseguenza i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni. Sono i dati allarmanti forniti dall'Ispra l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza ambientale.
Per studiare quello che sta avvenendo in Puglia una delegazione del Gruppo della Banca mondiale, osservatore presso il Gruppo di sviluppo delle Nazioni Unite, composto da delegati provenienti da Cina, USA, Kazakhistan, Vietnam, Perù, Vienna, sarà in visita insieme a Coldiretti, tra le province di Bari e Foggia, dal 10 al 14 aprile per toccare con mano gli esempi virtuosi sul fronte irriguo, rappresentati da aziende private e dallo stesso Consorzio di Bonifica della Capitanata che hanno fatto della politica di autogoverno degli agricoltori il punto di forza delle attività.
«Gli effetti dell'incuria e delle mancate opere di bonifica - spiega il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele - sono evidenti sul territorio. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di tecnici di Coldiretti Puglia che si sta muovendo sul territorio per verificare che le opere siano realmente state realizzate. Poi, ci stupiamo di smottamenti e allagamenti, causati in Puglia anche da semplici piogge. Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sulla incolpevole platea di utenti, agricoli e urbani, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione, i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione. I drammatici effetti dell'incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell'attività di bonifica integrale«».
«Abbiamo in più occasioni chiesto al commissario del Consorzio di bonifica Centro – Sud una mappa dei lavori effettivamente svolti sul territorio, perché le nostre imprese agricole non ne vedono tracce tangibili – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – e abbiamo presentato un documento con indicazioni puntuali, sollecitando più volte la convocazione di un tavolo all'Assessore all'Agricoltura, mai convocato, perché senza un piano organico pluriennale, gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo resteranno solo utopia, mentre si continua a gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti».
Per studiare quello che sta avvenendo in Puglia una delegazione del Gruppo della Banca mondiale, osservatore presso il Gruppo di sviluppo delle Nazioni Unite, composto da delegati provenienti da Cina, USA, Kazakhistan, Vietnam, Perù, Vienna, sarà in visita insieme a Coldiretti, tra le province di Bari e Foggia, dal 10 al 14 aprile per toccare con mano gli esempi virtuosi sul fronte irriguo, rappresentati da aziende private e dallo stesso Consorzio di Bonifica della Capitanata che hanno fatto della politica di autogoverno degli agricoltori il punto di forza delle attività.
«Gli effetti dell'incuria e delle mancate opere di bonifica - spiega il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele - sono evidenti sul territorio. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di tecnici di Coldiretti Puglia che si sta muovendo sul territorio per verificare che le opere siano realmente state realizzate. Poi, ci stupiamo di smottamenti e allagamenti, causati in Puglia anche da semplici piogge. Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sulla incolpevole platea di utenti, agricoli e urbani, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione, i quali hanno, loro malgrado, subito nell'ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione. I drammatici effetti dell'incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell'attività di bonifica integrale«».
«Abbiamo in più occasioni chiesto al commissario del Consorzio di bonifica Centro – Sud una mappa dei lavori effettivamente svolti sul territorio, perché le nostre imprese agricole non ne vedono tracce tangibili – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – e abbiamo presentato un documento con indicazioni puntuali, sollecitando più volte la convocazione di un tavolo all'Assessore all'Agricoltura, mai convocato, perché senza un piano organico pluriennale, gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo resteranno solo utopia, mentre si continua a gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti».