Associazioni
Francesco Conteduca, da Barletta un eroe del mare
Eroico soldato, resistette pur con la mano sfracellata da una granata
Barletta - mercoledì 20 luglio 2016
Comunicato Stampa
Imbruniva già quando il 19 Luglio del 1866 la "Formidabile", corvetta corazzata a scafo di ferro stazzante 2600 tonnellate circa, ebbe ordine di forzare il Porto di San Giorgio in Lissa. Comandava la nave il Capitano di Fregata Simone Pacoretdi Sain Bon, uomo di rare virtù militari che col suo eroismo e la sua perizia nautica, durante quell'infausta campagna, diede mirabile esempio di disciplina, combattività e sacrificio.
L'ordine fu eseguito e la nave s'inoltrò per l'angusta strettoia, rasentando quasi tutto il lato destro della costa, scientemente votata al sacrificio, ma con la ferma volontà dell'equipaggio di bruciare fino all'ultima cartuccia contro le ben guarnite opere delle difese austriache di Porto San Giorgio. Infatti, i cannonieri ai pezzi, i marinai ai posti di manovra, il resto dell'equipaggio nelle batterie e in coperta con i fucili, fu aperto subitamente il fuoco. La Formidabile s'avvolse in un attimo di fumo come se s'incendiasse, tante erano rapide le bordate che i serventi ai pezzi scaricavano contro le soverchianti artiglierie austriache, cui essa offriva facile bersaglio. La cannoniera, giunta dinnanzi alla batteria della Madonna, situata in fondo al ristretto golfo, vi si " imbozzò" dinnanzi iniziando l'epico duello. La Formidabile, dopo due ore di fuoco e crivellata di colpi, resiste e continua a battersi eroicamente. La batteria interna è già piena di rottami, di morti e di feriti e l'aria è densa di odore acre dei pezzi e degli incendi che, qua e là, lo scoppio delle granate suscitano e che vengono presto domati. I cannonieri e i servienti, lavorano con ardore ed entusiasmo incuranti delle perdite che assottigliano sempre di più l'equipaggio. Anzi, ad ogni uomo che cade, le forze si centuplicano e il ritmo dei colpi si accelera.
Fra essi è il marinaio cannoniere di seconda classe Francesco Conteduca (a cui è intitolata la bella piazza barlettana della stazione, primo benvenuto a turisti e viaggiatori ndr). E' il più attivo, diabolico quasi, con la voce e con l'esempio, incita e rincuora i superstiti perché non si lascino prendere da scoramento. Canta anche il suo contegno eroico e non cessa di essere tale nemmeno quando lo scoppio di una granata nemica gli sfracella la mano sinistra. Non un lamento, non un grido esce dalla sua bocca. Rimane al suo posto e rifiuta energicamente qualunque aiuto affinché i compagni non si distolgano nemmeno un minuto dal pezzo che egli è orgoglioso di sentire sempre di tuonare contro il nemico. Resiste per ore e ore continuando a prestare la sua opera come puntatore, finché, dissanguato, sviene fra le braccia del suo comandante in seconda di Sambuy.
Francesco Conteduca, modesto figlio della generosa terra di Barletta, agisce in quell'ambiente di battaglia fumoso e vivido, fra le fiammate dei pezzi e lo scoppio delle granate e impersona la classica concezione dell'eroismo esaltata dal suo spirito di sacrificio nobilissimo. Il suo esempio infiamma i compagni vicini e i cannoni italiani, con maggiore rapidità, vengono caricati e puntati. Calò così sui combattenti, il buio della notte. La Formidabile, con morti e feriti a bordo, con lo scafo duramente percosso e l'acqua nell'imminenza del penetrare nelle portelli ere divelte, mentre le batterie nemiche, benché in parte smantellate, non tacevano, non poteva l'oscurità notturna mantenere l'efficacia dei suoi tiri. Saint Bon filò per occhio la catena della sua ancora ed uscì dal porto per ricongiungersi alle navi della Divisione che fuori l'attendevano. Il marinaio cannoniere di seconda classe Francesco Conteduca fu trasportato all'infermeria. La gravità della ferita imponeva un urgente atto operatorio. Non un grido, non un lamento uscì dalla bocca dell'eroe durante il tempo che i ferri del chirurgo gli amputarono la mano.
A operazione conclusa, al Comandante e agli ufficiali che assistevano ebbe a dichiarare di essere amareggiato di non aver potuto fare di più per la sua Patria. Il suo alto senso del dovere e il suo sublime sacrificio furono premiati con la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Sarà la prima delle undici Medaglie d'Oro di Barletta. Per onorarne la memoria, in occasione del 150mo anniversario della battaglia di Lissa, L'Associazione fra Mutilati e Invalidi di Guerra, l'Associazione Combattenti e Reduci di Barletta e Borbiago, organizzano presso la sede Anmig in via Capua 28 a Barletta, una mostra di cimeli storici dal 19 al 24 Luglio 2016 aperta al pubblico gratuitamente. In contemporanea con Barletta, nella città veneta di Borbiago di Mira, ci sarà un solenne alzabandiera per commemorare e ricordare l'eroica impresa di Lissa, simbolico gesto voluto dal Presidente della locale sezione Combattenti e Reduci, il Barlettano Filomeno Porcelluzzi. La cittadinanza è invitata a partecipare.
