La città
Degrado o potenzialità? Ecco lo stato attuale del Parco dell'Umanità
Una delle più vaste aree verdi della città cui rendere giustizia, puntando anche su una valorizzazione sociale
Barletta - venerdì 22 settembre 2023
Esistono alcune zone della nostra città che, nonostante il potenziale enorme che offrono, non vengono sfruttate al massimo delle loro possibilità, diventando spesso ricettacolo di incuria e anche di disagio sociale.
Dopo aver esplorato i meandri di Villa Bonelli, abbiamo puntato l'attenzione su un altro polmone verde della periferia, il Parco dell'umanità.
Procediamo per gradi. La vastità del parco avrebbe permesso di realizzare un'area verde adatta per lunghe passeggiate, magari tra possenti alberi e il profumo dei fiori in primavera, i cui colori avrebbero creato un perfetto contrasto con il bianco dell'intera struttura. Ed invece, solo radi alberi di ulivo e dei fiori quasi neanche l'ombra. Al contrario, le sterpaglie sembrano essersi impossessate dell'intera area, soprattutto della zona in cui i lavori non sono ancora ultimati, causando disagi come l'incendio avvenuto qualche settimana fa. Piantare nuova vegetazione consentirebbe di rendere esteticamente più attraente il parco, e sarebbe un toccasana sia per la salute che per l'estetica.
Dopo aver esplorato i meandri di Villa Bonelli, abbiamo puntato l'attenzione su un altro polmone verde della periferia, il Parco dell'umanità.
Un grande parco della periferia barlettana
Dal 2016, le bianche mattonelle del lungo viale che costeggia il parco hanno conferito alla zona periferica della città, nel quartiere Barberini, un'atmosfera diversa rispetto al passato, nonché la speranza di valorizzare un quartiere aveva tanto da offrire: in quell'area era presente da anni un campo rom che popolava lo spiazzale dove sorge attualmente il parco. Tuttavia, nonostante l'importante trasformazione, c'è ancora tanto potenziale che ad oggi non viene sfruttato. Più di 20.000 metri quadri a disposizione, ma poco è stato fatto per renderlo accattivante quanto l'originario progetto prometteva di fare.Procediamo per gradi. La vastità del parco avrebbe permesso di realizzare un'area verde adatta per lunghe passeggiate, magari tra possenti alberi e il profumo dei fiori in primavera, i cui colori avrebbero creato un perfetto contrasto con il bianco dell'intera struttura. Ed invece, solo radi alberi di ulivo e dei fiori quasi neanche l'ombra. Al contrario, le sterpaglie sembrano essersi impossessate dell'intera area, soprattutto della zona in cui i lavori non sono ancora ultimati, causando disagi come l'incendio avvenuto qualche settimana fa. Piantare nuova vegetazione consentirebbe di rendere esteticamente più attraente il parco, e sarebbe un toccasana sia per la salute che per l'estetica.