Territorio
Nascondere i detriti del Ciappetta Camaggio e vivere felici
Accanto al mattatoio, una “fossa comune” per i detriti dell’esondazione. Il "canalone" è la discarica preferita dalla Bat
Barletta - martedì 15 novembre 2011
9.44
Su segnalazione di una nostra lettrice mi reco al mattatoio, in contrada SS. Crocifisso, zona interessata dall'esondazione del Ciappetta Camaggio. Sulla strada ci sono ancora i segni dello sfacelo causato dal fango, tuttora presente su via Andria.
Arrivo al mattatoio e subito si notano cumuli di fango ,impastati di varia spazzatura portata dalla furia delle acque del canale. Questi sono i "souvenirs" provenienti direttamente dal canale, che è diventato la discarica preferita di tante "persone comuni". Sotto quei cumuli, ci sarebbero "fosse comuni", scavate appositamente per scaricarci la marea di fango, spazzatura e quant'altro, tutto intorno si notano tracce di cingolati di una escavatrice.
Forse si è messo in pratica il principio del "nascondere la polvere sotto il tappeto", in questo caso il tappeto sarebbe il terreno prospiciente il mattatoio.
Accanto a queste fosse, coperte dai detriti, c'è un cartello pubblicitario con la scritta "SPAZIO DISPONIBILE" (foto 9). La frase del cartellone è stata interpretata alla lettera da chi si è occupato di smaltire le tonnellate di detriti.
Arrivo al mattatoio e subito si notano cumuli di fango ,impastati di varia spazzatura portata dalla furia delle acque del canale. Questi sono i "souvenirs" provenienti direttamente dal canale, che è diventato la discarica preferita di tante "persone comuni". Sotto quei cumuli, ci sarebbero "fosse comuni", scavate appositamente per scaricarci la marea di fango, spazzatura e quant'altro, tutto intorno si notano tracce di cingolati di una escavatrice.
Forse si è messo in pratica il principio del "nascondere la polvere sotto il tappeto", in questo caso il tappeto sarebbe il terreno prospiciente il mattatoio.
Accanto a queste fosse, coperte dai detriti, c'è un cartello pubblicitario con la scritta "SPAZIO DISPONIBILE" (foto 9). La frase del cartellone è stata interpretata alla lettera da chi si è occupato di smaltire le tonnellate di detriti.