La città
Cosa resterà al minuto 40...
Il "PalaBorgia" immondezzaio a cielo aperto dopo una partita di Futsal. Poca manutenzione o scarso rispetto verso il bene pubblico?
Barletta - lunedì 15 aprile 2013
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"Cosa resterà di questi anni '80", cantava Raf in un celebre pezzo del 1989. Cosa resterá al minuto 40 ( di una partita di calcio a 5), si chiedono invece gli astanti di passaggio dal PalaDisfida "Mario Borgia" di Barletta. Sabato 6 aprile, pochi minuti dopo il fischio finale di Futsal Barletta-Real Dem Montesilvano, match valevole per il girone C del campionato di serie B di calcio a 5 vinto per 9-2 dai padroni di casa con successiva qualificazione alla fase-playoff, il principale impianto sportivo indoor della nostra città si presentava sporco e calpestato nel rispetto per il bene pubblico.
Confezioni di cibarie, vecchi giornali, bottigliette di plastica, kleenex e ammennicoli vari: tutto riversato sui poveri seggiolini del "PalaBorgia", come se i raccoglitori per immondizia, presenti nell'impianto, fossero un inutile ammennicolo. Non conta qui lo sport oggetto di visione, tantomeno la società in questione: conta solo ed esclusivamente un bene, la cura di un servizio pubblico che in passato si era "conquistato" l'appellativo di "palazzetto dei concerti e degli eventi", visto l'ingente numero di manifestazioni musicali e non affini allo sport, inversamente proporzionale a quello di eventi sportivi, che sul parquet della struttura sita in Via Giacomo Leopardi si sono alternate negli ultimi anni, ma che ora viene vissuto per l'idea alla quale era stato adibito dalla nascita. La situazione, giunta all'esasperazione, ha infastidito anche gli spettatori presenti: tempo pochi minuti e le foto del "PalaBorgia" e del sozzore dei suoi spalti era già in rete.
Sfogliando le tariffe d'uso degli impianti sportivi cittadini, si scopra che il canone da pagare per l'utilizzo del PalaDisfida "Mario Borgia" è stato aumentato del 50% a partire da ottobre 2012: una "zappa sui piedi" data dall'ultima amministrazione comunale ai fruitori dell'impianto, proprio mentre sul palazzetto dedicato al giovane cestista barlettano Mario Borgia sembravano diradarsi le nubi costituite dalle critiche, giustificate dai costi salati, da parte delle varie associazioni sportive barlettane che ne vedono impedito l'uso a causa di un portafogli che piange in un momento storico complicato per la congiuntura economica nazionale. Se però a questo si aggiunge lo scarso rispetto per lo spazio pubblico, la zappa sui piedi diventa un incudine. Si dice che la civiltá di un popolo si misura dalle sue strutture sportive: a Barletta la qualitá delle stesse è stato spesso oggetto di discussione, ma rispettare tutti insieme- e non solo in parte- quello che c'è sarebbe il primo passo verso una notevole crescita. Così al minuto 40 resteranno negli occhi solo la gioia per i successi sportivi e le gesta atletiche ammirate.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Confezioni di cibarie, vecchi giornali, bottigliette di plastica, kleenex e ammennicoli vari: tutto riversato sui poveri seggiolini del "PalaBorgia", come se i raccoglitori per immondizia, presenti nell'impianto, fossero un inutile ammennicolo. Non conta qui lo sport oggetto di visione, tantomeno la società in questione: conta solo ed esclusivamente un bene, la cura di un servizio pubblico che in passato si era "conquistato" l'appellativo di "palazzetto dei concerti e degli eventi", visto l'ingente numero di manifestazioni musicali e non affini allo sport, inversamente proporzionale a quello di eventi sportivi, che sul parquet della struttura sita in Via Giacomo Leopardi si sono alternate negli ultimi anni, ma che ora viene vissuto per l'idea alla quale era stato adibito dalla nascita. La situazione, giunta all'esasperazione, ha infastidito anche gli spettatori presenti: tempo pochi minuti e le foto del "PalaBorgia" e del sozzore dei suoi spalti era già in rete.
Sfogliando le tariffe d'uso degli impianti sportivi cittadini, si scopra che il canone da pagare per l'utilizzo del PalaDisfida "Mario Borgia" è stato aumentato del 50% a partire da ottobre 2012: una "zappa sui piedi" data dall'ultima amministrazione comunale ai fruitori dell'impianto, proprio mentre sul palazzetto dedicato al giovane cestista barlettano Mario Borgia sembravano diradarsi le nubi costituite dalle critiche, giustificate dai costi salati, da parte delle varie associazioni sportive barlettane che ne vedono impedito l'uso a causa di un portafogli che piange in un momento storico complicato per la congiuntura economica nazionale. Se però a questo si aggiunge lo scarso rispetto per lo spazio pubblico, la zappa sui piedi diventa un incudine. Si dice che la civiltá di un popolo si misura dalle sue strutture sportive: a Barletta la qualitá delle stesse è stato spesso oggetto di discussione, ma rispettare tutti insieme- e non solo in parte- quello che c'è sarebbe il primo passo verso una notevole crescita. Così al minuto 40 resteranno negli occhi solo la gioia per i successi sportivi e le gesta atletiche ammirate.
(Twitter: @GuerraLuca88)