Territorio
Depuratore di Barletta, «E' come se 24.000 persone scaricassero reflui in mare»
Intervento del prof. Dellisanti: «Finalmente la chiarezza!». Impianto sottodimensionato
Barletta - domenica 16 giugno 2013
«Quello che da sempre si sospettava, circa lo stato di salute del depuratore di Barletta, è stato finalmente chiarito dalla pubblicazione sul sito dell'Aqp, dei dati sui 185 depuratori pugliesi». Intervento "pesante" del geologo Ruggiero Maria Dellisanti, spesso presente sulle pagine di Barlettalife, che ha quasi il sapore di una redde rationem. «Le notizie, pubblicate in questi giorni, evidenziano come in Puglia più della metà dei 185 impianti, che ricadono sotto la responsabilità di Aqp, sono a rischio di non conformità con la legge e ciò comporta gravi conseguenze sull'ambiente, sotto il profilo penale e l'apertura di procedure d'infrazione da parte della Commissione Europea per finanziamenti erogati e non utilizzati».
«Barletta con i suoi 95.000 abitanti residenti ha un depuratore, gestito dall'Aqp, di cui solo oggi, a tutti, è dato ufficialmente di conoscere alcune delle sue caratteristiche. Leggendo quanto pubblicato sul sito dell'Aqp, la situazione per Barletta può essere riassunta in pochi dati ma molto emblematici e significativi».
«In primo luogo l'impianto ha un carico in ingresso, in termini di abitanti equivalenti, pari a 116.475 mentre la sua potenzialità di progetto è nettamente inferiore, pari a 92.305 abitanti equivalenti (significa non solo persone fisiche residenti ma anche il carico organico biodegradabile totale), con un deficit conclamato di depurazione per 24.170 abitanti equivalenti. E' come se una cittadina di 24.000 abitanti, scaricasse direttamente in mare i propri reflui senza alcun tipo di trattamento».
«La seconda riflessione è data dal luogo del recapito finale dei reflui, cioè il mare aperto e in Tab. 1. Il dato sta a significare che i reflui subiscono solo il primo stadio, su quattro, della fase di depurazione. Ora pur stando nella norma, infatti è possibile scaricare in Tab.1 quando il ricevitore è il mare, è però quanto meno auspicabile che il livello di depurazione passi alla Tab.2 poiché lo scarico interessa acque marine destinate alla balneazione. La Tab. 1 non prevede la rilevazione delle concentrazioni di fosforo e azoto, i due principali responsabili del fenomeno dell'eutrofizzazione. Nelle nostre acque marine la proliferazione algale, durante il periodo estivo è sempre rilevante».
«Infine il terzo aspetto, di cui si aveva solo una conoscenza sommaria, è ufficialmente riportato nelle note e cioè l'arrivo di frequenti acque meteoriche. Ora la presenza di queste acque bianche, in un impianto già sottodimensionato, rappresenta letteralmente la goccia che fa traboccare il vaso, nel senso che quando arrivano le acque reflue e trovano le vasche dell'impianto già colme, anche per la presenza delle acque meteoriche, sfiorano e vengono dirottate direttamente in mare, senza neanche subire un primo processo di trattamento».
«Unica nota positiva è che sono previsti interventi di potenziamento dell'impianto per 3.720.000 euro, magra consolazione per una stagione balneare già avviata e per la quale, anche in questo anno, non mancherà l'avvistamento di strani oggetti galleggianti».
«Barletta con i suoi 95.000 abitanti residenti ha un depuratore, gestito dall'Aqp, di cui solo oggi, a tutti, è dato ufficialmente di conoscere alcune delle sue caratteristiche. Leggendo quanto pubblicato sul sito dell'Aqp, la situazione per Barletta può essere riassunta in pochi dati ma molto emblematici e significativi».
«In primo luogo l'impianto ha un carico in ingresso, in termini di abitanti equivalenti, pari a 116.475 mentre la sua potenzialità di progetto è nettamente inferiore, pari a 92.305 abitanti equivalenti (significa non solo persone fisiche residenti ma anche il carico organico biodegradabile totale), con un deficit conclamato di depurazione per 24.170 abitanti equivalenti. E' come se una cittadina di 24.000 abitanti, scaricasse direttamente in mare i propri reflui senza alcun tipo di trattamento».
«La seconda riflessione è data dal luogo del recapito finale dei reflui, cioè il mare aperto e in Tab. 1. Il dato sta a significare che i reflui subiscono solo il primo stadio, su quattro, della fase di depurazione. Ora pur stando nella norma, infatti è possibile scaricare in Tab.1 quando il ricevitore è il mare, è però quanto meno auspicabile che il livello di depurazione passi alla Tab.2 poiché lo scarico interessa acque marine destinate alla balneazione. La Tab. 1 non prevede la rilevazione delle concentrazioni di fosforo e azoto, i due principali responsabili del fenomeno dell'eutrofizzazione. Nelle nostre acque marine la proliferazione algale, durante il periodo estivo è sempre rilevante».
«Infine il terzo aspetto, di cui si aveva solo una conoscenza sommaria, è ufficialmente riportato nelle note e cioè l'arrivo di frequenti acque meteoriche. Ora la presenza di queste acque bianche, in un impianto già sottodimensionato, rappresenta letteralmente la goccia che fa traboccare il vaso, nel senso che quando arrivano le acque reflue e trovano le vasche dell'impianto già colme, anche per la presenza delle acque meteoriche, sfiorano e vengono dirottate direttamente in mare, senza neanche subire un primo processo di trattamento».
«Unica nota positiva è che sono previsti interventi di potenziamento dell'impianto per 3.720.000 euro, magra consolazione per una stagione balneare già avviata e per la quale, anche in questo anno, non mancherà l'avvistamento di strani oggetti galleggianti».