L'ordine fu eseguito e la nave s'inoltrò per l'angusta strettoia, rasentando quasi tutto il lato destro della costa, scientemente votata al sacrificio, ma con la ferma volontà dell'equipaggio di bruciare fino all'ultima cartuccia contro le ben guarnite opere delle difese austriache di Porto San Giorgio. Infatti, i cannonieri ai pezzi, i marinai ai posti di manovra, il resto dell'equipaggio nelle batterie e in coperta con i fucili, fu aperto subitamente il fuoco. La Formidabile s'avvolse in un attimo di fumo come se s'incendiasse, tante erano rapide le bordate che i serventi ai pezzi scaricavano contro le soverchianti artiglierie austriache, cui essa offriva facile bersaglio. La cannoniera, giunta dinnanzi alla batteria della Madonna, situata in fondo al ristretto golfo, vi si " imbozzò" dinnanzi iniziando l'epico duello. La Formidabile, dopo due ore di fuoco e crivellata di colpi, resiste e continua a battersi eroicamente. La batteria interna è già piena di rottami, di morti e di feriti e l'aria è densa di odore acre dei pezzi e degli incendi che, qua e là, lo scoppio delle granate suscitano e che vengono presto domati. I cannonieri e i servienti, lavorano con ardore ed entusiasmo incuranti delle perdite che assottigliano sempre di più l'equipaggio. Anzi, ad ogni uomo che cade, le forze si centuplicano e il ritmo dei colpi si accelera.
Fra essi è il marinaio cannoniere di seconda classe Francesco Conteduca (a cui è intitolata la bella piazza barlettana della stazione, primo benvenuto a turisti e viaggiatori ndr). E' il più attivo, diabolico quasi, con la voce e con l'esempio, incita e rincuora i superstiti perché non si lascino prendere da scoramento. Canta anche il suo contegno eroico e non cessa di essere tale nemmeno quando lo scoppio di una granata nemica gli sfracella la mano sinistra. Non un lamento, non un grido esce dalla sua bocca. Rimane al suo posto e rifiuta energicamente qualunque aiuto affinché i compagni non si distolgano nemmeno un minuto dal pezzo che egli è orgoglioso di sentire sempre di tuonare contro il nemico. Resiste per ore e ore continuando a prestare la sua opera come puntatore, finché, dissanguato, sviene fra le braccia del suo comandante in seconda di Sambuy.
Francesco Conteduca, modesto figlio della generosa terra di Barletta, agisce in quell'ambiente di battaglia fumoso e vivido, fra le fiammate dei pezzi e lo scoppio delle granate e impersona la classica concezione dell'eroismo esaltata dal suo spirito di sacrificio nobilissimo. Il suo esempio infiamma i compagni vicini e i cannoni italiani, con maggiore rapidità, vengono caricati e puntati. Calò così sui combattenti, il buio della notte. La Formidabile, con morti e feriti a bordo, con lo scafo duramente percosso e l'acqua nell'imminenza del penetrare nelle portelli ere divelte, mentre le batterie nemiche, benché in parte smantellate, non tacevano, non poteva l'oscurità notturna mantenere l'efficacia dei suoi tiri. Saint Bon filò per occhio la catena della sua ancora ed uscì dal porto per ricongiungersi alle navi della Divisione che fuori l'attendevano. Il marinaio cannoniere di seconda classe Francesco Conteduca fu trasportato all'infermeria. La gravità della ferita imponeva un urgente atto operatorio. Non un grido, non un lamento uscì dalla bocca dell'eroe durante il tempo che i ferri del chirurgo gli amputarono la mano.
A operazione conclusa, al Comandante e agli ufficiali che assistevano ebbe a dichiarare di essere amareggiato di non aver potuto fare di più per la sua Patria. Il suo alto senso del dovere e il suo sublime sacrificio furono premiati con la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Sarà la prima delle undici Medaglie d'Oro di Barletta. Per onorarne la memoria, in occasione del 150mo anniversario della battaglia di Lissa, L'Associazione fra Mutilati e Invalidi di Guerra, l'Associazione Combattenti e Reduci di Barletta e Borbiago, organizzano presso la sede Anmig in via Capua 28 a Barletta, una mostra di cimeli storici dal 19 al 24 Luglio 2016 aperta al pubblico gratuitamente. In contemporanea con Barletta, nella città veneta di Borbiago di Mira, ci sarà un solenne alzabandiera per commemorare e ricordare l'eroica impresa di Lissa, simbolico gesto voluto dal Presidente della locale sezione Combattenti e Reduci, il Barlettano Filomeno Porcelluzzi. La cittadinanza è invitata a partecipare.