Giuseppe Lagrasta
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La città

Dalla poesia in forma di preghiera allo svelarsi dell’umanità

di Giuseppe Lagrasta, scrittore e saggista

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del professor Giuseppe Lagrasta, scrittore e saggista.


In tempi stretti e difficili, in cui l'accelerazione della comunicazione umana è sempre più offuscata dalla parola abusata e disseminata di acerbi sentimenti che potenziano conflitti e aggressività, la parola dialogica rappresenta una bussola orientativa per l'umanità, costretta a vivere in una società complessa che richiede competenze sempre più articolate e trasversali. In tale dimensione comunicativa, la relazione dialogica supporta l'esistenza del senso della parola e dona alle persone, gli strumenti per resistere in mezzo agli abissi provocati dalla forza dell'entropia, forza accelerata insita alla dissipazione umana. Tra tunnel, abissi, disperazioni e smarrimenti, troviamo la parola che cura e che salva, e assolve alle sue finalità, trasformandosi in poesia come preghiera, che invita alla partecipazione dei sentimenti dell'altro come testimonianza di disponibilità alla relazione empatica e alla comunicazione trasparente.

Perciò vi sussistono diverse modalità per sfuggire alla perdita di significato che si rivela durante la comunicazione complessa e cruciale: esprimendo con spessore empatico il proprio pensiero per essere partecipi della condivisione; riconoscendo la valenza umana del comunicare; comunicando il senso maieutico dello stare insieme, con gli altri; condividendo con empatia la valenza dei significati della comunicazione, pur avendo punti di vista, diversi. Per offrire equilibrio alla comunicazione umana sarà necessario, quindi, avvalersi di una bussola orientativo- comunicativa, capace di sostenere gli stadi confusivi della comunicazione quotidiana d'impatto. E la bussola letterario-orientativa si farà carico di confermare la coerenza e la consistenza del percorso formativo, sia in merito alla natura dialogica della comunicazione umana sia in rapporto alla valorizzazione della comunicazione maieutica. Un esempio di narrazione dialogica si raccoglie leggendo i diari e gli scritti autobiografici proposti da grandi autori e autrici. Per esempio Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Georges Bernanos, Amelia Rosselli, Italo Calvino, Cesare Pavese, Italo Svevo, Luigi Pirandello, Albert Camus, Dacia Maraini. Gli autori e le autrici indicati, raccontano come spesso, quando la comunicazione dialogica perde il controllo dei significati, i comunicanti entrano in un tunnel che rende impossibile dialogare. La lettura degli autori del Novecento, appena citati, e siamo al centro dei dispositivi formativi, consente al lettore di scoprire le dinamiche interiori degli autori, le strategie poste in essere per affrontare la realtà magmatica, oppure per non soccombere in determinati contesti complessi.

Sarà opportuno riflettere sulla poesia in forma di preghiera, quando si trasforma in azione generativa di motivazione e resilienza, quando conferma la testimonianza di scritture diaristiche, poetiche e narrative che esprimono l'alto valore di una testimonianza densa di impegno verso la società, quando invita i lettori ad esplorare e ad esplorarsi, interiormente. Poeti come Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Giovanni Giudici, Elsa Morante, Mario Luzi, Alda Merini e Maria Luisa Spaziani hanno scritto poesie che hanno posto in rilievo una nuova luce e nuove energie umane, vitali e resilienti, trasformando la parola poetica in seme germinativo, linfa per arricchire la terra e far nascere nuovi frutti poetici in forma di preghiera. Così, la parola come poesia si trasforma in una preghiera e il "Cantico delle Creature" di San Francesco d'Assisi rappresenta una fonte testimoniale, celeste. Scrive Erminia Ardissino: "Nella preghiera troviamo i valori supremi di ogni civiltà, il senso dei limiti, la precarietà dell'esistenza, la necessità di considerare i confini della libertà individuale, l'invito alla comprensione degli uni verso gli altri, il rispetto dell'altro. Poiché pregare significa prestare attenzione all'alterità comporta anche dimenticare il proprio ego e ascoltare quello che gli altri hanno da dire, e, soprattutto, conoscersi. Studiare la preghiera letteraria non significa riconquistare una dimensione religiosa, ma umana." Così, seguendo le riflessioni di Erminia Ardissino, notiamo come attraverso la conoscenza della poesia in forma di preghiera, riscopriamo la luce che orienta l'ago della bussola umana, spirituale ed esistenziale. Quindi, dalla poesia come preghiera, si giunge alla conoscenza di sé e dell'umanità, interrogandosi. Una sfida e un impegno continui, per abitare percorsi sempre più edificanti che conducono all'alterità.

Nota di lettura
E. Ardissino, Poesia in forma di preghiera. Svelamenti dell'essere da Francesco d'Assisi ad Alda Merini, Carocci Editore, Roma, 2023;
G. Giudici, I versi della vita, Mondadori, Milano, 2000;
Mario Luzi, L'Opera poetica, Milano, Mondadori, 1998.
D. Maraini, Scritture segrete. Le donne che hanno cambiato il mondo con la parola, Rizzoli, Milano, 2025;
A. Merini, Il suono dell'ombra, Poesie e poesie, Mondadori, Milano, 2028;
E. Montale, Tutte le poesie, Mondadori Milano, 2024;
E. Morante, Diario 1938, Einaudi, Torino, 2022;
S. Quasimodo, Poesie. Discorsi sulla poesia, Mondadori, Milano, 1985;
M. L. Spaziani, Tutte le poesie, Mondadori, Milano, 2012;
U. Saba, Tutte le poesie, Mondadori, Milano, 2024;
I. Svevo, La Coscienza di Zeno, Continuazioni, Einaudi, Torino, 2014;
G. Ungaretti, Vita d'un uomo, Mondadori, Milano, 2003.
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