Scuola e Lavoro
"Coloriamoci di blu", una giornata particolare all'Archimede di Barletta
Gli studenti hanno conosciuto i referenti dell'ANGSA
Barletta - giovedì 4 aprile 2019
Comunicato Stampa
"L'autismo non è isolamento", "Fare squadra per vivere", ognuno è speciale", "I am odd, i am new" (sono strano, sono nuovo), "tutti siamo unici e diversi": questi alcuni slogan, tra gli altri, ad imporsi all'attenzione e riportati su poster, cartelloni, manifesti vari, tutti a colori, campeggianti in tutto l'istituto "Archimede" il 2 aprile, in occasione della "Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo". "Essa, come altre che in questo anno scolastico abbiamo voluto celebrare su diverse tematiche - spiega la prof.ssa Anna Ventafridda, dirigente scolastico dell'Archimede - rappresenta un'occasione propizia per un'azione di sensibilizzazione, direi a tutto campo, sull'autismo. Ma non solo slogan e manifesti, indubbiamente necessari per destare interesse verso l'odierna iniziativa, ma anche lavoro nelle classi, cominciato nei giorni scorsi, di ricerca e di riflessione. Numerosi i docenti che con i propri alunni hanno aderito, da quelli di italiano con ricerche nella letteratura a quelli di inglese con l'individuazione di testi sul tema in lingua e relativa traduzione, ad alcuni dell'area professionalizzante".
Momento clou della giornata, oltre ad un buffet allestito per l'occasione a cura di alcuni docenti di sostegno in un'aula della scuola con raccolta di fondi per sostenere le attività extrascolastiche degli alunni "speciali", è stato l'incontro degli studenti con la sezione locale dell'Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. "Vorrei mettere in evidenza - ha affermato Francesca Delvecchio, presidente dell'ANGSA e madre di Daniele di 18 anni, giovane soggetto con autismo - che essi hanno bisogno di gesti, anche piccoli, di vicinanza; per loro è importante comunicare, oltre che fare delle cose". Angela Filannino, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, ha aggiunto che "I soggetti con autismo hanno modalità diverse di percepire il mondo e, se da un lato ciò potrebbe essere un limite, dall'altro li rende una risorsa tutta speciale, per cui la vicinanza ad essi, molto importante, deve portare a capirli, conoscerli, come essi hanno bisogno di capire e conoscere". La signora Nadia Turrini, mamma di Alfredo di 35 anni, anch'egli autistico, commossa, si è soffermata su "Un problema vissuto da alcuni di essi, quello della solitudine, come per suo figlio. I suoi amici sono coloro che vengono a fare la terapia; poi, esce con me o con suo fratello…se potesse aver anche lui degli amici!". Mentre l'esperienza di Lucia Leone è diversa: "Mio figlio Ruggiero, di sette anni, frequenta una classe di bambini che lo accolgono a braccia aperte, per me è una classe eccezionale; egli è molto affettuoso con essi, ma poiché è possente, qualche volta c'è il pericolo che possa travolgerli... Cosa molto importante è che essi vedono in lui un bambino come gli altri".
Al momento di riflessione e confronto, svoltosi nell'aula videoconferenze dell'Archimede, hanno partecipato circa 80 studenti dal primo al quinto anno, che hanno mostrato viva attenzione e interesse verso l'autismo ed hanno dichiarato di avere di avere imparato di esso tanti aspetti che prima non conoscevano. Come ad esempio per Raffaella, della 1M: "Mi è piaciuto molto sentirne parlare ed approfondire, perché ho appreso dell'esistenza di un mondo che per me non esisteva", mentre per Angelo ed Emanuele, della 3MTC, l'autismo "è un problema molto serio per i ragazzi, ma con rispetto e volontà lo si può affrontare senza problemi". Anche per Bruno, della 3IMP, quello è un problema da non sottovalutare, ma "pochi ne sono informati, non lo capiscono e non vorrei che si prendessero gioco di loro, che sono essere umani come noi"; Fabio, della 3DA, dimostra di aver maturato un atteggiamento virtuoso nei confronti dei soggetti autistici: "Sono persone, sono uniche e diverse, sono importanti"; Anna e Rosalba, della 5DA, ritengono che "l'incontro è stato proficuo; le persone autistiche devono essere sostenute, accompagnate, capite nelle loro sfumature, che le rendono speciali; oggi abbiamo capito le loro caratteristiche e le loro esigenze".
