Politica
Emiliano presenta i candidati della Bat e chiede aiuto al Governo per vincere su Fitto
Il governatore pugliese uscente, Michele Emiliano: «Il Governo dovrebbe mettersi una mano alla coscienza ed evitare di regalare questa Regione a Salvini»
Barletta - domenica 13 settembre 2020
07.30 Sponsorizzato
Storie e percorsi politici diversi che però trovano sintesi all'interno di un progetto comune, quello avviato da Nichi Vendola e portato avanti da Michele Emiliano. L'uscente governatore pugliese ha descritto così la composizione delle liste che ne sostegno la rielezione, passando al setaccio gli ultimi quindici anni di governo di centrosinistra.
«I sindaci, gli amministratori e i tanti militanti qui presenti – ha detto Michele Emiliano – racconteranno una storia bella, quella di una Puglia che era sconosciuta al mondo e che adesso è una delle terre più ambite del mondo sia dal punto di vista turistico che economico. Cambiare il senso delle cose non mi sembra possibile, mi sembrerebbe un incubo».
Una competizione elettorale decisiva anche per la stabilità del governo giallo-rosso. Lo dimostra l'arrivo in Puglia negli ultimi giorni di esponenti dell'esecutivo nazionale. In caso di vittoria del centrodestra, tuttavia, non sarà Emiliano a doversi sentire responsabile, ha detto il candidato presidente, ma il Governo che non è riuscito a riproporre a livello regionale l'alleanza nazionale.
«Dovrebbe essere il Governo a sentirsi responsabile. Io sostengo questo Governo – ha ribattuto Emiliano – loro, invece, non sono riusciti a tenere in Puglia la stessa formazione che abbiamo in Italia. Se noi fossimo stati al completo e avessimo potuto stare con la stessa formazione del Governo anche qui, saremmo ad oltre il 60%. Io sto combattendo, con i miei amici e i miei compagni, praticamente a mani nude contro due formazioni politiche che fanno parte di quel Governo e che non sostengono noi qui, con il rischio di far danno alla Puglia. Quindi il Governo dovrebbe fare, in questi ultimi giorni, un appello a tutti i membri del centrosinistra che sostengono Conte a Roma per mettersi una mano alla coscienza ed evitare di regalare questa Regione a Salvini dato che la Puglia ha sempre cercato di dare una mano al Governo».
Ultimo dei traguardi raggiunti, quello in ambito sanitario, ha ricordato Emiliano, avendo condotto la Puglia fuori dal piano di rientro dei livelli essenziali di assistenza. Una profonda rivoluzione della sanità, ha aggiunto Michele Emiliano dopo aver lasciato l'ospedale "Mons. Dimiccoli" di Barletta, ha riguardato anche la sesta provincia pugliese.
«La Asl Bat ha investito più di 30 milioni di euro in nuove rianimazioni, in nuovi reparti, abbiamo avviato la terapia intensiva di Barletta, stiamo costruendo il nuovo ospedale ad Andria, abbiamo rilanciato gli ospedali che in passato erano stati chiusi o declassificati. E questo processo di rilancio è per noi il viatico più importante verso la vittoria alla prossima competizione elettorale perché siamo certi che di fronte al disastro che venti anni fa colpì la sanità pugliese, un disastro targato Fitto: chiusi gli ospedali, buco da 800 milioni di euro, bond a interessi passivi altissimi che ho dovuto estinguere io per evitare danni. Ecco, i pugliesi ricordano perfettamente quel disastro.
«E voglio anche dire che, così come il ministro della Salute ha dichiarato che la Puglia è fuori dal piano di rientro dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza, tra qualche giorno sarà qui anche il ministro Gualtieri a dire la stessa cosa dal punto di vista finanziario. Insomma la cosa più importante che avevamo da fare nella Bat l'abbiamo realizzata, l'abbiamo fatta bene e credo che su questa base potremmo continuare ancora per altri 5 anni».
La Puglia di oggi è ben diversa da quella lasciata da Raffaele Fitto. È quanto trapela dalle parole che Emiliano ha riservato ieri alla platea di candidati e cittadini riunitisi a Margherita di Savoia per la presentazione delle 15 liste e dei loro candidati per la circoscrizione della provincia di Barletta-Andria-Trani.«I sindaci, gli amministratori e i tanti militanti qui presenti – ha detto Michele Emiliano – racconteranno una storia bella, quella di una Puglia che era sconosciuta al mondo e che adesso è una delle terre più ambite del mondo sia dal punto di vista turistico che economico. Cambiare il senso delle cose non mi sembra possibile, mi sembrerebbe un incubo».
Una competizione elettorale decisiva anche per la stabilità del governo giallo-rosso. Lo dimostra l'arrivo in Puglia negli ultimi giorni di esponenti dell'esecutivo nazionale. In caso di vittoria del centrodestra, tuttavia, non sarà Emiliano a doversi sentire responsabile, ha detto il candidato presidente, ma il Governo che non è riuscito a riproporre a livello regionale l'alleanza nazionale.
«Dovrebbe essere il Governo a sentirsi responsabile. Io sostengo questo Governo – ha ribattuto Emiliano – loro, invece, non sono riusciti a tenere in Puglia la stessa formazione che abbiamo in Italia. Se noi fossimo stati al completo e avessimo potuto stare con la stessa formazione del Governo anche qui, saremmo ad oltre il 60%. Io sto combattendo, con i miei amici e i miei compagni, praticamente a mani nude contro due formazioni politiche che fanno parte di quel Governo e che non sostengono noi qui, con il rischio di far danno alla Puglia. Quindi il Governo dovrebbe fare, in questi ultimi giorni, un appello a tutti i membri del centrosinistra che sostengono Conte a Roma per mettersi una mano alla coscienza ed evitare di regalare questa Regione a Salvini dato che la Puglia ha sempre cercato di dare una mano al Governo».
Ultimo dei traguardi raggiunti, quello in ambito sanitario, ha ricordato Emiliano, avendo condotto la Puglia fuori dal piano di rientro dei livelli essenziali di assistenza. Una profonda rivoluzione della sanità, ha aggiunto Michele Emiliano dopo aver lasciato l'ospedale "Mons. Dimiccoli" di Barletta, ha riguardato anche la sesta provincia pugliese.
«La Asl Bat ha investito più di 30 milioni di euro in nuove rianimazioni, in nuovi reparti, abbiamo avviato la terapia intensiva di Barletta, stiamo costruendo il nuovo ospedale ad Andria, abbiamo rilanciato gli ospedali che in passato erano stati chiusi o declassificati. E questo processo di rilancio è per noi il viatico più importante verso la vittoria alla prossima competizione elettorale perché siamo certi che di fronte al disastro che venti anni fa colpì la sanità pugliese, un disastro targato Fitto: chiusi gli ospedali, buco da 800 milioni di euro, bond a interessi passivi altissimi che ho dovuto estinguere io per evitare danni. Ecco, i pugliesi ricordano perfettamente quel disastro.
«E voglio anche dire che, così come il ministro della Salute ha dichiarato che la Puglia è fuori dal piano di rientro dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza, tra qualche giorno sarà qui anche il ministro Gualtieri a dire la stessa cosa dal punto di vista finanziario. Insomma la cosa più importante che avevamo da fare nella Bat l'abbiamo realizzata, l'abbiamo fatta bene e credo che su questa base potremmo continuare ancora per altri 5 anni».