La città
Cimitero di Barletta, i gatti a "guardia" delle anime dei defunti
Una colonia felina adottata dai dipendenti dell'azienda che gestisce il cimitero
Barletta - lunedì 11 gennaio 2021
A guardia di chi non c'è più come se non se fosse mai andato via. Sembra quasi che lo facciano per davvero i gatti all'interno del cimitero di Barletta. Seguono i feretri, stazionano davanti alle tombe.
Il più fedele è Yoyò un micio con il pelo bianco e nero che ha scelto come casa il campo dove sono sepolti i bambini mai nati. Gioca con le loro anime come farebbe un gatto domestico con i bambini di casa. Strofina il pelo vicino alle lapidi, corre e agita le zampette come se volesse rispondere a un invito a giocare con una palla o un gomitolo di lana. Segue chiunque provi a mettere un piede all'interno di quel terreno, come a ricordare che quei bambini non sono soli. Yoyò appartiene a una colonia felina che è stata adottata dai dipendenti dell'azienda che gestisce i servizi cimiteriali, fra loro ci sono anche due guardie ecozoofile dell'associazione Fare Ambiente.
Sono trovatelli, animali abbandonati che avevano bisogno di cure e amore, fanno sapere gli operai che hanno creato un angolo con le cucce dove i felini possono trovare un riparo, cibo e acqua. Ne sono diversi, ognuno ha un'area del cimitero da custodire. Seguono sempre il carro quando gira per le vie del campo santo con un feretro a bordo. È curioso osservarli mentre avviene una sepoltura, assistono fermi a due passi dalla bara e vanno via quando le operazioni sono concluse. Volendo fantasticare un po' sembra che ci sia una sorta di collegamento ultraterreno con la anime dei defunti, quasi a confermare le credenze degli antichi egizi che addirittura li veneravano come divinità.
Tutto quello che sappiamo è che per questi gatti il cimitero è un luogo in cui si sentono al sicuro perché protetti dall'effetto di chi ogni giorno si prende cura di loro, anche economicamente per quanto riguarda le cure veterinarie.
Il più fedele è Yoyò un micio con il pelo bianco e nero che ha scelto come casa il campo dove sono sepolti i bambini mai nati. Gioca con le loro anime come farebbe un gatto domestico con i bambini di casa. Strofina il pelo vicino alle lapidi, corre e agita le zampette come se volesse rispondere a un invito a giocare con una palla o un gomitolo di lana. Segue chiunque provi a mettere un piede all'interno di quel terreno, come a ricordare che quei bambini non sono soli. Yoyò appartiene a una colonia felina che è stata adottata dai dipendenti dell'azienda che gestisce i servizi cimiteriali, fra loro ci sono anche due guardie ecozoofile dell'associazione Fare Ambiente.
Sono trovatelli, animali abbandonati che avevano bisogno di cure e amore, fanno sapere gli operai che hanno creato un angolo con le cucce dove i felini possono trovare un riparo, cibo e acqua. Ne sono diversi, ognuno ha un'area del cimitero da custodire. Seguono sempre il carro quando gira per le vie del campo santo con un feretro a bordo. È curioso osservarli mentre avviene una sepoltura, assistono fermi a due passi dalla bara e vanno via quando le operazioni sono concluse. Volendo fantasticare un po' sembra che ci sia una sorta di collegamento ultraterreno con la anime dei defunti, quasi a confermare le credenze degli antichi egizi che addirittura li veneravano come divinità.
Tutto quello che sappiamo è che per questi gatti il cimitero è un luogo in cui si sentono al sicuro perché protetti dall'effetto di chi ogni giorno si prende cura di loro, anche economicamente per quanto riguarda le cure veterinarie.