Processione Santi Patroni di Barletta. <span>Foto Mario Sculco</span>
Processione Santi Patroni di Barletta. Foto Mario Sculco
Religioni

Festa dei Santi Patroni, programma e cenni storici

Gli appuntamenti del 14 e 15 luglio

I solenni festeggiamenti in onore dei Santi Patroni della Città di Barletta Maria SS. dello Sterpeto e San Ruggero raggiungeranno il culmine nelle due giornate del 14 e 15 luglio. Di seguito il programma delle due giornate:

· 07:00, Santa Messa presieduta dai Padri Oblati di San Giuseppe
· 08:00, Lancio di diane
· 09:00, Campane a festa dalle chiese della città
· 09:00, Santa Messa presieduta da don Roberto Vaccariello, Canonico onorario del Capitolo Cattedrale
· 11:00, Solenne Pontificale in onore della Beata Vergine Maria
dello Sterpeto presieduto dal nostro Arcivescovo S.E. Rev.ma mons. Leonardo D'Ascenzo con la partecipazione del Ven.le Capitolo Cattedrale, del Rev.mo Clero diocesano secolare e regolare, dell'Associazione Portatori "Maria SS. dello Sterpeto", del Signor Sindaco, del Signor Prefetto, del Signor Questore, delle Autorità civili e militari, del Comitato Feste Patronali (diretta TV su Amica9 can. 91)
· 19:00, Santa Messa Solenne presieduta da don Francesco Fruscio, Arciprete
· 20:00, Solenne Processione in onore dei Santi Patroni presieduta dal nostro Arcivescovo S.E. Rev.ma mons. Leo­nardo D'Ascenzo con l'intervento del Ven.le Capitolo Cattedrale, del Rev.mo Clero diocesano secolare e regolare, delle Religiose, dei Terz'Ordini, delle Arciconfraternite, delle Confraternite, delle Associazioni laicali, del Signor Sindaco dott. Cosimo Cannito, delle Autorità civili e militari, del Comitato Feste Patronali
Itinerario: piazza Duomo, piazza Castello, via Carlo V d'Asburgo, corso Cavour, corso Garibaldi, via Baccarini, piazza Aldo Moro, via Roma, via Nanula, piazza Principe Umberto, corso Vitt. Emanuele, via Nazareth, via Cialdini, via Duomo, Basilica (diretta televisiva nel programma "Io resto al Sud" di Antenna Sud canale 14 - su social Amica 9)
· 21:30, Corso Vittorio Emanuele (c/o Teatro Curci): Luminarie musicali a cura del Comitato Feste Patronali, sulle note dell'Ave Maria al passaggio dei Santi Patroni. Spettacolo ripetuto alle 22:15 e 23:00
· 22:30, Concerto bandistico itinerante
· 23:30, Spettacolo pirotecnico dal molo di levante

15 LUNEDÌ – FESTA PATRONALE
· 07:00, Santa Messa presieduta dai Padri Oblati di San Giuseppe
· 09:00, Santa Messa presieduta dai Padri Oblati di San Giuseppe
· 19:00, Santa Messa presieduta da don Francesco Fruscio, Canonico parroco
· 20:00, Solenne Pontificale in onore di San Ruggero Vescovo presieduto da S.E. Rev.ma mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria, con la partecipazione del Ven.le Capitolo Cattedrale, del Rev.mo Clero diocesano secolare e regolare, dell'Associazione Portatori "San Ruggero vescovo", del Signor Sindaco, del Signor Prefetto, del Signor Questore, delle Autorità civili e militari, del Comitato Feste Patronali (diretta TV su Amica9 can. 91)
· 21:15, Corso Vittorio Emanuele (c/o Teatro Curci): Luminarie musicali a cura del Comitato Feste Patronali. Spettacolo ripetuto alle 22:15 e 23:00
· 21:30 , Piazza Aldo Moro: Spettacolo musicale "La mia vita è un film" - Orietta Berti e la sua band in concerto



Barletta e suoi Santi Patroni

Il Patronato di Barletta è ricco quanto la sua storia. Nel 1234 Federico II chiarì che la città era consacrata alla Vergine; ancora nel 1276 e nel 1280 gli stessi Barlettani facevano riferimento ai "continui accrescimenti" di cui essi godevano grazie alla protezione della Madonna. Sono gli stessi anni nei quali si consuma la discussa vicenda della traslazione delle reliquie di San Ruggero Vescovo di Canne dalla cattedrale della Cittadella a Barletta. Affidandosi alla tutela del Vescovo cannese, i Barlettani cercarono di ottenere il titolo diocesano, ma l'operazione fallì. Tuttavia, la devozione dei cittadini nei confronti del Santo Vescovo non si spense, ma crebbe sino al Cinquecento e le sue reliquie continuarono ad essere venerate.
All'inizio del Trecento, inoltre, la diffusione del culto dell'Eucaristia, spinto dalla predicazione dei Domenicani e dalla venerazione dei sovrani angioini, giunse sino a Barletta, dove probabilmente si iniziò a celebrare, come già avveniva a Napoli, la solennità del Corpus Domini. Ancora alla casa d'Angiò, nello stesso periodo, si deve la promozione del culto della Croce conservata nella chiesa del Santo Sepolcro; esso coincise con la sistemazione davanti alla basilica della statua colossale di Eraclio, che da quel momento ne divenne il tutore, simbolo del legame tra Barletta e la Terra Santa. Si andava componendo, così, il complesso patronato civico di una delle più importanti città del Regno. Infatti, nel documento del 29 luglio 1656 nel quale fu registrato il Voto solenne con il quale la città chiedeva la fine della pestilenza, i Patroni di Barletta sono proprio il Santissimo Sacramento, l'Insigne Reliquia della Vera Croce, San Ruggero Vescovo e, non ultima, la Vergine Maria sotto il titolo dell'Immacolata Concezione. Si tratta di quattro ricorrenze ancora oggi solennemente celebrate.
Secondo la tradizione, tuttavia, proprio nel 1656 alcuni contadini avrebbero ritrovato tra gli sterpi di un monastero abbandonato l'immagine della Madonna dello Sterpeto, alla quale da subito si iniziarono ad attribuire miracoli. Essa, però, non era ancora ufficialmente patrona della città. Nel 1731 un terremoto fortissimo devastò il Sud Italia. Si narra che a salvare Barletta dalla catastrofe fu proprio la Vergine dello Sterpeto che, dall'anno successivo, sarebbe stata assunta definitivamente nel patronato civico, restando a presiederlo, maternamente assisa, sino ai giorni nostri.
Victor Rivera Magos, storico


