Territorio
Ciappetta Camaggio, Marmo attacca, Mennea risponde: «a lavare la testa all’asino si perde tempo, acqua e sapone»
Revocati i finanziamenti. «Una vergogna» tuona il primo, «atto tecnico dovuto» replica il secondo. Accuse vicendevoli tra i due consiglieri
Puglia - giovedì 26 gennaio 2012
Ciappetta-Camaggio, da sempre spina nel fianco per ambientalisti (soprattutto) e politici, attenti alla problematica e a punzecchiarsi, rimane "pietra della discordia" a tutti gli effetti, soprattutto in seguito alla revoca del previsto finanziamento per necessari interventi di Manutenzione. Il consigliere regionale Marmo, in quota Pdl, analizza la situazione sottolineando che: «…al 29 dicembre 2011, [data in cui la Giunta regionale ha deliberato la revoca del finanziamento ndr], si sono susseguiti umilianti atti e comportamenti di malgoverno, connotati da un vergognoso scarica barile e da una immorale ottusa burocrazia, che ha visto coinvolti amministratori e dirigenti di Regione, Provincia di Bari e Provincia BAT». Grida allo vergogna il consigliere, dopo aver letto, come tanti, un'agenzia di stampa a firma del barlettano Ruggiero Mennea che definisce: «altrettanto scandalosa, a firma di un Consigliere regionale del Partito Democratico, che sostiene la Giunta regionale, […] che ha enfaticamente dichiarato: "Andiamo avanti con la politica dei fatti così come è avvenuto sinora e facciamo in modo che l'Ofanto e Ciappetta Camaggio non rappresentino più un potenziale pericolo ma una preziosa risorsa in chiave paesaggistica e naturalistica"».
L'interrogante chiede pertanto , tra le altre cose, «se non si ritenga disdicevole e contraddittorio il comportamento del Consigliere regionale che, certamente a conoscenza del contenuto della deliberazione n. 2940 del 29 dicembre scorso, chiedeva, tra gli interventi da realizzarsi in Puglia con i fondi CIPE per la lotta al dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza del canale Ciappetta Camaggio, non dando una puntuale e precisa informazione dello stato dei fatti ai 'cittadini' che 'da tempo aspettano interventi risolutivi a questo annoso problema'».
Marmo conclude amaramente: «se è questa 'la politica dei fatti' per la quale si deve andare avanti. Perché se è così, è meglio tornare indietro».
Mennea dal canto suo non le manda a dire e così risponde al suo omologo del Pdl: «Vorrei elogiare lo spirito di autocritica del consigliere regionale del Pdl che mi ha attaccato gratuitamente sulla revoca del finanziamento per la manutenzione di Ciappetta Camaggio. Egli sottolinea che 'la Regione Puglia in sette anni (dal 10.05.2004 al 29.12.2011) altro non ha saputo fare che stare alla finestra a guardare».
Rispedite dunque al mittente le accusa, con un lungo strascico per giunta: «Anziché stracciarsi inutilmente le vesti, sappia, il consigliere del Pdl in questione, che la revoca del finanziamento è squisitamente tecnica, un atto dovuto in seguito all'inutilizzo dei fondi da parte della Provincia di Bari, e al mancato accordo tra i presidenti delle province di Bari e Bat, Ventola e Schittulli, non a caso entrambi suoi colleghi di centrodestra». Mennea infine assicura che questi fondi saranno solo "rimodulati" e riassegnati alla BAT, ma non dimentica di assestare un colpo d'incontro: «…quali interventi abbia messo in atto per la manutenzione e la messa in sicurezza di Ciappetta Camaggio. Ma evidentemente il consigliere non si pone la domanda perché la risposta sarebbe scontata: 'nessuno'. E questo sì che è 'disdicevole' e 'scandaloso', considerata la sua lunghissima militanza di diciassette anni in Regione». E non la butta proprio giù il sanguigno Mennea : «Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi accusa di 'sterile quanto supponente ignoranza' ma dall'alto del suo trono e del suo atteggiamento stucchevolmente professorale non ha colto, o fa finta di non cogliere, il messaggio del mio intervento […] la sua polemica non ha motivo di esistere. Repetita iuvant dicevano i latini, a lavare la testa all'asino si perde tempo, acqua e sapone». Ultimo atto?
L'interrogante chiede pertanto , tra le altre cose, «se non si ritenga disdicevole e contraddittorio il comportamento del Consigliere regionale che, certamente a conoscenza del contenuto della deliberazione n. 2940 del 29 dicembre scorso, chiedeva, tra gli interventi da realizzarsi in Puglia con i fondi CIPE per la lotta al dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza del canale Ciappetta Camaggio, non dando una puntuale e precisa informazione dello stato dei fatti ai 'cittadini' che 'da tempo aspettano interventi risolutivi a questo annoso problema'».
Marmo conclude amaramente: «se è questa 'la politica dei fatti' per la quale si deve andare avanti. Perché se è così, è meglio tornare indietro».
Mennea dal canto suo non le manda a dire e così risponde al suo omologo del Pdl: «Vorrei elogiare lo spirito di autocritica del consigliere regionale del Pdl che mi ha attaccato gratuitamente sulla revoca del finanziamento per la manutenzione di Ciappetta Camaggio. Egli sottolinea che 'la Regione Puglia in sette anni (dal 10.05.2004 al 29.12.2011) altro non ha saputo fare che stare alla finestra a guardare».
Rispedite dunque al mittente le accusa, con un lungo strascico per giunta: «Anziché stracciarsi inutilmente le vesti, sappia, il consigliere del Pdl in questione, che la revoca del finanziamento è squisitamente tecnica, un atto dovuto in seguito all'inutilizzo dei fondi da parte della Provincia di Bari, e al mancato accordo tra i presidenti delle province di Bari e Bat, Ventola e Schittulli, non a caso entrambi suoi colleghi di centrodestra». Mennea infine assicura che questi fondi saranno solo "rimodulati" e riassegnati alla BAT, ma non dimentica di assestare un colpo d'incontro: «…quali interventi abbia messo in atto per la manutenzione e la messa in sicurezza di Ciappetta Camaggio. Ma evidentemente il consigliere non si pone la domanda perché la risposta sarebbe scontata: 'nessuno'. E questo sì che è 'disdicevole' e 'scandaloso', considerata la sua lunghissima militanza di diciassette anni in Regione». E non la butta proprio giù il sanguigno Mennea : «Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi accusa di 'sterile quanto supponente ignoranza' ma dall'alto del suo trono e del suo atteggiamento stucchevolmente professorale non ha colto, o fa finta di non cogliere, il messaggio del mio intervento […] la sua polemica non ha motivo di esistere. Repetita iuvant dicevano i latini, a lavare la testa all'asino si perde tempo, acqua e sapone». Ultimo atto?