Politica
Donne democratiche del PD, «è giunto il momento di fare squadra»
Si è costituita la Conferenza permanente nella Bat. «Bisogna incrementare la presenza femminile nelle istituzioni»
BAT - mercoledì 2 febbraio 2011
Proprio nei giorni in cui certa triste attualità vede la donna, la sua dignità ed il suo valore al centro del dibattito culturale e politico, una parte pulsante ma ancora troppo nascosta del Partito Democratico della nostra provincia, ha deciso di "organizzarsi", consapevole che proprio l'organizzazione, la mobilitazione e l'unione siano le chiavi del cambiamento.
Venerdì 28 Gennaio, a Trani, presso la Sede Provinciale del Partito Democratico, si è costituita la Conferenza Permanente delle Donne Democratiche della BAT. Non un collettivo femminista di antica memoria, né l'ennesima appendice di un partito già molto composito, ma un gruppo agile e snello di dirigenti, amministratrici, iscritte, elettrici e volontarie del territorio che intendono mettere a disposizione il proprio bagaglio di competenze, idee, conoscenze e sogni per irrobustire la democrazia e la politica della sesta provincia pugliese.
Alla presenza dell'onorevole del PD Margherita Mastromauro, del segretario provinciale Andrea Patruno e della responsabile regionale della conferenza delle donne, Antonella Vincenti, si è avviato il percorso che porterà alla costituzione, il prossimo mese, degli stessi organismi a livello regionale e nazionale.
«Anche se non siete interessati alla politica, la politica verrà da voi. Dovete impegnarvi a difendere ciò che è giusto» ha ricordato al mondo qualche settimana fa il Premio Nobel Aung San Suu Kyi, appena liberata dopo anni di ingiusta reclusione dal regime birmano. Raccogliendo questo monito, le donne democratiche si strutturano in un organismo che rappresenta - secondo lo Statuto del PD - "un luogo di elaborazione delle politiche di genere, di promozione del pluralismo culturale, di scambio tra le generazioni, di formazione politica, di elaborazione di proposte programmatiche, di individuazione di campagne su temi specifici".
«Noi facciamo politica da sempre, nella società ma anche nel partito, lo facciamo singolarmente, talvolta in silenzio» ha affermato la neoeletta Portavoce delle donne democratiche della Bat, Giuliana Damato. «Ora è giunto il momento di fare squadra, di essere più rumorose ma ugualmente generose, così da rafforzare il PD e diventare -si spera- meno invisibili».
«Al centro del nostro lavoro vi saranno le battaglie per i diritti -il lavoro e i servizi per le famiglie, la lotta contro ogni forma di violenza, molestie e sfruttamento delle giovani donne single, delle madri, delle lavoratrici precarie, delle neolaureate in cerca di occupazione e delle tante anziane sole. La soluzione ai problemi delle donne non riteniamo che sia nello sposare un miliardario, come suggeriva qualche tempo fa Berlusconi, il nostro re ormai nudo, ma nell'ottenere un lavoro dignitoso e stabile in base a titoli e meriti».
«E naturalmente» aggiunge la barlettana Damato «la nostra prima "Partita Democratica" la giocheremo per incrementare la rappresentanza femminile nelle Istituzioni. Ci sgomenta, ad esempio, notare come il ricchissimo e variegato centrosinistra barlettano, per le sue elezioni primarie, non sia riuscito ad esprimere una candidatura femminile, né di qualcuno che avesse meno di 50 anni. Lotteremo affinchè nelle liste elettorali dei comuni della BAT chiamati alle urne in primavera, sia rispettata la parità di genere. Se questo non accadrà, vorrà dire che i nostri territori hanno seri problemi di democrazia».
Venerdì 28 Gennaio, a Trani, presso la Sede Provinciale del Partito Democratico, si è costituita la Conferenza Permanente delle Donne Democratiche della BAT. Non un collettivo femminista di antica memoria, né l'ennesima appendice di un partito già molto composito, ma un gruppo agile e snello di dirigenti, amministratrici, iscritte, elettrici e volontarie del territorio che intendono mettere a disposizione il proprio bagaglio di competenze, idee, conoscenze e sogni per irrobustire la democrazia e la politica della sesta provincia pugliese.
Alla presenza dell'onorevole del PD Margherita Mastromauro, del segretario provinciale Andrea Patruno e della responsabile regionale della conferenza delle donne, Antonella Vincenti, si è avviato il percorso che porterà alla costituzione, il prossimo mese, degli stessi organismi a livello regionale e nazionale.
«Anche se non siete interessati alla politica, la politica verrà da voi. Dovete impegnarvi a difendere ciò che è giusto» ha ricordato al mondo qualche settimana fa il Premio Nobel Aung San Suu Kyi, appena liberata dopo anni di ingiusta reclusione dal regime birmano. Raccogliendo questo monito, le donne democratiche si strutturano in un organismo che rappresenta - secondo lo Statuto del PD - "un luogo di elaborazione delle politiche di genere, di promozione del pluralismo culturale, di scambio tra le generazioni, di formazione politica, di elaborazione di proposte programmatiche, di individuazione di campagne su temi specifici".
«Noi facciamo politica da sempre, nella società ma anche nel partito, lo facciamo singolarmente, talvolta in silenzio» ha affermato la neoeletta Portavoce delle donne democratiche della Bat, Giuliana Damato. «Ora è giunto il momento di fare squadra, di essere più rumorose ma ugualmente generose, così da rafforzare il PD e diventare -si spera- meno invisibili».
«Al centro del nostro lavoro vi saranno le battaglie per i diritti -il lavoro e i servizi per le famiglie, la lotta contro ogni forma di violenza, molestie e sfruttamento delle giovani donne single, delle madri, delle lavoratrici precarie, delle neolaureate in cerca di occupazione e delle tante anziane sole. La soluzione ai problemi delle donne non riteniamo che sia nello sposare un miliardario, come suggeriva qualche tempo fa Berlusconi, il nostro re ormai nudo, ma nell'ottenere un lavoro dignitoso e stabile in base a titoli e meriti».
«E naturalmente» aggiunge la barlettana Damato «la nostra prima "Partita Democratica" la giocheremo per incrementare la rappresentanza femminile nelle Istituzioni. Ci sgomenta, ad esempio, notare come il ricchissimo e variegato centrosinistra barlettano, per le sue elezioni primarie, non sia riuscito ad esprimere una candidatura femminile, né di qualcuno che avesse meno di 50 anni. Lotteremo affinchè nelle liste elettorali dei comuni della BAT chiamati alle urne in primavera, sia rispettata la parità di genere. Se questo non accadrà, vorrà dire che i nostri territori hanno seri problemi di democrazia».