Politica
Quousque tandem abutere, Maffei, patientia nostra?
(Fino a quando abuserai della nostra pazienza?). La contingenza cittadina è del tutto estranea ai problemi dei governanti
Barletta - giovedì 8 luglio 2010
Questo è l'incipit delle Catilinarie, un famosa arringa scritta dal ben noto Cicerone. Sostituendo il famoso Catilina con il nostro meno noto governo cittadino di centro sinistra,Sindaco compreso, il paragone è calzante.
Probabilmente il centro sinistra barlettano non avverte l'insofferenza della città, probabilmente il governo di maggioranza (se così possiamo definirlo) non si accorge dei problemi cittadini. Impegnati come sono nella spartizione delle ultime spoglie di quella che era una fiorente città sino a qualche tempo fa e che ora è ridotta l'ombra di se stessa. Da una maggioranza traballante e sgangherata apprendiamo che la giunta è dimissionaria e che si sarebbe voluto votare il bilancio senza di essa. In un momento in cui la città è travolta da scandali e retate il governo della città sa rispondere solo con divisioni e spaccature.
La contingenza cittadina è del tutto estranea ai problemi dei governanti, si è verificata la definitiva spaccatura tra quello che è il governo della città e la cittadinanza stessa. Il malcostume e la criminalità dilagano all'interno delle mura cittadine dove si sono risvegliati orrendi fenomeni (vedi le pagine di cronaca), figli sicuramente di una crisi economica estranea alle dinamiche della città, ma figlia anche di una miope o del tutto assente politica sociale e assistenziale che doveva essere messa in campo dal Palazzo di Città. Pare che i problemi siano altri, un posto alla Bar.sa, un assessorato in più, oppure...
La maggioranza di sinistra è dissolta, non esiste una segreteria e neanche l'ombra di un coordinamento, qualche dinosauro non contento di essere stato sconfitto alle precedenti elezioni provinciali cerca di risorgere dalle ceneri creando scompiglio. In tutto questo il Sindaco assume l'aria di Alice nel Paese delle Meraviglie, cercando spaesato di rimettere insieme una compagine governativa deceduta tanto tempo fa. Ma viene da chiedersi a quale caro prezzo gli uomini di centro sinistra,Sindaco compreso, hanno venduto la propria dignità politica? Potevano scegliere tra la dignità ovvero dichiarando il fallimento del progetto e conseguentemente presentando le dimissioni oppure la vergogna eterna di portare avanti una maggioranza-cadavare preda di convulsioni ed sicuramente questa la strada scelta dal Sindaco.
Ma per rispetto dell'intelligenza di tutti queste non sono le conclusioni più appropriate. Facendo un analisi più ampia dovremmo renderci conto di vivere sotto una forma di governo noto anche come democrazia partecipata, dove il metro per comprendere lo stato di salute risiede nel cosidetto principio dell'Alternanza, ovvero il ciclico avvicendarsi sulla scena politica e governativa di facce nuove, partiti nuovi,politiche nuove. Perché tutto questo a Barletta non avviene? Perché a Barletta la compagine politica di sinistra domina le scene da oltre quindici anni? Il problema risiede semplicemente in un opposizione debole che non è in grado di esprimere una valida alternativa di governo? Sarebbe un ragionamento da sempliciotti accettare come vera l'ultima domanda, la domanda vera da porsi è: Non è che in città si siano formati potentati e feudi "elettorali"? Perché in fin dei conti riflettendo sullo stato delle cose viene da pensare che il Sindaco è stato eletto con un ampissima maggioranza e che il suo programma l'avrebbe dovuto realizzare senza problemi, ma di fatto la maggioranza venga sconvolta da cosi grandi e pesanti fibrillazioni non fa venire in mente che qualcuno o in tanti cercano di ottenere molto più di quello che hanno promesso alla cittadinanza?
