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Famiglie pugliesi sul lastrico, ma Berlusconi dov'é?
Intervento del consigliere regionale Ruggiero Mennea. La politica dimentica i problemi della Puglia
Barletta - mercoledì 22 settembre 2010
"Mentre Berlusconi è impegnato a cercare affannosamente stampelle che gli consentano di tenere in piedi una maggioranza ormai in frantumi, oltre 600 famiglie, delle quali un centinaio pugliesi, sono sul lastrico senza che il governo muova un dito per loro". E' l'accusa di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, e di Gero Grassi, parlamentare del PD, inerente "la triste realtà che sta mettendo in ginocchio i 605 dipendenti di Tributi Italia, in cassa integrazione da marzo 2010 ma ormai senza stipendio dal mese di luglio, poiché l'Inps ha bloccato i pagamenti per la mancanza della firma del decreto di proroga del provvedimento da parte del Ministero dello Sviluppo economico, ormai privo di guida dal 4 maggio scorso, data delle dimissioni di Claudio Scajola".
"Siamo di fronte ad una situazione grottesca e inaccettabile – evidenziano i due esponenti del Partito Democratico – l'immobilismo del Governo dinanzi ad un'emergenza di queste proporzioni è disarmante. L'interim dello sviluppo economico è nelle mani di Berlusconi da quasi cinque mesi, complici le promesse, poi disattese da parte del premier, di nominare il nuovo ministro. Il risultato è un vuoto politico ed operativo gravissimo e a pagarne le conseguenze sono i lavoratori in difficoltà".
È il caso dei 605 dipendenti della Tributi Italia, la società di riscossione fortemente indebitata e in stato di insolvenza. Un centinaio sono pugliesi, una quindicina della provincia di Barletta Andria Trani, con concentrazione maggiore nella città di Margherita di Savoia. Molto spesso hanno sulle spalle famiglie monoreddito da mantenere. "E' scandaloso – sottolineano Mennea e Grassi – che si possano abbandonare al proprio destino, lasciare per strada queste famiglie alle prese con una condizione drammatica perché troppo impegnati a tappare i buchi di una maggioranza che cola a picco. Ci batteremo in tutte le sedi per accelerare le procedure burocratiche e fare in modo che il decreto di proroga della cassa integrazione venga firmato nel più breve tempo possibile". In questo senso Gero Grassi preannuncia un'interrogazione parlamentare urgente mentre Mennea precisa che chiederà l'intervento del presidente della Regione, Nichi Vendola per sbloccare la fase di stallo. Intanto il Partito Democratico oggi presenta alla Camera una mozione di sfiducia sull'interim al ministero dello Sviluppo economico.
"Siamo di fronte ad una situazione grottesca e inaccettabile – evidenziano i due esponenti del Partito Democratico – l'immobilismo del Governo dinanzi ad un'emergenza di queste proporzioni è disarmante. L'interim dello sviluppo economico è nelle mani di Berlusconi da quasi cinque mesi, complici le promesse, poi disattese da parte del premier, di nominare il nuovo ministro. Il risultato è un vuoto politico ed operativo gravissimo e a pagarne le conseguenze sono i lavoratori in difficoltà".
È il caso dei 605 dipendenti della Tributi Italia, la società di riscossione fortemente indebitata e in stato di insolvenza. Un centinaio sono pugliesi, una quindicina della provincia di Barletta Andria Trani, con concentrazione maggiore nella città di Margherita di Savoia. Molto spesso hanno sulle spalle famiglie monoreddito da mantenere. "E' scandaloso – sottolineano Mennea e Grassi – che si possano abbandonare al proprio destino, lasciare per strada queste famiglie alle prese con una condizione drammatica perché troppo impegnati a tappare i buchi di una maggioranza che cola a picco. Ci batteremo in tutte le sedi per accelerare le procedure burocratiche e fare in modo che il decreto di proroga della cassa integrazione venga firmato nel più breve tempo possibile". In questo senso Gero Grassi preannuncia un'interrogazione parlamentare urgente mentre Mennea precisa che chiederà l'intervento del presidente della Regione, Nichi Vendola per sbloccare la fase di stallo. Intanto il Partito Democratico oggi presenta alla Camera una mozione di sfiducia sull'interim al ministero dello Sviluppo economico.