La città
Fino a 640 euro di tasse per i venditori ambulanti di panini
L'intervento di Unimpresa BAT. «Presenza diffusa e incontrollata di abusivi»
Barletta - lunedì 25 marzo 2013
0.49
«Lo scorso anno la polemica fu tutta incentrata su aspetti di ordine igienico-sanitario e quanto accaduto durante la Festa Patronale, a luglio, scosse non poco gli operatori concessionari di posteggio, specie quelli del settore alimentare che si videro letteralmente invadere da insetti e vermi di ignota provenienza che cadevano dagli alberi con contaminazione anche dei prodotti alimentari, dolciumi, torrone e frutta secca». Così interviene Unimpresa BAT sulla questione dell'aumento delle tariffe a Barletta.
«Anche i passanti e i consumatori rimasero allibiti in quanto si vedevano investire da questi animali che cadevano sui loro corpi come su quelli degli operatori ambulanti. La scena finale di quello che avrebbe potuto essere un film horror di Alfred Hitchcock, gli ambulanti, al termine delle operazioni di vendita, furono addirittura costretti ad usare compressori di aria per allontanare gli "indesiderati" che, nel corso delle ore, avendo formato un tappeto indecente. In quell'occasione apprezzammo l'intervento onesto dell'allora assessore all'Ambiente, Antonio Cannito, che riconobbe l'accaduto e ci ringraziò per la collaborazione, seppur critica ma costruttiva e preventiva per il futuro. A questa situazione che nessuno si sarebbe mai aspettato si aggiunse le condizione dell'area lasciata in uno stato di sporcizia diffusa, al punto che questo fu l'argomento più "chiacchierato" durante lo svolgimento della Festa perché tutti potettero notare lo scempio».
«Una festa drammatica anche dal punto di vista economico visto che venne registrato un calo delle vendite di oltre il 60% con la presenza diffusa ed incontrollata di abusivi che non erano autorizzati ad occupare l'area pubblica, di venditori di merci contraffatte e di soggetti che occuparono l'area mercatale pur non essendo personalmente titolari di concessioni. L'area periferica sulla quale venne trasferita da circa cinque anni la Festa Patronale, allontanandola dal centro urbano con gravi perdite economiche per le Imprese aventi diritto e allocata poco distante dal Comando della Guardia di Finanza, mostrò altresì problemi di natura autorizzativa dal momento che dopo il nostro intervento anche presso la Asl fu proprio il Direttore del S.I.A.N. che scrisse a noi di Unimpresa Bat e, per conoscenza, al Sindaco di Barletta, al Direttore Generale della ASL/BT e al Direttore del Dipartimento di Prevenzione riscontrando la nostra nota e comunicando che non risultavano DIA relative a quella manifestazione così come non esistevano, e non sappiamo se esistono oggi, atti autorizzativi conclusivi né iter procedurali attivi per le aree pubbliche ubicate nei pressi del Castello Svevo».
«A fronte di questa seria problematica di natura igienico-sanitaria, oggi, rispetto allo scorso anno quando a luglio le nuove tariffe non erano state ancora deliberate, cosa che avvenne il famoso 29 settembre 2012, scoppia la grana aumenti ed ecco che, così come rilevato al termine dell'incontro tecnico a Barletta, ci si trova di fronte alla richiesta, allo stato attuale, di cifre esorbitanti per gli ambulanti che frequentano le Feste e le Fiere cittadine. A proposito della Festa Patronale, ad esempio, per soli 18 metri quadrati di occupazione per i tre giorni di Festa, gli ambulanti dovrebbero pagare ben 289 euro mentre gli automarket per la vendita di panini, che hanno un'occupazione superiore, potrebbero arrivare a pagare anche 640 euro per quei tre giorni cioè per quattro volte rispetto alle precedenti tariffe. Questo accade anche perché per queste forme di commercio con occupazioni che non superano un certo numero di giorni e che non rientrano in convenzione, non vengono applicate le riduzioni previste per gli ambulanti del mercato quindi i sapientoni che hanno adottati i provvedimenti di aumento delle tariffe hanno pensato di prevedere un'apposita tabella tariffaria per questi operatori con gli aumenti stratosferici di cui parliamo oggi ma senza tenere conto degli ammortizzatori che avrebbero dovuto proprio essere previsti in sede di determinazione delle tariffe o comunque prima del loro aumento».
«All'interno del "pacchetto" di discussione aperto su questi aumenti che, come tutti sappiamo, hanno suscitato la reazione democratica, civile, pacifica ma altrettanto ferma e decisa di pubblici esercenti e ambulanti, sul tavolo della discussione c'è anche questo argomento quindi se ne discuterà nel prossimo incontro ufficiale dopo che il Settore Finanze del Comune di Barletta avrà presentato la bozza di bilancio al Commissario Prefettizio e questo avverrà presumibilmente la prossima settimana. La soluzione resta, quindi, quella inevitabile di tornare a rimodulare le tariffe in modo che per il corrente anno 2013 e per il futuro non si presenti questa situazione oggi preventivata. Problemi su problemi che emergono in un particolare ed infelice momento economico e sociale che sta investendo anche la città di Barletta che, e ce ne dispiace veramente, anche nel recente passato non ha voluto e non ha saputo ascoltare, rapportandosi solo con taluni soggetti e addirittura impedendoci di esprimerci giungendo a boicottare il nostro intervento sindacale salvo ora accorgersi, come di fatto è stato palesemente riconosciuto, che un contributo ed una partecipazione più allargata e più profonda per evitare tutto ciò sarebbe stata invece opportuna e che, evidentemente, a Barletta e solo a Barletta, è venuta a mancare. Ora ci siamo ed ora dobbiamo mettere sul tavolo tutte le questioni che possano evitare ulteriori tensioni sociali. Continueremo ad occuparci anche di tutto questo e lo faremo come sempre insieme e con tutte le altre Associazioni e Comitati perché battaglie come queste sono e devono restare di tutti».