Il percorso e le soste della Processione

La Processione dei Santi Patroni della Città di Barletta si svolge da diversi decenni nella seconda domenica del mese di luglio mentre i giorni delle feste liturgiche sono fissati all'8 maggio per la Madonna dello Sterpeto e al 30 dicembre per San Ruggero. Fino agli anni '60 del secolo scorso la processione si svolgeva nella prima domenica di giugno. Infatti dalla proclamazione della Madonna dello Sterpeto a Patrona Principale della città, avvenuta il 31 maggio 1732 (all'indomani del terremoto del 20 marzo 1731 che lasciò Barletta incolume), la prima processione della "Festa della Madonna" – come la chiamano i Barlettani – si è svolta nella domenica seguente alla proclamazione del suo patronato (3 giugno 1732).
Dal punto di vista religioso, la processione dei nostri Santi Patroni, come ogni processione che si rispetti, è un atto di culto pubblico della Chiesa – e non dunque una mera sfilata o corteo - in cui attraverso la preghiera, il popolo cristiano nella molteplice diversità e bellezza delle sue componenti, armonicamente ordinate (bambini e adulti, devoti e associazioni, laici e pastori della Chiesa), compie un cammino orante attraversando le strade degli uomini e incedendo verso una chiesa, che non a caso per la nostra festa patronale è la Cattedrale, chiesa madre di tutte le chiese della città.

Il significato di una processione è altamente formativo dal punto di vista religioso e antropologico. Esso rappresenta il percorso della vita terrena (cammino della processione) originato in Dio (partenza da una chiesa) che si realizza (itinerario) orientandosi verso il compimento nella Vita Eterna (rientro in chiesa). In questo "pellegrinare" il popolo ha con sé la Madre di Dio e i Santi (effigi dei Patroni) quali amici-intercessori presso il Signore e compagni-protettori nel cammino di ciascuno e della comunità (in questo caso la città di Barletta).
La nostra processione segue un cammino che ripercorre l'antico tracciato delle mura cittadine, attraversando non solo la parte interna, all'allora cinta muraria, ma percorrendo anche zone al di fuori di essa (tratto da Piazza Caduti a Piazza Principe Umberto), quasi ad esprimere la premura ed il patrocinio della Vergine e del Santo Vescovo di Canne che vogliono raggiungere tutti i luoghi e le condizioni dei "loro figli e fratelli", vicini e lontani, là dove si trovano e vivono.
Il percorso, inoltre, prevede quattro soste (quattro è il numero che rimanda alla vita dell'uomo, ai quattro punti cardinali) nelle quali l'Arcivescovo, che presiede la processione unito in corpo al Capitolo Cattedrale e al Clero cittadino, imparte per intercessione dei Santi Protettori la benedizione di Dio sui quartieri della città;

PRIMA SOSTA (levante), nei pressi dell'allora Porta San Leonardo (corso Cavour angolo via III Novembre), benedizione sui rioni della circoscrizione Santa Maria;
SECONDA SOSTA (mezzogiorno), nel punto più esterno (corso Garibaldi angolo via Baccarini) dalle allora esistenti Porta Santa Croce (piazza Caduti) e Porta Nuova (piazza A. Moro), benedizione ai rioni della circoscrizione Borgovilla-Patalini;
TERZA SOSTA (ponente) nei pressi dell'allora Porta Napoli (piazza Principe Umberto angolo corso V. Emanuele), benedizione ai rioni della circoscrizione San Giacomo-Settefrati;
QUARTA SOSTA (settentrione) nei pressi di Palazzo di Città, benedizione sul mondo della sofferenza e del volontariato della città.
A queste soste si aggiunge un'ultima tappa in PIAZZA MONS. DAMATO (già del Real Monte di Pietà), là dove si affacciano il Palazzo Arcivescovile Nazareno da un lato (segno dell'autorità ecclesiastica) e la Prefettura della Provincia dall'altro (rimando all'autorità di Governo); qui si eleva una preghiera per tutti coloro che nel territorio civico e provinciale rivestono responsabilità amministrative a servizio della collettività.
Alla processione religiosa, che culmina con i simulacri dei Santi Patroni, si associano in coda le autorità civili e militari della Città e della Provincia. Infatti, al di là della fede personale dei singoli, i Protettori rappresentano un segno identitario culturale oltre che religioso dell'intero territorio.
  • Festa patronale
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