Associazioni
E' nata a Barletta l'associazione nazionale “Mobilitazione Generale degli Avvocati”
Nato su Facebook, è arrivato ad oltre 10mila iscritti. «La categoria degli avvocati italiani sta soffrendo»
Barletta - mercoledì 17 ottobre 2012
0.19
Infatti è nella Città della Disfida che il 31 agosto u.s. si è costituita l'associazione nazionale "M.G.A.", acronimo di "Mobilitazione Generale degli Avvocati", su iniziativa dell'Avv. Cosimo D. Matteucci dell'Ordine degli Avvocati di Trani, che ne è il fondatore e presidente. L'associazione è l'evoluzione del movimento forense M.G.A. nato in internet (facebook) circa un anno fa, guarda caso il 13 febbraio, e sta conoscendo un'enorme diffusione su scala nazionale, dimostrando una straordinaria capacità di penetrazione capillare nel tessuto forense: ad oggi infatti si registrano oltre 10.000 iscritti, organizzati su base territoriale con referenti presso i vari C.O.A. (Consigli dell'Ordine degli Avvocati) e referenti regionali.
M.G.A. denuncia il grave dissesto interno in cui attualmente sta languendo la categoria professionale ed fallimento della rappresentanza forense nazionale nei rapporti con le Istituzioni dello Stato. Sul punto il presidente nazionale, Avv. Cosimo D. Matteucci, è lapidario: "a parte la stagnazione dei mercati e congiuntura economica particolarmente sfavorevole, quello che gli avvocati italiani stanno oggi soffrendo, sono le conseguenze nefaste e distorcenti del fallimento della nostra rappresentanza politica ed istituzionale, del tutto incapace non solo di incidere positivamente sulle dinamiche politico-legislative, ma anche solo di schermare la categoria dagli attacchi del legislatore e dagli attacchi dei poteri forti dell'economia, della grande industria, delle banche, della finanza e delle assicurazioni.
Uno degli errori principali delle istituzioni forensi è stato negare l'esistenza di quello che è il vero problema della categoria, che è interno prima di essere esterno. L'errore è stato il non voler riconoscere che l'avvocatura, oggi, è marcia, incancrenita com'è dai conflitti di interesse, dalle truffe, dalle opacità del sistema di assegnazione degli incarichi giudiziari, dalle scorrettezze deontologiche, dal mercimonio, dal lassismo degli stessi avvocati e delle loro costanti ed umilianti genuflessioni dinanzi ai giudici e finanche ai cancellieri e agli ufficiali giudiziari. Queste patologie hanno corroso ogni forma di credibilità della categoria professionale ed alimentato la già grave disistima dell'opinione pubblica, segnando ab origine il fallimento di ogni iniziativa politico-forense. L'aggravante è che, in questa situazione di crisi generalizzata della categoria, le oligarchie forensi hanno intravisto l'imperdibile occasione di realizzare uno dei loro principali obiettivi, e cioè quello di liberare fette di mercato a proprio ed esclusivo appannaggio, sopprimendo i giovani avvocati e gli avvocati portatori di redditi bassi e medio bassi mediante l'utilizzo della falce economica, reddituale e previdenziale, ben consapevoli che soli i più abbienti ed ammanicati riusciranno a superare gli ostacoli censuari progressivamente eretti.
I problemi sono quindi principalmente interni, tra conflitti inter-generazionali ed inter-reddituali e bieche politiche di selezione censuaria della categoria che hanno lacerato il tessuto connettivo dell'Avvocatura italiana e che devono essere necessariamente affrontati e radicalmente risolti, proprio al fine di ben avviare, su solide fondamenta, l'ormai indefettibile opera di ricostruzione della categoria. Naturalmente questa operazione non potrà essere utilmente avviata se non con la preventiva censura e conseguente espulsione di tutti quei rappresentanti nazionali e locali che questo problema non hanno mai voluto affrontare". Questi sono i temi fondamentali di cui M.G.A. si farà portatrice al XXXI Congresso Nazionale Forense che si terrà a Bari dal 22 al 24 novembre 2012 ove, con i nostri delegati, sosterremo il rinnovamento della rappresentanza forense e l'abbattimento di ogni tentativo di conservazione dell'attuale establishment forense. E' dalla risoluzione radicale dei problemi interni che deve ripartire la ricostruzione della categoria con la promozione di ogni iniziativa e di ogni politica forense che consenta all'avvocatura di riappropriarsi del proprio ruolo naturale di avanguardia delle professioni intellettuali, del proprio ruolo socio-economico e di orientamento etico e del proprio ruolo essenziale di difensore dei diritti, in ogni situazione sociale in cui gli stessi siano stati violatati, coerentemente con l'inviolabilità della difesa tecnica, sancita dall'art. 24 della Carta Costituzionale". Di particolare significato sono infine le modalità di iscrizione all'associazione.
