Scuola e Lavoro
'De profundis' della Regione per gli Enti Storici della formazione professionale?
Interviene l'assessore provinciale Pompeo Camero. La nuova deliberazione penalizza gli operatori dei CPI
BAT - lunedì 7 febbraio 2011
Della Giunta Regionale, è soltanto l'ultima sciocchezza in ordine di tempo quella commessa con l'adozione della deliberazione n. 136 del 31 gennaio 2011 relativamente ai servizi effettuati presso i Centri per l'Impiego, mediante l'utilizzazione di personale degli Enti di Formazione Professionale. Il provvedimento, paradossale sotto il profilo logico ed impunemente stravagante sul piano amministrativo, penalizza operatori della formazione presso i CPI e province e tra queste ultime particolarmente quella di Barletta Andria Trani.
Per render chiaro ciò che si sta perpetrando faccio risaltare, attraverso un breve excursus, che il vecchio POR Puglia FSE 2000-2006 previde nel complemento di programmazione la sottoscrizione da parte delle province di atti d'intesa con la Regione per la creazione dei Centri per l'Impiego e sulla base del D.lgs. n. 469/1998 ne vennero disciplinate le modalità di realizzazione; in particolare poi con l'art. 7 della L.R. n. 19/99, si dispose che le relative attività di orientamento fossero avviate con l'utilizzo di personale degli Enti di Formazione professionale.
Concluso il processo di trasferimento delle funzioni poi, si è provveduto alla stipula di un nuovo Atto d'Intesa tra Regione e Province, questa volta compresa la BAT, in conformità al nuovo P.O. FSE 2007-2013, al fine di provvedere "al consolidamento delle attività già avviate ed allo sviluppo di ulteriori" come ad esempio l'Osservatorio del Mercato del Lavoro.
Orbene, nel preambolo della citata infausta deliberazione, la Giunta Regionale, sulla base delle attività di verifica delle spese certificate riferite al vecchio POR, che a detta delle audits evidenzierebbero tagli considerevoli non meglio identificati, per la remunerazione dei formatori ha disposto l'anticipazione del 95% della spesa ma limitatamente alle sole prime tre mensilità del 2011 e non come in passato per l'intero anno finanziario.
La saga delle incoerenze, intanto, porta prepotentemente alla ribalta l'atteggiamento supponente della Regione Puglia nel considerare gli atti d'intesa con le province unilateralmente derogabili, come dire "carta straccia"; sarebbe interessante in proposito conoscere come qualificherebbe questa stravaganza la Conferenza Unificata Stato Regioni ed Autonomie Locali.
Ritardi ed inefficienze costellano poi il comportamento dell'apparato regionale che tiene incontri nel corso dei quali tranquillizza i sindacati dei lavoratori, mentre solleva eccezioni agli uffici provinciali non chiarendo mai sino in fondo tutti i dubbi relativi al riconoscimento della progressione economica orizzontale o parte di essa, al fondo incentivante, alla corresponsione del TFR, ecc.. Come mai la Regione ci ha messo 8 anni prima di intraprendere concretamente i controlli senza aver mai varato le linee guida? In questa confusione, c'è persino il goffo tentativo di far valere a posteriori regole per la contabilizzazione degli emolumenti ai formatori che andavano piuttosto stabilite a monte, per un servizio per il quale, ricordiamolo, le province sono dispensate da qualsivoglia onere a qualunque titolo. Dulcis in fundo, si provvede tardivamente all'impegno di spesa, che non consentirà nemmeno di pagare gli Enti per gli stipendi marzo!
Ma poi in tutto questo caos la BAT cosa centra! Il periodo osservato è quello ricadente sotto la vigenza del vecchio POR e sino a tutto il 1° semestre del 2009, mentre la VI Provincia pugliese formalmente opera da aprile 2010, da che gli assessori Camero per la Provincia e Losappio per la Regione ebbero a sottoscrivere l'Atto d'Intesa. Orbene, per quale strampalato arcano la VI Provincia dovrebbe soggiacere a mancate erogazioni e ritardi nell'avvio della propria programmazione, per controlli relativi a periodi in cui non ha gestito alcunché ?
Ed ancora, perché mai la Regione persevera nel non dar corso alla graduatoria conferitale dalla BAT sin dal giugno 2010 per l'assegnazione dei 16 nuovi Formatori presso i CPI della nuova provincia, perpetrando incautamente una inaccettabile discriminazione rispetto alle altre ?
Azzardo una previsione: se la Giunta Vendola si ritiene titolata a derogare ad atti d'intesa sottoscritti con le province, queste ultime per converso potrebbero con criterio di reciprocità addirittura risolverli "ex nunc", pretendendo corrispondentemente lo stanziamento di un budget, magari più contenuto, da utilizzare per le medesime finalità ma sul libero mercato e nel rispetto delle regole vigenti per il FSE.
