Associazioni
Elezioni politiche, cresce la richiesta di applicazione di un codice etico
La presa di posizione dell' U.a.l in una appassionata lettere indirizzata al commissario prefettizio. Per far fronte alle fatue promesse "acchiappavoti"
Barletta - mercoledì 20 febbraio 2013
19.56
Puntualmente promesse "acchiappavoti" fatte in sede elettorale dai candidati che in ogni modo cercano di attirare consensi, spesso con metodologie anche poco ortodosse a ben pensarci. L'elettore viene "attirato nella rete delle promesse preso dall'entusiasmo del momento, intravede un futuro roseo, sperando che il suo candidato prediletto porti alla soluzione dei suoi problemi, ma è solo utopia. Spesso, quasi sempre tutte le promesse si perdono in vagheggi dopo aver ottenuto la posizione tanto agognata. Si dimentica tutto. Spesso, come esperienza comune dimostra. Sempre? Speriamo non anche questa volta. A voce unanime i cittadini tramite l'associazione anti/usura ed anti/racket U.A.L. "Uniti per l'affermazione della legalità" chiedono in una lettera dedicata al commissario prefettizio Maria grazia Manzone le preoccupazione circa il rispetto degli impegni presi, il rispetto per il ruolo stesso di cittadino che ogni giorno di più viene calpestato. Si chiede rispetto per impegni da condividere e sottoscrivere già in fase di candidatura, alla stessa stregua di altri comuni del nostro Paese che da tempo si sono attivati in questo senso e che hanno inteso rigenerare radicalmente e complessivamente la propria classe dirigente, facendo leva su un senso civico e civile più alto, più condiviso e più "partecipato", mettendo al centro dell'interesse politico ed amministrativo tutti i cittadini e non parte di essi, con un agire onesto, trasparente, verificabile e socializzato a tutti i livelli.
Una situazione così particolare e difficoltosa che vede protagonista la nostra città in nome della storia recente, richiede uno straordinario sforzo che metta in campo le migliori forze sociali ed istituzionali della nostra comunità utili a bonificare tutti gli ambiti di vita e di lavoro del territorio barlettano. Una situazione che per risolversi appieno ha bisogno di imparare a dare valore alla parola "rispetto": rispetto per le norme etiche e morali ancor prima di adeguarsi a codici come "Codice etico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali", del "Piano triennale per la trasparenza e l'integrità" di cui al d.lvo 150/2009 in materia di …"…ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni", della "Relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, in materia di formazione delle liste dei candidati per le elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali" che già nella seduta del 03 aprile 2007, ripresa e confermata in quella del 18 febbraio 2010, ha predisposto un "codice di autoregolamentazione", al "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni", al "Codice di comportamento per gli eletti locali e regionali" elaborato dal Consiglio d'Europa nel lontano 2004, e altro ancora. Rispetto dei valori inculcati da sempre nelle nostre famiglie persi negli anni. Non serve andare troppo lontano. Se ci si vuole impegnare per dare garanzie a chi non ci crede più che si conosca il valore della politica - quella vera, intesa come bene comune - si chiede analogamente a quanto già prodotto in altri comuni, provincie e regioni, l' iscrizione del Comune di Barletta ad "Avviso Pubblico" e alla cd "Carta di Pisa".
In fondo basterebbe poco per ridare una boccata di fiducia a quanti, nella purtroppo diffusa tentazione di generalizzare e screditare tutto e tutti, hanno ricevuto, nel tempo, messaggi non positivi sul ruolo e sulla gestione delle pubbliche istituzioni, vicine e lontane, e di chi le rappresenta a qualunque titolo e funzione. Fino a che punto un cittadino può andare avanti senza perdere fiducia nelle istituzioni davanti a questa situazione? Serve una presa di posizione da parte di tutti, una presa di coscienza. Serve rispetto e concretezza.
Una situazione così particolare e difficoltosa che vede protagonista la nostra città in nome della storia recente, richiede uno straordinario sforzo che metta in campo le migliori forze sociali ed istituzionali della nostra comunità utili a bonificare tutti gli ambiti di vita e di lavoro del territorio barlettano. Una situazione che per risolversi appieno ha bisogno di imparare a dare valore alla parola "rispetto": rispetto per le norme etiche e morali ancor prima di adeguarsi a codici come "Codice etico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali", del "Piano triennale per la trasparenza e l'integrità" di cui al d.lvo 150/2009 in materia di …"…ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni", della "Relazione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, in materia di formazione delle liste dei candidati per le elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali" che già nella seduta del 03 aprile 2007, ripresa e confermata in quella del 18 febbraio 2010, ha predisposto un "codice di autoregolamentazione", al "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni", al "Codice di comportamento per gli eletti locali e regionali" elaborato dal Consiglio d'Europa nel lontano 2004, e altro ancora. Rispetto dei valori inculcati da sempre nelle nostre famiglie persi negli anni. Non serve andare troppo lontano. Se ci si vuole impegnare per dare garanzie a chi non ci crede più che si conosca il valore della politica - quella vera, intesa come bene comune - si chiede analogamente a quanto già prodotto in altri comuni, provincie e regioni, l' iscrizione del Comune di Barletta ad "Avviso Pubblico" e alla cd "Carta di Pisa".
In fondo basterebbe poco per ridare una boccata di fiducia a quanti, nella purtroppo diffusa tentazione di generalizzare e screditare tutto e tutti, hanno ricevuto, nel tempo, messaggi non positivi sul ruolo e sulla gestione delle pubbliche istituzioni, vicine e lontane, e di chi le rappresenta a qualunque titolo e funzione. Fino a che punto un cittadino può andare avanti senza perdere fiducia nelle istituzioni davanti a questa situazione? Serve una presa di posizione da parte di tutti, una presa di coscienza. Serve rispetto e concretezza.