Disservizi al trasporto pubblico presso l’Ospedale Dimiccoli: Noi Moderati propone paline intelligenti

«Nella giornata di ieri, una cittadina barlettana, Maria, si è recata all'Ospedale Raffaele Dimiccoli per una visita medica. Al termine del controllo, ha deciso di tornare a casa utilizzando l'autobus. Tuttavia, giunta alla fermata posta nei pressi dell'uscita del nosocomio, ha riscontrato un disservizio ormai troppo frequente: nessuna indicazione sugli orari, nessuna informazione sulle linee in transito, nessun riferimento utile per l'utenza. Un disguido che, se può apparire marginale, diventa un ostacolo reale per molte persone fragili, anziani, pazienti con difficoltà motorie o semplicemente cittadini che si affidano al trasporto pubblico per necessità quotidiane». Così il segretario cittadino di Noi Moderati, Cosimo Damiano Cataleta.

«Riteniamo inaccettabile che presso un punto strategico come l'ingresso di un ospedale manchino strumenti minimi di orientamento per i viaggiatori. La mobilità non è un lusso, ma un diritto. E deve essere garantita con efficienza, chiarezza e rispetto per tutti. Per questo motivo, il nostro Partito proporrà formalmente alla Provincia – ente responsabile del trasporto pubblico locale – l'installazione di paline intelligenti alle fermate degli autobus nei pressi degli ospedali, delle scuole e degli uffici pubblici principali. Queste paline, dotate di sistemi digitali per la visualizzazione in tempo reale degli orari e delle linee, rappresentano una soluzione moderna, accessibile e già adottata con successo in molte realtà italiane. Il loro utilizzo consentirebbe ai cittadini di ricevere informazioni chiare e aggiornate, riducendo l'incertezza e migliorando concretamente il servizio. Non si tratta di polemiche, né di attribuire colpe. Si tratta di proporre soluzioni. È nostro dovere, come forza politica attenta ai bisogni reali delle persone, segnalare queste carenze e agire affinché vengano risolte. Come Noi Moderati continueremo a raccogliere segnalazioni, ascoltare i cittadini e tradurre il disagio in azioni concrete. Perché una città funziona davvero solo quando funziona per tutti».