Associazioni
Collettivo Exit: presentato il giornale, voce della massa
Presentato lo scorso giovedì l'omonimo giornale, strumento per dar voce al popolo. “Exit è solo un ulteriore piccolo ingranaggio per far meglio funzionare il meccanismo.”
Barletta - venerdì 5 novembre 2010
23.28
Si è tenuta giovedì 4 novembre, presso il pub S. Sebastiano la presentazione del giornale Exit, strumento per dar voce al collettivo omonimo.
Exit, un giornale (se così si può definire, più semplicemente contatto diretto) che non vuole amalgamarsi ai giornali comuni, vorrebbe piuttosto rappresentare un allarme, parlare di ciò che non funziona che è sotto gli occhi di tutti, un intero sistema che non funziona. I problemi li conosciamo, ormai non ci facciamo più caso. I media non ci parlano delle cause a monte (appositamente omesse per tutelare gli interessi delle multinazionali?). L'obiettivo è fare un po' di seria informazione, parlare di come stanno realmente le cose raccontate del protagonisti senza aver paura delle conseguenze, eliminare quel velo di "omertà" che troppo spesso caratterizza l'informazione. Tutti possono scrivere su Exit purché escano dalla logica insensata di arrivare alla vetta passando per le scorciatoie. Informazione dal basso, potere al popolo è la parola d'ordine.
Exit: uscita, cercare una via di uscita. Uscita dagli schemi dettati da un capitalismo fallito che da decenni punta tutto sulla crescita economica considerata fonte di benessere. La smodata crescita economica si è rivelata, invece, fonte di miseria, sfruttamento, totale precarietà e inquinamento.
«La presentazione di oggi per noi è fondamentale, finisce una fase e ne comincia un' altra» - parla così Alessandro Zagaria, esponente del collettivo - «uno strumento messo a disposizione di tutti coloro che vogliono costruire un progetto alternativo, creare le condizioni per cercare di "afferrare quella scintilla che incendi la prateria" cominciando con l'uscire da schemi obsoleti». Le componenti del collettivo stanno cercando di farlo concretamente mettendo su una serie di progetti: nasce a gennaio il collettivo exit dalla "fusione" di due realtà, il network per i diritti globali e il movimento mutualista; in altre realtà con il coordinamento no biomasse e inceneritori che in questi mesi è riuscito a portare avanti una serie di vertenze a livello provinciale sulla questione biomasse e inceneritori.
«Exit è solo un ulteriore piccolo ingranaggio per far meglio funzionare il meccanismo».
Exit, un giornale (se così si può definire, più semplicemente contatto diretto) che non vuole amalgamarsi ai giornali comuni, vorrebbe piuttosto rappresentare un allarme, parlare di ciò che non funziona che è sotto gli occhi di tutti, un intero sistema che non funziona. I problemi li conosciamo, ormai non ci facciamo più caso. I media non ci parlano delle cause a monte (appositamente omesse per tutelare gli interessi delle multinazionali?). L'obiettivo è fare un po' di seria informazione, parlare di come stanno realmente le cose raccontate del protagonisti senza aver paura delle conseguenze, eliminare quel velo di "omertà" che troppo spesso caratterizza l'informazione. Tutti possono scrivere su Exit purché escano dalla logica insensata di arrivare alla vetta passando per le scorciatoie. Informazione dal basso, potere al popolo è la parola d'ordine.
Exit: uscita, cercare una via di uscita. Uscita dagli schemi dettati da un capitalismo fallito che da decenni punta tutto sulla crescita economica considerata fonte di benessere. La smodata crescita economica si è rivelata, invece, fonte di miseria, sfruttamento, totale precarietà e inquinamento.
«La presentazione di oggi per noi è fondamentale, finisce una fase e ne comincia un' altra» - parla così Alessandro Zagaria, esponente del collettivo - «uno strumento messo a disposizione di tutti coloro che vogliono costruire un progetto alternativo, creare le condizioni per cercare di "afferrare quella scintilla che incendi la prateria" cominciando con l'uscire da schemi obsoleti». Le componenti del collettivo stanno cercando di farlo concretamente mettendo su una serie di progetti: nasce a gennaio il collettivo exit dalla "fusione" di due realtà, il network per i diritti globali e il movimento mutualista; in altre realtà con il coordinamento no biomasse e inceneritori che in questi mesi è riuscito a portare avanti una serie di vertenze a livello provinciale sulla questione biomasse e inceneritori.
«Exit è solo un ulteriore piccolo ingranaggio per far meglio funzionare il meccanismo».