Scuola e Lavoro
«Emiliano riveda l’ordinanza», il parere di Confcommercio Bari-Bat
«Oppure ristori di emergenza per il grave danno economico causato dal provvedimento»
Barletta - lunedì 7 dicembre 2020
20.29 Comunicato Stampa
Andria, Barletta, Bisceglie e Spinazzola nella Bat tornano in fascia arancione. Lo stabilisce un'ordinanza firmata nel pomeriggio di oggi 7 dicembre dal presidente Michele Emiliano che entra in vigore dall'8 dicembre.
Il direttore di Confcommercio Bari-Bat, Leo Carriera, nonché delegato di Bisceglie, insieme ai colleghi di alcune delle città interessate dall'ordinanza, Claudio Sinisi delegato di Andria e Francesco Divenuto, di Barletta, dicono "no a decisioni prese dalla sera alla mattina". "Non è possibile – sostengono – che si stabiliscano misure simili dall'oggi al domani, soprattutto perché interessano il settore del food le cui materie prime e prodotti sono freschi e deperibili e quindi vanno utilizzati subito. Non entriamo nel merito della decisione presa ma contestiamo il metodo applicato: i titolari di ristoranti ma anche di bar avevano acquistato tutti i prodotti per lavorare, le cucine sono già all'opera per la preparazione del menù dell'Immacolata, i frigoriferi sono pieni e pronti per soddisfare le richieste dei clienti".
"Non si può dire ora di richiudere da domani. È impensabile. Si tratta inoltre di una categoria già fortemente provata, molti sono alle pezze, ora si sta davvero esagerando. Non possiamo che aggiungere la nostra voce al coro di disperazione che si sta levando in queste ore e chiedere al presidente della Regione Puglia di rivedere l'ordinanza facendola entrare in vigore dal 9 dicembre e estendendola semmai all'intero territorio provinciale per non penalizzare nessuno. Oppure di prevedere subito un possibile ristoro di emergenza per il grave danno economico causato da questa ordinanza", conclude Carriera.
Il direttore di Confcommercio Bari-Bat, Leo Carriera, nonché delegato di Bisceglie, insieme ai colleghi di alcune delle città interessate dall'ordinanza, Claudio Sinisi delegato di Andria e Francesco Divenuto, di Barletta, dicono "no a decisioni prese dalla sera alla mattina". "Non è possibile – sostengono – che si stabiliscano misure simili dall'oggi al domani, soprattutto perché interessano il settore del food le cui materie prime e prodotti sono freschi e deperibili e quindi vanno utilizzati subito. Non entriamo nel merito della decisione presa ma contestiamo il metodo applicato: i titolari di ristoranti ma anche di bar avevano acquistato tutti i prodotti per lavorare, le cucine sono già all'opera per la preparazione del menù dell'Immacolata, i frigoriferi sono pieni e pronti per soddisfare le richieste dei clienti".
"Non si può dire ora di richiudere da domani. È impensabile. Si tratta inoltre di una categoria già fortemente provata, molti sono alle pezze, ora si sta davvero esagerando. Non possiamo che aggiungere la nostra voce al coro di disperazione che si sta levando in queste ore e chiedere al presidente della Regione Puglia di rivedere l'ordinanza facendola entrare in vigore dal 9 dicembre e estendendola semmai all'intero territorio provinciale per non penalizzare nessuno. Oppure di prevedere subito un possibile ristoro di emergenza per il grave danno economico causato da questa ordinanza", conclude Carriera.