Queste fibrillazioni non possono più essere chiamate mediazioni, questo è un semplice tappare falle ad una barca che naviga a vista e che comunque affonderà. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, la sinistra barlettana non vale nulla a livello provinciale, soffre di nanismo politico e stiamo pagando per tutto questo un prezzo carissimo. La città si è trasformata in un acquitrino putrescente e la puzza di marcio si sente lontano un miglio, forse è ora di cambiare del tutto e di spedire a casa i responsabili di questa situazione.
Probabilmente il centro sinistra barlettano non avverte l'insofferenza della città, probabilmente il governo di maggioranza (se così possiamo definirlo) non si accorge dei problemi cittadini. Impegnati come sono nella spartizione delle ultime spoglie di quella che era una fiorente città sino a qualche tempo fa e che ora è ridotta l'ombra di se stessa. Da una maggioranza traballante e sgangherata apprendiamo che la giunta è dimissionaria e che si sarebbe voluto votare il bilancio senza di essa. In un momento in cui la città è travolta da scandali e retate il governo della città sa rispondere solo con divisioni e spaccature.
La contingenza cittadina è del tutto estranea ai problemi dei governanti, si è verificata la definitiva spaccatura tra quello che è il governo della città e la cittadinanza stessa. Il malcostume e la criminalità dilagano all'interno delle mura cittadine dove si sono risvegliati orrendi fenomeni (vedi le pagine di cronaca), figli sicuramente di una crisi economica estranea alle dinamiche della città, ma figlia anche di una miope o del tutto assente politica sociale e assistenziale che doveva essere messa in campo dal Palazzo di Città. Pare che i problemi siano altri, un posto alla Bar.sa, un assessorato in più, oppure...
La maggioranza di sinistra è dissolta, non esiste una segreteria e neanche l'ombra di un coordinamento, qualche dinosauro non contento di essere stato sconfitto alle precedenti elezioni provinciali cerca di risorgere dalle ceneri creando scompiglio. In tutto questo il Sindaco assume l'aria di Alice nel Paese delle Meraviglie, cercando spaesato di rimettere insieme una compagine governativa deceduta tanto tempo fa. Ma viene da chiedersi a quale caro prezzo gli uomini di centro sinistra,Sindaco compreso, hanno venduto la propria dignità politica? Potevano scegliere tra la dignità ovvero dichiarando il fallimento del progetto e conseguentemente presentando le dimissioni oppure la vergogna eterna di portare avanti una maggioranza-cadavare preda di convulsioni ed sicuramente questa la strada scelta dal Sindaco.
Ma per rispetto dell'intelligenza di tutti queste non sono le conclusioni più appropriate. Facendo un analisi più ampia dovremmo renderci conto di vivere sotto una forma di governo noto anche come democrazia partecipata, dove il metro per comprendere lo stato di salute risiede nel cosidetto principio dell'Alternanza, ovvero il ciclico avvicendarsi sulla scena politica e governativa di facce nuove, partiti nuovi,politiche nuove. Perché tutto questo a Barletta non avviene? Perché a Barletta la compagine politica di sinistra domina le scene da oltre quindici anni? Il problema risiede semplicemente in un opposizione debole che non è in grado di esprimere una valida alternativa di governo? Sarebbe un ragionamento da sempliciotti accettare come vera l'ultima domanda, la domanda vera da porsi è: Non è che in città si siano formati potentati e feudi "elettorali"? Perché in fin dei conti riflettendo sullo stato delle cose viene da pensare che il Sindaco è stato eletto con un ampissima maggioranza e che il suo programma l'avrebbe dovuto realizzare senza problemi, ma di fatto la maggioranza venga sconvolta da cosi grandi e pesanti fibrillazioni non fa venire in mente che qualcuno o in tanti cercano di ottenere molto più di quello che hanno promesso alla cittadinanza?
Queste fibrillazioni non possono più essere chiamate mediazioni, questo è un semplice tappare falle ad una barca che naviga a vista e che comunque affonderà. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, la sinistra barlettana non vale nulla a livello provinciale, soffre di nanismo politico e stiamo pagando per tutto questo un prezzo carissimo. La città si è trasformata in un acquitrino putrescente e la puzza di marcio si sente lontano un miglio, forse è ora di cambiare del tutto e di spedire a casa i responsabili di questa situazione.