Cronaca
Da oggi la Puglia torna in zona arancione. Cosa si può fare e cosa no
Le restrizioni in vigore dal 17 gennaio. Prorogato al 30 aprile lo stato d'emergenza
Barletta - domenica 17 gennaio 2021
10.25
Da domenica 17 gennaio la Puglia è in zona arancione. È quanto stabilito dal Ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato quattro nuove Ordinanze sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020), che si è riunita il 15 gennaio 2021.
«Le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici. Hanno la finalità di contenere il contagio in una fase espansiva dell'epidemia. Per questo rispettarle è decisivo se non si vuol perdere il controllo del contagio» ha dichiarato il Ministro. Lo aveva già anticipato l'assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco spiegando come molte regioni avevano richiesto un inasprimento delle misure: «Il Ministero della Salute e l'istituto superiore di sanità hanno cambiato i parametri per l'assegnazione di questi famosi colori per cui da oggi è più semplice passare in zona arancione e in zona rossa. Sicuramente andiamo verso l'arancione anche perchè questa decisione è stata presa di concerto con il governo».
Non lasciavano dubbi neanche gli ultimi dati del monitoraggio del 15 gennaio che ha visto la Puglia registrare un Rt pari a 1,14 che ha sancito il declassamento nella fascia intermedia di rischio.
La Puglia si inserisce quindi in zona arancione a partire dal 17 gennaio e fino al 31 gennaio, insieme a Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta. Si collocano in area gialla Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana. Vanno in area rossa Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.
In tutta Italia resta il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5: anche per gli spostamenti in questi orari sarà quindi necessaria l'autocertificazione. È sempre permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione o provincia autonoma.
Chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un'altra regione o provincia autonoma), con il divieto però di recarsi in capoluoghi di provincia.
Sono consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni).
L'ingresso e la permanenza in bar e ristoranti da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.
I negozi al dettaglio sono aperti, mentre per quanto riguarda i centri commerciali, possono restare aperti dal lunedì al venerdì. Nei weekend, nei festivi e prefestivi, invece, resteranno aperti solo negozi alimentari, farmacie, parafarmicie, tabaccherie ed edicole che si trovano al loro interno.
L'apertura dei negozi è consentita fino alle 21.
Il Consiglio dei Ministri, approvando il decreto-legge "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021" nella seduta del 13 gennaio, ha prorogato al 30 aprile 2021 lo stato di emergenza.
«Le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici. Hanno la finalità di contenere il contagio in una fase espansiva dell'epidemia. Per questo rispettarle è decisivo se non si vuol perdere il controllo del contagio» ha dichiarato il Ministro. Lo aveva già anticipato l'assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco spiegando come molte regioni avevano richiesto un inasprimento delle misure: «Il Ministero della Salute e l'istituto superiore di sanità hanno cambiato i parametri per l'assegnazione di questi famosi colori per cui da oggi è più semplice passare in zona arancione e in zona rossa. Sicuramente andiamo verso l'arancione anche perchè questa decisione è stata presa di concerto con il governo».
Non lasciavano dubbi neanche gli ultimi dati del monitoraggio del 15 gennaio che ha visto la Puglia registrare un Rt pari a 1,14 che ha sancito il declassamento nella fascia intermedia di rischio.
La Puglia si inserisce quindi in zona arancione a partire dal 17 gennaio e fino al 31 gennaio, insieme a Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta. Si collocano in area gialla Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana. Vanno in area rossa Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.
Cosa si può fare e cosa no
Spostamenti
Gli spostamenti sono consentiti solo all'interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22. Gli spostamenti fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione saranno consentiti solo in casi giustificati, per motivi di lavoro, salute o necessità, per i quali servirà l'autocertificazione.In tutta Italia resta il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5: anche per gli spostamenti in questi orari sarà quindi necessaria l'autocertificazione. È sempre permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione o provincia autonoma.
Chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un'altra regione o provincia autonoma), con il divieto però di recarsi in capoluoghi di provincia.
Sono consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni).
Bari, ristoranti e negozi
Bar e ristoranti possono aprire solo per effettuare servizio d'asporto o consegna a domicilio. Il nuovo Dpcm ha poi aggiunto una nuova restrizione: l'asporto dai bar sarà possibile fino alle 18, e quindi da quell'ora in poi gli esercenti possono lavorare solo con servizio di consegna a domicilio.L'ingresso e la permanenza in bar e ristoranti da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.
I negozi al dettaglio sono aperti, mentre per quanto riguarda i centri commerciali, possono restare aperti dal lunedì al venerdì. Nei weekend, nei festivi e prefestivi, invece, resteranno aperti solo negozi alimentari, farmacie, parafarmicie, tabaccherie ed edicole che si trovano al loro interno.
L'apertura dei negozi è consentita fino alle 21.
Musei, cinema, teatri e palestre
Restano chiusi i musei, così come i cinema, i teatri, le palestre e le piscine. È possibile praticare attività sportiva purché all'interno del proprio comune e all'aperto.Il Consiglio dei Ministri, approvando il decreto-legge "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021" nella seduta del 13 gennaio, ha prorogato al 30 aprile 2021 lo stato di emergenza.