«Anche i passanti e i consumatori rimasero allibiti in quanto si vedevano investire da questi animali che cadevano sui loro corpi come su quelli degli operatori ambulanti. La scena finale di quello che avrebbe potuto essere un film horror di Alfred Hitchcock, gli ambulanti, al termine delle operazioni di vendita, furono addirittura costretti ad usare compressori di aria per allontanare gli "indesiderati" che, nel corso delle ore, avendo formato un tappeto indecente. In quell'occasione apprezzammo l'intervento onesto dell'allora assessore all'Ambiente, Antonio Cannito, che riconobbe l'accaduto e ci ringraziò per la collaborazione, seppur critica ma costruttiva e preventiva per il futuro. A questa situazione che nessuno si sarebbe mai aspettato si aggiunse le condizione dell'area lasciata in uno stato di sporcizia diffusa, al punto che questo fu l'argomento più "chiacchierato" durante lo svolgimento della Festa perché tutti potettero notare lo scempio».
«Una festa drammatica anche dal punto di vista economico visto che venne registrato un calo delle vendite di oltre il 60% con la presenza diffusa ed incontrollata di abusivi che non erano autorizzati ad occupare l'area pubblica, di venditori di merci contraffatte e di soggetti che occuparono l'area mercatale pur non essendo personalmente titolari di concessioni. L'area periferica sulla quale venne trasferita da circa cinque anni la Festa Patronale, allontanandola dal centro urbano con gravi perdite economiche per le Imprese aventi diritto e allocata poco distante dal Comando della Guardia di Finanza, mostrò altresì problemi di natura autorizzativa dal momento che dopo il nostro intervento anche presso la Asl fu proprio il Direttore del S.I.A.N. che scrisse a noi di Unimpresa Bat e, per conoscenza, al Sindaco di Barletta, al Direttore Generale della ASL/BT e al Direttore del Dipartimento di Prevenzione riscontrando la nostra nota e comunicando che non risultavano DIA relative a quella manifestazione così come non esistevano, e non sappiamo se esistono oggi, atti autorizzativi conclusivi né iter procedurali attivi per le aree pubbliche ubicate nei pressi del Castello Svevo».
«A fronte di questa seria problematica di natura igienico-sanitaria, oggi, rispetto allo scorso anno quando a luglio le nuove tariffe non erano state ancora deliberate, cosa che avvenne il famoso 29 settembre 2012, scoppia la grana aumenti ed ecco che, così come rilevato al termine dell'incontro tecnico a Barletta, ci si trova di fronte alla richiesta, allo stato attuale, di cifre esorbitanti per gli ambulanti che frequentano le Feste e le Fiere cittadine. A proposito della Festa Patronale, ad esempio, per soli 18 metri quadrati di occupazione per i tre giorni di Festa, gli ambulanti dovrebbero pagare ben 289 euro mentre gli automarket per la vendita di panini, che hanno un'occupazione superiore, potrebbero arrivare a pagare anche 640 euro per quei tre giorni cioè per quattro volte rispetto alle precedenti tariffe. Questo accade anche perché per queste forme di commercio con occupazioni che non superano un certo numero di giorni e che non rientrano in convenzione, non vengono applicate le riduzioni previste per gli ambulanti del mercato quindi i sapientoni che hanno adottati i provvedimenti di aumento delle tariffe hanno pensato di prevedere un'apposita tabella tariffaria per questi operatori con gli aumenti stratosferici di cui parliamo oggi ma senza tenere conto degli ammortizzatori che avrebbero dovuto proprio essere previsti in sede di determinazione delle tariffe o comunque prima del loro aumento».
«All'interno del "pacchetto" di discussione aperto su questi aumenti che, come tutti sappiamo, hanno suscitato la reazione democratica, civile, pacifica ma altrettanto ferma e decisa di pubblici esercenti e ambulanti, sul tavolo della discussione c'è anche questo argomento quindi se ne discuterà nel prossimo incontro ufficiale dopo che il Settore Finanze del Comune di Barletta avrà presentato la bozza di bilancio al Commissario Prefettizio e questo avverrà presumibilmente la prossima settimana. La soluzione resta, quindi, quella inevitabile di tornare a rimodulare le tariffe in modo che per il corrente anno 2013 e per il futuro non si presenti questa situazione oggi preventivata. Problemi su problemi che emergono in un particolare ed infelice momento economico e sociale che sta investendo anche la città di Barletta che, e ce ne dispiace veramente, anche nel recente passato non ha voluto e non ha saputo ascoltare, rapportandosi solo con taluni soggetti e addirittura impedendoci di esprimerci giungendo a boicottare il nostro intervento sindacale salvo ora accorgersi, come di fatto è stato palesemente riconosciuto, che un contributo ed una partecipazione più allargata e più profonda per evitare tutto ciò sarebbe stata invece opportuna e che, evidentemente, a Barletta e solo a Barletta, è venuta a mancare. Ora ci siamo ed ora dobbiamo mettere sul tavolo tutte le questioni che possano evitare ulteriori tensioni sociali. Continueremo ad occuparci anche di tutto questo e lo faremo come sempre insieme e con tutte le altre Associazioni e Comitati perché battaglie come queste sono e devono restare di tutti».