Politica
Dimissioni Cannito, il Pd: «Situazione squallida, liberi davvero Barletta»
La nota dei consiglieri dem con Luigi Dimonte
Barletta - sabato 25 novembre 2023
12.07 Comunicato Stampa
«Cronaca di un disastro annunciato. Il sindaco Cannito si è dimesso ammettendo, di fatto, la sua incapacità nel gestire una maggioranza che ha cominciato a litigare sin dal giorno dopo le elezioni. Quanto accaduto ieri rappresenta l'ennesima figuraccia per l'amministrazione, l'ennesima pagina triste per una città stanca di assistere a questi teatrini». Così la capogruppo del Pd Rosa Cascella, i consiglieri Filippo Caracciolo, Lisia Dipaola, Pino Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide Spinazzola e Luigi Dimonte.
«La discussione sull'attuazione del contratto di quartiere - spiegano i consiglieri - la cui approvazione era stata annunciata 24 ore prima dal sindaco, al solito in pompa magna, è la fotografia di quell'armata Brancaleone che è la maggioranza di centrodestra. Alla discussione di un provvedimento così importante e delicato per la città, ed in particolare per una zona che vive ancora tanti disagi come la 167, Cannito e la sua coalizione si sono presentati assolutamente impreparati. Basti pensare che i consiglieri di Fratelli d'Italia, dapprima chiedevano il ritiro del punto, poi proponevano di emendarlo dimostrando di non sapere nemmeno di cosa si stesse parlando. Alla fine il provvedimento non è passato e il consiglio si è sciolto per mancanza del numero legale. Un comportamento imbarazzante, uno spettacolo indecente per i barlettani, l'ennesimo di questo triste periodo».
«All'incompetenza e al pressapochismo – proseguono i consiglieri - possiamo poi aggiungere un'altra caratteristica spesso emersa dai banchi nella maggioranza in questi anni: la maleducazione. In un consiglio comunale aperto con una simbolica vicinanza a Giulia e a tutte le donne vittime di femminicidio, il consigliere Flavio Basile, non nuovo a questi comportamenti, si è prodotto in una violenta aggressione verbale nei confronti della consigliera Santa Scommegna. Un episodio inaccettabile e indecente agli occhi dei cittadini tanto più in un momento in cui tutti dovremmo provare a dare il buon esempio misurando parole e comportamenti soprattutto quando ci si rivolge ad una donna».
"Nell'ambito di una situazione che definiremmo squallida, il sindaco è chiamato a prendere una decisione definitiva. Ha 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni, ma noi, dal canto nostro vorremmo dargli un consiglio: liberi Barletta, questa volta per davvero. I barlettani sono stanchi e meritano di più».
«La discussione sull'attuazione del contratto di quartiere - spiegano i consiglieri - la cui approvazione era stata annunciata 24 ore prima dal sindaco, al solito in pompa magna, è la fotografia di quell'armata Brancaleone che è la maggioranza di centrodestra. Alla discussione di un provvedimento così importante e delicato per la città, ed in particolare per una zona che vive ancora tanti disagi come la 167, Cannito e la sua coalizione si sono presentati assolutamente impreparati. Basti pensare che i consiglieri di Fratelli d'Italia, dapprima chiedevano il ritiro del punto, poi proponevano di emendarlo dimostrando di non sapere nemmeno di cosa si stesse parlando. Alla fine il provvedimento non è passato e il consiglio si è sciolto per mancanza del numero legale. Un comportamento imbarazzante, uno spettacolo indecente per i barlettani, l'ennesimo di questo triste periodo».
«All'incompetenza e al pressapochismo – proseguono i consiglieri - possiamo poi aggiungere un'altra caratteristica spesso emersa dai banchi nella maggioranza in questi anni: la maleducazione. In un consiglio comunale aperto con una simbolica vicinanza a Giulia e a tutte le donne vittime di femminicidio, il consigliere Flavio Basile, non nuovo a questi comportamenti, si è prodotto in una violenta aggressione verbale nei confronti della consigliera Santa Scommegna. Un episodio inaccettabile e indecente agli occhi dei cittadini tanto più in un momento in cui tutti dovremmo provare a dare il buon esempio misurando parole e comportamenti soprattutto quando ci si rivolge ad una donna».
"Nell'ambito di una situazione che definiremmo squallida, il sindaco è chiamato a prendere una decisione definitiva. Ha 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni, ma noi, dal canto nostro vorremmo dargli un consiglio: liberi Barletta, questa volta per davvero. I barlettani sono stanchi e meritano di più».