Associazioni
Degrado ex teleferica, domani assemblea della Rete delle Associazioni
Appuntamento alle 11 in piazza Plebiscito
Barletta - venerdì 13 settembre 2024
17.54
"Nel servizio televisivo andato in Onda su Rete 4, nel corso della trasmissione di Rete 4 "Fuori dal Coro", intitolato "Immigrati, le baraccopoli della paura" c'era anche Barletta, con le sue baracche. Baracche e ghetti che conosciamo bene. In quelle immagini vi sono le terribili condizioni, che presto verranno aggravate dal freddo e dalla pioggia, in cui vivono, o meglio, cercano di sopravvivere molte persone migranti". Così la Rete delle Associazioni Barletta.
"Si tratta di persone che la mattina, in gran parte e per pochi euro e al nero, lavorano nelle campagne degli italiani in condizioni di gravissimo sfruttamento da parte dei proprietari dei terreni e dei caporali. Raccolta dell'uva, degli ortaggi e delle olive, ciclicamente, nella assenza di qualsiasi tutela, nella assenza dello Stato, della Regione, del Comune, delle Istituzioni. La notte, per queste persone, si passa all'addiaccio, sotto qualche coperta o rifugiati in tenda, quando va bene. Le tende sono stracci o teloni di plastica tesi su aste in ferro o pali in legno: condizioni igieniche e sanitarie drammaticamente inesistenti, protezione dal freddo prossima allo zero.
Tende allestite nelle periferie, per non farsi vedere da nessuna e nessuno, nelle campagne o in spiaggia, nella ex Cartiera di Barletta, allo scalo merci della Stazione ferroviaria, nella pineta nei pressi delle Mura del Carmine, nel fabbricato dell'ex Anagrafe in Via Cialdini; oppure in quello dell'ex Stazione teleferica di Barletta sulla Litoranea di ponente, dove è stata la troupe di Rete 4 , la stessa in cui, il 15/02/2021, Ahmed Saki, un bracciante agricolo di origine africana è morto di freddo, a nulla servendo la coperta in cui era arrotolato.
Noi speriamo che il servizio di Rete 4 possa servire a rilanciare il dibattito pubblico sulle condizioni disumane in cui vivono queste persone, e soprattutto a trovare una soluzione. Barletta non può più continuare a fingere che queste persone non esistano, che questo ed altri posti, in cui trovano rifugio, non esistano. Non possiamo più tollerare che delle persone siano costrette a vivere in queste condizioni di massima povertà, emarginazione e degrado, condizioni che sono la vergogna di tutti gli esseri umani e in particolare della nostra comunità.
Abbiamo immobili pubblici abbandonati e immobili confiscati alla mafia: alcuni di questi devono - non possono, devono - essere destinati quanto prima a dormitorio pubblico per le persone senza dimora, con mensa e diurno per i servizi igienici. Nell'immediatezza la ex Stazione della teleferica come tutti i luoghi di rifugio devono essere almeno ripuliti e dotati di servizi igienici e cassonetti per la spazzatura.
Questo è l'unico punto all'ordine del giorno dell'assemblea pubblica della Rete delle Associazioni di Barletta convocata d'urgenza per domani, ore 11:00, in Piazza Plebiscito n. 56, per discutere e decidere collettivamente su quella che sarà proposta da avanzare al Comune di Barletta, alla Prefettura, a tutte le Istituzioni ai partiti e alla politica. Vediamoci urgentemente domani, in assemblea. L'assemblea è aperta a tutte le associazioni e organizzazioni anche non del Terzo settore".
"Si tratta di persone che la mattina, in gran parte e per pochi euro e al nero, lavorano nelle campagne degli italiani in condizioni di gravissimo sfruttamento da parte dei proprietari dei terreni e dei caporali. Raccolta dell'uva, degli ortaggi e delle olive, ciclicamente, nella assenza di qualsiasi tutela, nella assenza dello Stato, della Regione, del Comune, delle Istituzioni. La notte, per queste persone, si passa all'addiaccio, sotto qualche coperta o rifugiati in tenda, quando va bene. Le tende sono stracci o teloni di plastica tesi su aste in ferro o pali in legno: condizioni igieniche e sanitarie drammaticamente inesistenti, protezione dal freddo prossima allo zero.
Tende allestite nelle periferie, per non farsi vedere da nessuna e nessuno, nelle campagne o in spiaggia, nella ex Cartiera di Barletta, allo scalo merci della Stazione ferroviaria, nella pineta nei pressi delle Mura del Carmine, nel fabbricato dell'ex Anagrafe in Via Cialdini; oppure in quello dell'ex Stazione teleferica di Barletta sulla Litoranea di ponente, dove è stata la troupe di Rete 4 , la stessa in cui, il 15/02/2021, Ahmed Saki, un bracciante agricolo di origine africana è morto di freddo, a nulla servendo la coperta in cui era arrotolato.
Noi speriamo che il servizio di Rete 4 possa servire a rilanciare il dibattito pubblico sulle condizioni disumane in cui vivono queste persone, e soprattutto a trovare una soluzione. Barletta non può più continuare a fingere che queste persone non esistano, che questo ed altri posti, in cui trovano rifugio, non esistano. Non possiamo più tollerare che delle persone siano costrette a vivere in queste condizioni di massima povertà, emarginazione e degrado, condizioni che sono la vergogna di tutti gli esseri umani e in particolare della nostra comunità.
Abbiamo immobili pubblici abbandonati e immobili confiscati alla mafia: alcuni di questi devono - non possono, devono - essere destinati quanto prima a dormitorio pubblico per le persone senza dimora, con mensa e diurno per i servizi igienici. Nell'immediatezza la ex Stazione della teleferica come tutti i luoghi di rifugio devono essere almeno ripuliti e dotati di servizi igienici e cassonetti per la spazzatura.
Questo è l'unico punto all'ordine del giorno dell'assemblea pubblica della Rete delle Associazioni di Barletta convocata d'urgenza per domani, ore 11:00, in Piazza Plebiscito n. 56, per discutere e decidere collettivamente su quella che sarà proposta da avanzare al Comune di Barletta, alla Prefettura, a tutte le Istituzioni ai partiti e alla politica. Vediamoci urgentemente domani, in assemblea. L'assemblea è aperta a tutte le associazioni e organizzazioni anche non del Terzo settore".