A questo punto, considerato che in materia gli interlocutori sono il CIFIR, il CNIPA, il CNOS, l'ENAIP, l'EPCPEP, lo IAL, l'IIP e l'IRAPL, viene il sospetto che la Regione Puglia stia per cantare il "de profundis" agli Enti storici di formazione professionale.
Pompeo Camero
Assessore nella Provincia di Barletta-Andria-Trani alle politiche attive del lavoro, alle politiche scolastiche e della pubblica istruzione, alla formazione professionale.
Per render chiaro ciò che si sta perpetrando faccio risaltare, attraverso un breve excursus, che il vecchio POR Puglia FSE 2000-2006 previde nel complemento di programmazione la sottoscrizione da parte delle province di atti d'intesa con la Regione per la creazione dei Centri per l'Impiego e sulla base del D.lgs. n. 469/1998 ne vennero disciplinate le modalità di realizzazione; in particolare poi con l'art. 7 della L.R. n. 19/99, si dispose che le relative attività di orientamento fossero avviate con l'utilizzo di personale degli Enti di Formazione professionale.
Concluso il processo di trasferimento delle funzioni poi, si è provveduto alla stipula di un nuovo Atto d'Intesa tra Regione e Province, questa volta compresa la BAT, in conformità al nuovo P.O. FSE 2007-2013, al fine di provvedere "al consolidamento delle attività già avviate ed allo sviluppo di ulteriori" come ad esempio l'Osservatorio del Mercato del Lavoro.
Orbene, nel preambolo della citata infausta deliberazione, la Giunta Regionale, sulla base delle attività di verifica delle spese certificate riferite al vecchio POR, che a detta delle audits evidenzierebbero tagli considerevoli non meglio identificati, per la remunerazione dei formatori ha disposto l'anticipazione del 95% della spesa ma limitatamente alle sole prime tre mensilità del 2011 e non come in passato per l'intero anno finanziario.
La saga delle incoerenze, intanto, porta prepotentemente alla ribalta l'atteggiamento supponente della Regione Puglia nel considerare gli atti d'intesa con le province unilateralmente derogabili, come dire "carta straccia"; sarebbe interessante in proposito conoscere come qualificherebbe questa stravaganza la Conferenza Unificata Stato Regioni ed Autonomie Locali.
Ritardi ed inefficienze costellano poi il comportamento dell'apparato regionale che tiene incontri nel corso dei quali tranquillizza i sindacati dei lavoratori, mentre solleva eccezioni agli uffici provinciali non chiarendo mai sino in fondo tutti i dubbi relativi al riconoscimento della progressione economica orizzontale o parte di essa, al fondo incentivante, alla corresponsione del TFR, ecc.. Come mai la Regione ci ha messo 8 anni prima di intraprendere concretamente i controlli senza aver mai varato le linee guida? In questa confusione, c'è persino il goffo tentativo di far valere a posteriori regole per la contabilizzazione degli emolumenti ai formatori che andavano piuttosto stabilite a monte, per un servizio per il quale, ricordiamolo, le province sono dispensate da qualsivoglia onere a qualunque titolo. Dulcis in fundo, si provvede tardivamente all'impegno di spesa, che non consentirà nemmeno di pagare gli Enti per gli stipendi marzo!
Ma poi in tutto questo caos la BAT cosa centra! Il periodo osservato è quello ricadente sotto la vigenza del vecchio POR e sino a tutto il 1° semestre del 2009, mentre la VI Provincia pugliese formalmente opera da aprile 2010, da che gli assessori Camero per la Provincia e Losappio per la Regione ebbero a sottoscrivere l'Atto d'Intesa. Orbene, per quale strampalato arcano la VI Provincia dovrebbe soggiacere a mancate erogazioni e ritardi nell'avvio della propria programmazione, per controlli relativi a periodi in cui non ha gestito alcunché ?
Ed ancora, perché mai la Regione persevera nel non dar corso alla graduatoria conferitale dalla BAT sin dal giugno 2010 per l'assegnazione dei 16 nuovi Formatori presso i CPI della nuova provincia, perpetrando incautamente una inaccettabile discriminazione rispetto alle altre ?
Azzardo una previsione: se la Giunta Vendola si ritiene titolata a derogare ad atti d'intesa sottoscritti con le province, queste ultime per converso potrebbero con criterio di reciprocità addirittura risolverli "ex nunc", pretendendo corrispondentemente lo stanziamento di un budget, magari più contenuto, da utilizzare per le medesime finalità ma sul libero mercato e nel rispetto delle regole vigenti per il FSE.
A questo punto, considerato che in materia gli interlocutori sono il CIFIR, il CNIPA, il CNOS, l'ENAIP, l'EPCPEP, lo IAL, l'IIP e l'IRAPL, viene il sospetto che la Regione Puglia stia per cantare il "de profundis" agli Enti storici di formazione professionale.
Pompeo Camero
Assessore nella Provincia di Barletta-Andria-Trani alle politiche attive del lavoro, alle politiche scolastiche e della pubblica istruzione, alla formazione professionale.