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Fase 2, mezzo sospiro di sollievo per i bar di Barletta

«Nessuno potrà restituirci ciò che la nostra categoria ha perso, ma il passo intrapreso ci permette di tornare a lavoro e non tutti hanno avuto questa fortuna»

Un sospiro di sollievo a metà per i proprietari dei bar di Barletta, che ieri mattina hanno riaperto le attività dopo un fermo partito più di un mese fa a causa dell'emergenza COVID-19. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha spiazzato tutti con l'ordinanza che ha segnato il semaforo verde per pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie con divieto di consumazione all'interno e all'esterno dei locali.

La porta d'ingresso è spalancata. Il cliente entra, fa la sua ordinazione mentre il secondo resta sull'uscio. Sono tutti spaesati; si muovono cauti all'interno del locale, quasi a rallentatore. Sul solito tavolino non c'è più il quotidiano perché non si può restare e sorseggiare il caffè. Ma Pino Scaringella aveva eliminato a malincuore il giornale già prima del "decreto numero x" perché sarebbe stato motivo di assembramento. «Anche se coperto dalla mascherina, il sorriso dei nostri clienti è stato per noi motivo di grande gioia – spiega il proprietario del bar. È dura, nessuno potrà restituirci ciò che la nostra categoria ha perso, ma il passo appena intrapreso ci permette di rimetterci a lavoro e non tutti hanno avuto questa fortuna». Alla modalità del domicilio si è aggiunta per i ristoratori la possibilità di effettuare il take away. Senza dubbio un piccolo incremento delle vendite si è registrato ma come ci dice il barista Pino e alcuni suoi colleghi parliamo di una ripresa del 30%. A fine giornata, molti cornetti sono ancora disposti all'interno della vetrinetta. Non sono stati venduti perché non tutti possono permettersi di tornare a fare colazione fuori casa.

Mentre l'espressino viene preparato, il barista ricorda il numero telefonico: «Oltre alla possibilità di poter richiedere la consegna a domicilio, il cliente può chiamare il nostro bar e avvisarci del suo arrivo così da preparare l'ordinazione richiesta ed evitare l'attesa». Tutto viene riposto in un sacchetto. Adesso l'ultima raccomandazione: «Vi ricordo di non sostare e consumare all'esterno del nostro locale. Ci siete mancati».

Il cliente strizza l'occhiolino: ha sorriso! Lascia il locale con un passo incerto, ha il timore di urtare il prossimo in fila. Ma questo incedere è cosa giusta perché non si può abbassare la guardia.
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