Politica
Elezioni comunali e bagarre su primarie, la replica del PD di Barletta alle critiche di Mennea
Le parole della segretaria Cascella: «Chiediamo l'intervento degli organi di garanzia competenti del nostro partito»
Barletta - mercoledì 27 aprile 2022
13.15 Comunicato Stampa
Ci sono ancora fremiti interni al Partito Democratico di Barletta sulla scelta della candidata sindaco Santa Scommegna dopo le recenti critiche del consigliere regionale Ruggiero Mennea: una serie di polemiche anche sulle primarie del terzo polo hanno tenuto banco lo scorso weekend. Alle parole di Mennea ha replicato con una nota la segretaria cittadina del PD Rosa Cascella.«Ci fa sorridere l'amore incondizionato che il consigliere regionale Ruggiero Mennea mostra per le primarie, accusando il nostro (e il suo) partito di non averle volute celebrare per la scelta del proprio candidato sindaco. Ci fa sorridere per tanti motivi. Il primo ci viene richiamato dall'art. 25 comma 1 dello Statuto Nazionale del PD, che recita: "La selezione delle candidature per le assemblee rappresentative avviene ad ogni livello con il metodo delle primarie, oppure con altre forme di ampia consultazione democratica". Purtroppo non ricordiamo, per le tre elezioni di Mennea al Consiglio Regionale, quale volontà degli iscritti, quali primarie o quali ampie consultazioni democratiche abbiano legittimato le sue candidature alla Regione. Un vuoto di memoria, sicuramente! Magari il consigliere Mennea saprà, invece, spiegarci come mai due componenti del direttivo del PD che fanno notoriamente riferimento alla sua area politica abbiano fatto esplicita campagna elettorale per Francesco Mazzola, candidato alle primarie di una coalizione che sarà nostra avversaria alle prossime elezioni comunali. Addirittura, uno dei due suddetti esponenti del Pd-area Mennea ha partecipato direttamente alla consultazione. Speriamo che Mennea voglia risparmiarci la tesi di essere all'oscuro del comportamento dei suoi fedelissimi compagni di partito (e dei messaggini di spudorata propaganda da questi inviati) perché, a questo punto, non abbiamo più voglia di sorridere.
Il PD di Barletta, sollecitato dai richiami dei due candidati in campo, aveva richiesto esplicitamente a tutti i suoi iscritti e simpatizzanti di non partecipare alle primarie della "Coalizione dell'Alternativa", per non inquinare una competizione che avrebbe dovuto richiamare ai seggi unicamente i sostenitori di Doronzo e Mazzola. Un invito rimasto inascoltato dai referenti di Mennea all'interno del partito. Qualcuno vuole spiegarci la trama che si nasconde dietro queste oscure manovre?
Il PD di Barletta, al contrario, sta agendo alla luce del sole. Santa Scommegna non è un candidato calato dall'alto ma la scelta ponderata di un'intera coalizione, che ha valutato tutte le proposte in campo e ha puntato su quella che ritiene essere la migliore in assoluto per storia, esperienza e credibilità. Anche gli iscritti al PD sono stati consultati nelle forme che lo Statuto richiede e hanno avallato la convergenza su Santa Scommegna. La correttezza delle procedure eseguite dal nostro circolo è stata riconosciuta dalla Commissione Nazionale di Garanzia che ha respinto il ricorso presentato da Mennea contro l'operato della Segreteria cittadina.
Non ci stupisce l'ostracismo del consigliere regionale, assente dalla vita del partito ma molto presente sulla stampa.
Parliamo della stessa persona che nel suo ruolo di consigliere comunale ha tentato in tutti i modi di tenere in piedi la precedente amministrazione di centrodestra, votando in maniera difforme dalle indicazioni del partito e dissociandosi dal resto del gruppo consiliare. Nessuno ha dimenticato che Mennea ha prima salvato Cannito sul Bilancio e poi si è rifiutato di firmare la mozione di sfiducia sottoscritta dal PD e da tutte le altre forze di opposizione.
Ora Mennea agita il ricorso alla giustizia ordinaria come ultima spiaggia per far naufragare il sostegno del PD a Santa Scommegna e fornire l'ennesimo assist al centrodestra. Giudichiamo grave il tentativo di sovvertire il responso della Commissione Nazionale di Garanzia delegittimando, di fatto, l'operato di uno dei massimi organi di regolamentazione del nostro partito. Una guerra solitaria al PD regionale e locale che adesso si sposta anche sul fronte nazionale. Crediamo sia arrivato il momento di far luce sulla legittimità di questi e altri comportamenti, chiedendo l'intervento degli organi di garanzia competenti del nostro partito».
Il PD di Barletta, sollecitato dai richiami dei due candidati in campo, aveva richiesto esplicitamente a tutti i suoi iscritti e simpatizzanti di non partecipare alle primarie della "Coalizione dell'Alternativa", per non inquinare una competizione che avrebbe dovuto richiamare ai seggi unicamente i sostenitori di Doronzo e Mazzola. Un invito rimasto inascoltato dai referenti di Mennea all'interno del partito. Qualcuno vuole spiegarci la trama che si nasconde dietro queste oscure manovre?
Il PD di Barletta, al contrario, sta agendo alla luce del sole. Santa Scommegna non è un candidato calato dall'alto ma la scelta ponderata di un'intera coalizione, che ha valutato tutte le proposte in campo e ha puntato su quella che ritiene essere la migliore in assoluto per storia, esperienza e credibilità. Anche gli iscritti al PD sono stati consultati nelle forme che lo Statuto richiede e hanno avallato la convergenza su Santa Scommegna. La correttezza delle procedure eseguite dal nostro circolo è stata riconosciuta dalla Commissione Nazionale di Garanzia che ha respinto il ricorso presentato da Mennea contro l'operato della Segreteria cittadina.
Non ci stupisce l'ostracismo del consigliere regionale, assente dalla vita del partito ma molto presente sulla stampa.
Parliamo della stessa persona che nel suo ruolo di consigliere comunale ha tentato in tutti i modi di tenere in piedi la precedente amministrazione di centrodestra, votando in maniera difforme dalle indicazioni del partito e dissociandosi dal resto del gruppo consiliare. Nessuno ha dimenticato che Mennea ha prima salvato Cannito sul Bilancio e poi si è rifiutato di firmare la mozione di sfiducia sottoscritta dal PD e da tutte le altre forze di opposizione.
Ora Mennea agita il ricorso alla giustizia ordinaria come ultima spiaggia per far naufragare il sostegno del PD a Santa Scommegna e fornire l'ennesimo assist al centrodestra. Giudichiamo grave il tentativo di sovvertire il responso della Commissione Nazionale di Garanzia delegittimando, di fatto, l'operato di uno dei massimi organi di regolamentazione del nostro partito. Una guerra solitaria al PD regionale e locale che adesso si sposta anche sul fronte nazionale. Crediamo sia arrivato il momento di far luce sulla legittimità di questi e altri comportamenti, chiedendo l'intervento degli organi di garanzia competenti del nostro partito».