La città
Come salvarsi dai “botti” di Capodanno
A Trani un’ordinanza li vieta, ma a Barletta?. Aumentare i controlli e il buon senso, per evitare tragedie
Barletta - lunedì 31 dicembre 2012
Mancano solo 24 ore alla fatidica mezzanotte di Capodanno in cui daremo il definitivo addio all'anno passato e accoglieremo con nuove speranze l'anno che verrà. Come da tradizione, ad accompagnare i festeggiamenti ci saranno gioviali brindisi, cenoni in famiglia, concerti in piazza e soprattutto l'immancabile appuntamento con i cosiddetti "botti", seguiti dalle altrettanto tradizionali cronache "del giorno dopo". Il nuovo anno si apre con le notizie di tanti feriti dovuti alle esplosioni mal riuscite, spesso causate da ordigni illegali, e la gioia del nuovo anno si tramuta in tragedia per tante famiglie.
A Trani il sindaco Riserbato ha emesso un'ordinanza che regolamenta la vendita al pubblico dei prodotti pirotecnici fino alla mattina dell'1 gennaio, facendo appello a quanto sancito dall'articolo 32 della Costituzione: l'ordinanza prevede il divieto, al di fuori degli spettacoli autorizzati dei professionisti, di ogni tipo di fuoco d'artificio benché di libera vendita, in luogo pubblico ed in luogo privato ove, in tal caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi. L'inosservanza dell'ordinanza comporterà l'applicazione di sanzioni amministrative che oscillano dai 25 ai 500 euro.
Decisione ferma, ma assolutamente giusta: intanto a Barletta cosa succede? Qui nessuna ordinanza vieta la vendita e l'acquisto di materiale esplodente, né nel negozio autorizzato né nella bottega sotto casa né sui banchetti assolutamente illegali che magicamente appaiono il 31 dicembre, per scomparire in meno di 24 ore. Occorre osservare tuttavia che, a differenza degli anni precedenti, a Barletta l'utilizzo di petardi di piccola portata (come quelli usati per strada dai bambini) è visibilmente calato: il dicembre barlettano era solito trasformarsi in una guerriglia urbana già dal giorno dell'Immacolata, riempiendo l'aria di rumorose esplosioni a tutte le ore del giorno e della notte. Effettivamente il fenomeno sembra abbastanza ridotto: anche qui la crisi economica ha colpito? Meglio così.
Tutto questo non basta certo a sopire le coscienze: a Capodanno sicuramente i barlettani non saranno capaci di rinunciare a petardi di varia portata, fuochi d'artificio, scintille e affini, incuranti come al solito dei pericoli connessi. Sarebbe da chiedersi qual è la gioia di festeggiare il nuovo anno in questo modo, con il rischio di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Non avendo a disposizione una legge che imponga un regolamento stretto, come l'ordinanza dell'amministrazione comunale tranese, l'invito ai barlettani è di applicare un po' di buon senso: per l'incolumità delle persone, per evitare le cronache di feriti e violente amputazioni, per l'incolumità delle cose, non arrecando danni alle proprietà altrui, e anche per l'incolumità degli animali, sia domestici che randagi, che nelle notti infuocati di esplosioni latrano di paura. E soprattutto, per l'incolumità dei bambini, prime vittime di esplosioni incontrollate: l'invito è di evitare che i più piccoli tocchino i petardi rimasti inesplosi per strada dopo i festeggiamenti, e di non acquistare per loro quei piccoli inutili esplosivi quasi sempre illegali e pericolosi. Genitori, i vostri figli sarebbero più contenti di un bel giocattolo. Pensate anche alla loro sicurezza.
A Trani il sindaco Riserbato ha emesso un'ordinanza che regolamenta la vendita al pubblico dei prodotti pirotecnici fino alla mattina dell'1 gennaio, facendo appello a quanto sancito dall'articolo 32 della Costituzione: l'ordinanza prevede il divieto, al di fuori degli spettacoli autorizzati dei professionisti, di ogni tipo di fuoco d'artificio benché di libera vendita, in luogo pubblico ed in luogo privato ove, in tal caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi. L'inosservanza dell'ordinanza comporterà l'applicazione di sanzioni amministrative che oscillano dai 25 ai 500 euro.
Decisione ferma, ma assolutamente giusta: intanto a Barletta cosa succede? Qui nessuna ordinanza vieta la vendita e l'acquisto di materiale esplodente, né nel negozio autorizzato né nella bottega sotto casa né sui banchetti assolutamente illegali che magicamente appaiono il 31 dicembre, per scomparire in meno di 24 ore. Occorre osservare tuttavia che, a differenza degli anni precedenti, a Barletta l'utilizzo di petardi di piccola portata (come quelli usati per strada dai bambini) è visibilmente calato: il dicembre barlettano era solito trasformarsi in una guerriglia urbana già dal giorno dell'Immacolata, riempiendo l'aria di rumorose esplosioni a tutte le ore del giorno e della notte. Effettivamente il fenomeno sembra abbastanza ridotto: anche qui la crisi economica ha colpito? Meglio così.
Tutto questo non basta certo a sopire le coscienze: a Capodanno sicuramente i barlettani non saranno capaci di rinunciare a petardi di varia portata, fuochi d'artificio, scintille e affini, incuranti come al solito dei pericoli connessi. Sarebbe da chiedersi qual è la gioia di festeggiare il nuovo anno in questo modo, con il rischio di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Non avendo a disposizione una legge che imponga un regolamento stretto, come l'ordinanza dell'amministrazione comunale tranese, l'invito ai barlettani è di applicare un po' di buon senso: per l'incolumità delle persone, per evitare le cronache di feriti e violente amputazioni, per l'incolumità delle cose, non arrecando danni alle proprietà altrui, e anche per l'incolumità degli animali, sia domestici che randagi, che nelle notti infuocati di esplosioni latrano di paura. E soprattutto, per l'incolumità dei bambini, prime vittime di esplosioni incontrollate: l'invito è di evitare che i più piccoli tocchino i petardi rimasti inesplosi per strada dopo i festeggiamenti, e di non acquistare per loro quei piccoli inutili esplosivi quasi sempre illegali e pericolosi. Genitori, i vostri figli sarebbero più contenti di un bel giocattolo. Pensate anche alla loro sicurezza.