Politica
Dibenedetto: «Giuseppe Sante Mascolo non è espressione del Partito Italia dei Valori di Barletta»
«Cosa sia successo in queste ore non mi è dato sapere». «L'assessore Mascolo in un anno di mandato ha portato solo tre atti di cui due bocciati ed uno ritirato»
Barletta - sabato 5 maggio 2012
15.27
«Giuseppe Sante Mascolo non è espressione del Partito Italia dei Valori di Barletta. Il partito ha più volte dichiarato, durante i tavoli politici susseguitisi in questi giorni, che, in attesa del congresso cittadino che si terrà subito dopo i turni di ballottaggio, la delega riconosciutaci venga congelata affinché il partito possa esprimere una personalità di alto profilo e che sia espressione dell'intero partito e non di una sola parte». Precisazione puntuale, prima a levarsi dal fermento creatosi dopo l'elenco delle deleghe della nuova giunta, a firma del dott. Michele Dibenedetto, presidente del gruppo Italia dei Valori del cittadino Consiglio comunale e prima a giungere alla nostra redazione. Pubblichiamo integralmente questa nota che così continua: «Cosa sia successo in queste ore non mi è dato sapere. La prima cosa che mi viene in mente è la dichiarazione resa pubblica dal consigliere Salvatore Filannino all'ultimo tavolo politico di venerdì 4 maggio 2012: "se Mascolo non farà l'assessore a Barletta succede un casino politico che non immagini nemmeno (riferito al Sindaco!). Evidentemente, il Sindaco avrà perso il controllo sfinterico e, pavido come sempre, avrà ceduto alle minacce del consigliere Filannino, il quale, tengo a precisare non ricopre né il ruolo di commissario né quello di capogruppo; per cui la sua presenza ai tavoli politici è stata legittimata da se stesso e dal Sindaco per ragioni a me ignote».
«Dunque, il Sindaco Maffei non ha tenuto conto affatto delle indicazioni del sottoscritto (capogruppo IdV di Barletta) e della commissaria provinciale IdV - Nunzia Sorrenti – per cui l'avv. Mascolo non è il frutto di una scelta condivisa all'interno del partito ma solo ed esclusivamente la scelta di un consigliere comunale che minaccia il Sindaco e si nasconde dietro la parola legalità».
«Voglio però precisare che, personalmente, non ho nulla in contrario alla persona ma ricordo a tutti che l'assessore Mascolo in un anno di mandato ha portato in consiglio comunale solo tre atti di cui due bocciati ed uno, ritirato in un primo momento e poi ripresentato perché poco chiaro, ed infine approvato per il rotto della cuffia. Dunque, un'indicazione che serve a qualcuno per gestire il potere e magari qualche situazione appetitosa e non un'indicazione di qualità, come si aspettavano gli elettori dell'Italia dei Valori di Barletta. Un partito che sta scontando la pessima gestione unipersonale/unifamiliare del dottor Filannino il quale scambia con molta facilità un partito pubblico con la propria abitazione o addirittura la sua proprietà. Faccio appello ai vertici del partito affinché questa situazione giunga alla fine entro termini brevissimi in quanto l'Italia dei Valori non merita atteggiamenti di questo genere».
«Dunque, il Sindaco Maffei non ha tenuto conto affatto delle indicazioni del sottoscritto (capogruppo IdV di Barletta) e della commissaria provinciale IdV - Nunzia Sorrenti – per cui l'avv. Mascolo non è il frutto di una scelta condivisa all'interno del partito ma solo ed esclusivamente la scelta di un consigliere comunale che minaccia il Sindaco e si nasconde dietro la parola legalità».
«Voglio però precisare che, personalmente, non ho nulla in contrario alla persona ma ricordo a tutti che l'assessore Mascolo in un anno di mandato ha portato in consiglio comunale solo tre atti di cui due bocciati ed uno, ritirato in un primo momento e poi ripresentato perché poco chiaro, ed infine approvato per il rotto della cuffia. Dunque, un'indicazione che serve a qualcuno per gestire il potere e magari qualche situazione appetitosa e non un'indicazione di qualità, come si aspettavano gli elettori dell'Italia dei Valori di Barletta. Un partito che sta scontando la pessima gestione unipersonale/unifamiliare del dottor Filannino il quale scambia con molta facilità un partito pubblico con la propria abitazione o addirittura la sua proprietà. Faccio appello ai vertici del partito affinché questa situazione giunga alla fine entro termini brevissimi in quanto l'Italia dei Valori non merita atteggiamenti di questo genere».