La giornata all'interno dell'istituto è stata promossa, coordinata e realizzata dalle professoresse Marily Papeo e Grazia Sardone, rispettivamente docente funzione strumentale per l'inclusione e docente di sostegno. "Per una settimana nella nostra scuola si è parlato di autismo e l'intera comunità scolastica ha voluto testimoniare la propria vicinanza alle persone con autismo e alle loro famiglie con l'iniziativa "coloriamoci di blu". Abbiamo indossato capi di abbigliamento sulle tonalità del blu e fiocchetti blu realizzati dai nostri alunni, insieme ai tanti cartelloni davvero significativi sul tema dell'autismo con i quali abbiamo allestito una piccola mostra. La risposta dei nostri ragazzi è stata entusiastica, anche al di sopra delle aspettative. L'attenzione con cui hanno partecipato a questo incontro ne è la prova. Possiamo ritenerci soddisfatti, abbiamo lanciato un sassolino nello stagno, sperando che le onde della curiosità e dell'interesse piano piano si allarghino e si diffondano. Abbiamo raggiunto il nostro scopo: sensibilizzare la comunità scolastica sul tema dell'autismo".
Momento clou della giornata, oltre ad un buffet allestito per l'occasione a cura di alcuni docenti di sostegno in un'aula della scuola con raccolta di fondi per sostenere le attività extrascolastiche degli alunni "speciali", è stato l'incontro degli studenti con la sezione locale dell'Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. "Vorrei mettere in evidenza - ha affermato Francesca Delvecchio, presidente dell'ANGSA e madre di Daniele di 18 anni, giovane soggetto con autismo - che essi hanno bisogno di gesti, anche piccoli, di vicinanza; per loro è importante comunicare, oltre che fare delle cose". Angela Filannino, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, ha aggiunto che "I soggetti con autismo hanno modalità diverse di percepire il mondo e, se da un lato ciò potrebbe essere un limite, dall'altro li rende una risorsa tutta speciale, per cui la vicinanza ad essi, molto importante, deve portare a capirli, conoscerli, come essi hanno bisogno di capire e conoscere". La signora Nadia Turrini, mamma di Alfredo di 35 anni, anch'egli autistico, commossa, si è soffermata su "Un problema vissuto da alcuni di essi, quello della solitudine, come per suo figlio. I suoi amici sono coloro che vengono a fare la terapia; poi, esce con me o con suo fratello…se potesse aver anche lui degli amici!". Mentre l'esperienza di Lucia Leone è diversa: "Mio figlio Ruggiero, di sette anni, frequenta una classe di bambini che lo accolgono a braccia aperte, per me è una classe eccezionale; egli è molto affettuoso con essi, ma poiché è possente, qualche volta c'è il pericolo che possa travolgerli... Cosa molto importante è che essi vedono in lui un bambino come gli altri".
Al momento di riflessione e confronto, svoltosi nell'aula videoconferenze dell'Archimede, hanno partecipato circa 80 studenti dal primo al quinto anno, che hanno mostrato viva attenzione e interesse verso l'autismo ed hanno dichiarato di avere di avere imparato di esso tanti aspetti che prima non conoscevano. Come ad esempio per Raffaella, della 1M: "Mi è piaciuto molto sentirne parlare ed approfondire, perché ho appreso dell'esistenza di un mondo che per me non esisteva", mentre per Angelo ed Emanuele, della 3MTC, l'autismo "è un problema molto serio per i ragazzi, ma con rispetto e volontà lo si può affrontare senza problemi". Anche per Bruno, della 3IMP, quello è un problema da non sottovalutare, ma "pochi ne sono informati, non lo capiscono e non vorrei che si prendessero gioco di loro, che sono essere umani come noi"; Fabio, della 3DA, dimostra di aver maturato un atteggiamento virtuoso nei confronti dei soggetti autistici: "Sono persone, sono uniche e diverse, sono importanti"; Anna e Rosalba, della 5DA, ritengono che "l'incontro è stato proficuo; le persone autistiche devono essere sostenute, accompagnate, capite nelle loro sfumature, che le rendono speciali; oggi abbiamo capito le loro caratteristiche e le loro esigenze".
La giornata all'interno dell'istituto è stata promossa, coordinata e realizzata dalle professoresse Marily Papeo e Grazia Sardone, rispettivamente docente funzione strumentale per l'inclusione e docente di sostegno. "Per una settimana nella nostra scuola si è parlato di autismo e l'intera comunità scolastica ha voluto testimoniare la propria vicinanza alle persone con autismo e alle loro famiglie con l'iniziativa "coloriamoci di blu". Abbiamo indossato capi di abbigliamento sulle tonalità del blu e fiocchetti blu realizzati dai nostri alunni, insieme ai tanti cartelloni davvero significativi sul tema dell'autismo con i quali abbiamo allestito una piccola mostra. La risposta dei nostri ragazzi è stata entusiastica, anche al di sopra delle aspettative. L'attenzione con cui hanno partecipato a questo incontro ne è la prova. Possiamo ritenerci soddisfatti, abbiamo lanciato un sassolino nello stagno, sperando che le onde della curiosità e dell'interesse piano piano si allarghino e si diffondano. Abbiamo raggiunto il nostro scopo: sensibilizzare la comunità scolastica sul tema dell'autismo".