La città
"Convocateci dal vivo", anche Barletta presente alla mobilitazione
Tra le richieste: un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena
Barletta - domenica 31 maggio 2020
9.51
Ieri pomeriggio sono scesi in numerose piazze italiane per la cultura, per ribadire insieme l'importanza del ruolo della Cultura nei processi di rinascita. Anche un gruppo di Barletta ha deciso di partecipare alla mobilitazione di Bari. Sono gli stessi lavoratori del comparto cultura e spettacolo dal vivo che hanno sottoscritto un documento attraverso il quale hanno chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico all'amministrazione comunale di Barletta.
«Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura italiana, riuniti in un Coordinamento nazionale di realtà, collettivi e movimenti autonomi indipendenti, che si riconoscono negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, nella cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti – si legge all'interno dell'evento social della mobilitazione».
I punti su cui il settore cultura chiede un confronto:
«Qualora non ricevessimo risposta - concludono gli operatori del settore -, preannunciamo la proclamazione di uno stato di agitazione permanente, con Manifestazioni unitarie nelle principali piazze italiane, fino allo sciopero di tutto il comparto e di tutte le azioni che riterremo più opportune. Partecipare all'evento vuol dire partecipare in forma simbolica ad una grande mobilitazione nazionale per la Cultura, per ribadire tutte e tutti insieme che nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura è sempre stato fondamentale. La Cultura è un bene comune, vogliamo ribadirlo in questa grande manifestazione di piazza virtuale, pronti, quando sarà possibile, a scendere tutte e tutti insieme in una grande piazza nazionale!»
«Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura italiana, riuniti in un Coordinamento nazionale di realtà, collettivi e movimenti autonomi indipendenti, che si riconoscono negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, nella cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti – si legge all'interno dell'evento social della mobilitazione».
I punti su cui il settore cultura chiede un confronto:
- Un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l'esistenza, salvaguardando i rapporti di lavoro in atto, anche attraverso incontri politici e tecnici, quindi alla presenza di ministeri e INPS;
- Un tavolo di confronto tecnico-istituzionale immediato sulla riapertura, fra lavoratrici, lavoratori, sindacati, governo e istituzioni, che abbia come priorità: salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per la ripartenza in presenza, che per una virtualità sostenibile e democratica.
«Qualora non ricevessimo risposta - concludono gli operatori del settore -, preannunciamo la proclamazione di uno stato di agitazione permanente, con Manifestazioni unitarie nelle principali piazze italiane, fino allo sciopero di tutto il comparto e di tutte le azioni che riterremo più opportune. Partecipare all'evento vuol dire partecipare in forma simbolica ad una grande mobilitazione nazionale per la Cultura, per ribadire tutte e tutti insieme che nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura è sempre stato fondamentale. La Cultura è un bene comune, vogliamo ribadirlo in questa grande manifestazione di piazza virtuale, pronti, quando sarà possibile, a scendere tutte e tutti insieme in una grande piazza nazionale!»