La città
Covid-19 a Barletta: «Gravissimo che il sindaco inviti a non frequentare le nostre scuole di danza»
«Non siamo luoghi di assembramento»
Barletta - venerdì 25 settembre 2020
14.29
«Sig. Sindaco, noi pedagogisti della danza, siamo quella fetta di formazione - e di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo - rimasti esclusi da qualsiasi intervento di aiuto. Mesi fa ha detto che ci avrebbe sostenuti con i costi delle sanificazioni e che, in quanto "imprenditori", non poteva fare "figli e figliastri" e non poteva concederci il benché minimo ristoro». Inizia così la nota congiunta delle scuole di danza di Barletta Il Palcoscenico, Barlettartacademy, Spazio Danza, Invito alla Danza, Oltredanza, Teatroedanza, Scarpette rosse dance school, Liberdanza asd, Dance&movementstudio e Wellness academy.
«Noi - proseguono - faticosamente siamo andati avanti contando sulle nostre sole forze. Abbiamo sanificato gli spazi ed usato tutti i protocolli di legge. È gravissimo che il primo cittadino inviti i genitori a non fare frequentare le nostre scuole e le paragoni alla movida svalutandole e svalutandoci. Noi siamo agenzie formative e non luoghi di assembramento. Il problema esiste ed è gravissimo e noi, da soli, abbiamo provveduto ad utilizzare ogni mezzo necessario per riprendere le attività lavorative contenendo i rischi. Ma se lei ci invita a chiudere, perché questo accadrebbe senza utenti, che sarà delle nostre vite e di quelle delle famiglie dei lavoratori del comparto?
Il suo discorso è inammissibile, sconcertante. La invitiamo a delle scuse e ad una riflessione pubblica più attenta. Ce lo deve!»
«Noi - proseguono - faticosamente siamo andati avanti contando sulle nostre sole forze. Abbiamo sanificato gli spazi ed usato tutti i protocolli di legge. È gravissimo che il primo cittadino inviti i genitori a non fare frequentare le nostre scuole e le paragoni alla movida svalutandole e svalutandoci. Noi siamo agenzie formative e non luoghi di assembramento. Il problema esiste ed è gravissimo e noi, da soli, abbiamo provveduto ad utilizzare ogni mezzo necessario per riprendere le attività lavorative contenendo i rischi. Ma se lei ci invita a chiudere, perché questo accadrebbe senza utenti, che sarà delle nostre vite e di quelle delle famiglie dei lavoratori del comparto?
Il suo discorso è inammissibile, sconcertante. La invitiamo a delle scuse e ad una riflessione pubblica più attenta. Ce lo deve!»