"Per l'anno 2012" - conclude l'Avv. Matteucci "la quota associativa è stabilita in Euro 20,00 da versarsi ad un qualsiasi ente e/o istituzione di assistenza e/o beneficenza. La scansione della ricevuta del versamento (dalla quale dovranno risultare i propri dati identificativi) dovrà essere inviata al seguente indirizzo di posta elettronica: mga.iscrizione2012@gmail.com La procedura di iscrizione si concluderà con il ricevimento di una mail di conferma dell'avvenuto recapito a seguito della quale, la stessa ricevuta di versamento sarà da considerarsi, a tutti gli effetti, tesserino di iscrizione ad M.G.A".
M.G.A. denuncia il grave dissesto interno in cui attualmente sta languendo la categoria professionale ed fallimento della rappresentanza forense nazionale nei rapporti con le Istituzioni dello Stato. Sul punto il presidente nazionale, Avv. Cosimo D. Matteucci, è lapidario: "a parte la stagnazione dei mercati e congiuntura economica particolarmente sfavorevole, quello che gli avvocati italiani stanno oggi soffrendo, sono le conseguenze nefaste e distorcenti del fallimento della nostra rappresentanza politica ed istituzionale, del tutto incapace non solo di incidere positivamente sulle dinamiche politico-legislative, ma anche solo di schermare la categoria dagli attacchi del legislatore e dagli attacchi dei poteri forti dell'economia, della grande industria, delle banche, della finanza e delle assicurazioni.
Uno degli errori principali delle istituzioni forensi è stato negare l'esistenza di quello che è il vero problema della categoria, che è interno prima di essere esterno. L'errore è stato il non voler riconoscere che l'avvocatura, oggi, è marcia, incancrenita com'è dai conflitti di interesse, dalle truffe, dalle opacità del sistema di assegnazione degli incarichi giudiziari, dalle scorrettezze deontologiche, dal mercimonio, dal lassismo degli stessi avvocati e delle loro costanti ed umilianti genuflessioni dinanzi ai giudici e finanche ai cancellieri e agli ufficiali giudiziari. Queste patologie hanno corroso ogni forma di credibilità della categoria professionale ed alimentato la già grave disistima dell'opinione pubblica, segnando ab origine il fallimento di ogni iniziativa politico-forense. L'aggravante è che, in questa situazione di crisi generalizzata della categoria, le oligarchie forensi hanno intravisto l'imperdibile occasione di realizzare uno dei loro principali obiettivi, e cioè quello di liberare fette di mercato a proprio ed esclusivo appannaggio, sopprimendo i giovani avvocati e gli avvocati portatori di redditi bassi e medio bassi mediante l'utilizzo della falce economica, reddituale e previdenziale, ben consapevoli che soli i più abbienti ed ammanicati riusciranno a superare gli ostacoli censuari progressivamente eretti.
I problemi sono quindi principalmente interni, tra conflitti inter-generazionali ed inter-reddituali e bieche politiche di selezione censuaria della categoria che hanno lacerato il tessuto connettivo dell'Avvocatura italiana e che devono essere necessariamente affrontati e radicalmente risolti, proprio al fine di ben avviare, su solide fondamenta, l'ormai indefettibile opera di ricostruzione della categoria. Naturalmente questa operazione non potrà essere utilmente avviata se non con la preventiva censura e conseguente espulsione di tutti quei rappresentanti nazionali e locali che questo problema non hanno mai voluto affrontare". Questi sono i temi fondamentali di cui M.G.A. si farà portatrice al XXXI Congresso Nazionale Forense che si terrà a Bari dal 22 al 24 novembre 2012 ove, con i nostri delegati, sosterremo il rinnovamento della rappresentanza forense e l'abbattimento di ogni tentativo di conservazione dell'attuale establishment forense. E' dalla risoluzione radicale dei problemi interni che deve ripartire la ricostruzione della categoria con la promozione di ogni iniziativa e di ogni politica forense che consenta all'avvocatura di riappropriarsi del proprio ruolo naturale di avanguardia delle professioni intellettuali, del proprio ruolo socio-economico e di orientamento etico e del proprio ruolo essenziale di difensore dei diritti, in ogni situazione sociale in cui gli stessi siano stati violatati, coerentemente con l'inviolabilità della difesa tecnica, sancita dall'art. 24 della Carta Costituzionale". Di particolare significato sono infine le modalità di iscrizione all'associazione.
"Per l'anno 2012" - conclude l'Avv. Matteucci "la quota associativa è stabilita in Euro 20,00 da versarsi ad un qualsiasi ente e/o istituzione di assistenza e/o beneficenza. La scansione della ricevuta del versamento (dalla quale dovranno risultare i propri dati identificativi) dovrà essere inviata al seguente indirizzo di posta elettronica: mga.iscrizione2012@gmail.com La procedura di iscrizione si concluderà con il ricevimento di una mail di conferma dell'avvenuto recapito a seguito della quale, la stessa ricevuta di versamento sarà da considerarsi, a tutti gli effetti, tesserino di iscrizione ad M.G.A".