Politica
E’ Stella Mele ‘La Destra’ di Barletta e della sesta provincia
La giovane politica barletta è indiscussa segretaria del partito. Si è svolto a Barletta il secondo congresso provinciale
Barletta - mercoledì 19 gennaio 2011
Tristi, ripetitivi, persino tediosi risultano gli incontri politici di questi tempi partendo dalla elezioni provinciali e protraendosi alle più recenti competizioni regionali. Si contrappone, invece, per una intima vivacità quello del secondo congresso provinciale del partito de "La Destra" tenutosi a Barletta e che ha nitidamente richiamato i valori tutti di riferimento, ai quali occorre indirizzarsi in una stagione di odi e inconsistenze politiche. Può darsi che relegarsi uno spazio ideologico trasparente che provenga anche da opposte fazioni politiche ma nitide nei concetti morali, sia il desiderio definitivo di chi è accorso ad ascoltare l'onorevole Paoloantonio Agostinacchio, il Consigliere provinciale brindisino Enzo Balestra, responsabili giovanili del partito e Stella Mele. Lei stringe mani con la sua tenace mano destra e trasferisce la certezza del suo immutato percorso politico, coerente sin dalle sue scuole inferiori. Insomma è la rarità nell'emisfero italico degli arbitraggi politici, è lei che vive comunque da sorridente protagonista i tempi del partito che localmente rappresenta e i cui numeri non sono certo solenni. Movimento sociale italiano prima, Alleanza nazionale e poi la svolta di Francesco Storace al quale la Mele si allinea e dalla quale invece, un'altra bella del nord (Daniela Santanchè) si discosta per entrare nell'harem istituzionale del Pdl.
Più bella e più intelligente della esagerata sottoministra, Stella Mele continua a convincere sostenendo che la destra locale ha buoni motivi per esistere ed è stata acclamata dai suoi amici di partito, nell'occasione Agostinacchio ed Enzo Balestra, che l'hanno designata ancora segretario provinciale della sesta Provincia. Ma sono state le modalità, i toni convinti riservati alla intelligenza politica della rappresentante politica che hanno superato il maquillage dell'attraente Mele ed arrivati ad una nuova emozione, forse non del tutto politica.
L'on. Agostinacchio ha dettato la genealogia del partito, tracciandone significati e valori. Discostandosi dal materialismo e lasciando affacciare il pubblico comune e professionalmente politico, nella convinzione più ideale possibile. Valori, famiglia, dignità, intenti comuni e comunitari che non devono rispondere solo a riferimenti economici. Strattonate autentiche all'assopimento omologato di chi vive nel caos sociale. Conservatore ed inflessibile Agostinacchio ma flessibile agli accadimenti politici nazionali e locali ai quali "La Destra", ha affermato deve dare il contributo mai compromissorio. Ragionata e ad ampio respiro è stata la relazione conclusiva di Stella Mele. Ha inneggiato alla istituzione Provincia alla quale ha contribuito il suo partito. Solo punto di partenza perché il cammino sarà lungo e severo e dovranno essere le linee programmatiche il metodo, l'indicatore di ogni doverosa fattibilità: strade, scuole rifiuti, cultura.
Probabilmente è stata polemica, quando ha affermato che la Destra merita di far parte del governo della Provincia, anzi lo pretende. A seguire, la relazione della Mele si è soffermata sulle elezioni amministrative di Barletta unico baluardo ancora della sinistra. "Dobbiamo vincere le elezioni, ma non si vincono soltanto per demerito altrui. Occorre dimostrare alla città che c'è una alternativa di governo. Progettare la città - ha proseguito - vuol dire sfruttare le sue possibilità commerciali , industriali e turistiche. I bagnanti della domenica non bastano. Occorre creare, esportare l'immagine turistica di Barletta, legandola alla sete di storia e di avvenimenti che hanno caratterizzato la sua civiltà. Politiche sociali. Un capitolo che raramente viene rammentato alla stampa e alla città aggiungiamo". La Mele non lo ha dimenticato: "Occorrono strategie che dovranno dare risposte ai licenziati, ai disoccupati ai meno abbienti del circuito più invisibile della città".
Delinquenza, alcolismo, devianze i cenni nella relazione. Infine una nota sul patto di governo per la città e l'invito al Pdl di uscire dal torpore e indicare subito un candidato. Il giorno successivo il partito di Berlusconi ha obbedito alla giovane politica de "La Destra", proponendo l'industriale del commercio alimentare Bartolomeo Tatò, suscitando la sorpresa non solo della Mele. Ma questa è altra cronaca. Intanto auguri alla Stella della Destra barlettana e della BT.
Più bella e più intelligente della esagerata sottoministra, Stella Mele continua a convincere sostenendo che la destra locale ha buoni motivi per esistere ed è stata acclamata dai suoi amici di partito, nell'occasione Agostinacchio ed Enzo Balestra, che l'hanno designata ancora segretario provinciale della sesta Provincia. Ma sono state le modalità, i toni convinti riservati alla intelligenza politica della rappresentante politica che hanno superato il maquillage dell'attraente Mele ed arrivati ad una nuova emozione, forse non del tutto politica.
L'on. Agostinacchio ha dettato la genealogia del partito, tracciandone significati e valori. Discostandosi dal materialismo e lasciando affacciare il pubblico comune e professionalmente politico, nella convinzione più ideale possibile. Valori, famiglia, dignità, intenti comuni e comunitari che non devono rispondere solo a riferimenti economici. Strattonate autentiche all'assopimento omologato di chi vive nel caos sociale. Conservatore ed inflessibile Agostinacchio ma flessibile agli accadimenti politici nazionali e locali ai quali "La Destra", ha affermato deve dare il contributo mai compromissorio. Ragionata e ad ampio respiro è stata la relazione conclusiva di Stella Mele. Ha inneggiato alla istituzione Provincia alla quale ha contribuito il suo partito. Solo punto di partenza perché il cammino sarà lungo e severo e dovranno essere le linee programmatiche il metodo, l'indicatore di ogni doverosa fattibilità: strade, scuole rifiuti, cultura.
Probabilmente è stata polemica, quando ha affermato che la Destra merita di far parte del governo della Provincia, anzi lo pretende. A seguire, la relazione della Mele si è soffermata sulle elezioni amministrative di Barletta unico baluardo ancora della sinistra. "Dobbiamo vincere le elezioni, ma non si vincono soltanto per demerito altrui. Occorre dimostrare alla città che c'è una alternativa di governo. Progettare la città - ha proseguito - vuol dire sfruttare le sue possibilità commerciali , industriali e turistiche. I bagnanti della domenica non bastano. Occorre creare, esportare l'immagine turistica di Barletta, legandola alla sete di storia e di avvenimenti che hanno caratterizzato la sua civiltà. Politiche sociali. Un capitolo che raramente viene rammentato alla stampa e alla città aggiungiamo". La Mele non lo ha dimenticato: "Occorrono strategie che dovranno dare risposte ai licenziati, ai disoccupati ai meno abbienti del circuito più invisibile della città".
Delinquenza, alcolismo, devianze i cenni nella relazione. Infine una nota sul patto di governo per la città e l'invito al Pdl di uscire dal torpore e indicare subito un candidato. Il giorno successivo il partito di Berlusconi ha obbedito alla giovane politica de "La Destra", proponendo l'industriale del commercio alimentare Bartolomeo Tatò, suscitando la sorpresa non solo della Mele. Ma questa è altra cronaca. Intanto auguri alla Stella della Destra barlettana e della BT.