Servizi sociali
Ci si può fidare del pesce crudo?
Il seminario informativo della Asl Bt. Controllo e prevenzione per evitare rischi come l'Anisakiosi
Barletta - giovedì 15 dicembre 2011
18.13
Si è tenuto mercoledì 14 dicembre, nella sala convegni dell'ospedale di Trani, il seminario "Pesce crudo: nuove disposizioni in materia di somministrazione e vendita". L'incontro è stato organizzato dal Dipartimento di Prevenzione della Asl Bt ed è un impegno rilevante nel settore del controllo e della prevenzione sull'argomento poiché il consumo di pesce crudo rappresenta un'abitudine alimentare diffusa.
Nel corso dell'incontro sono state analizzate le nuove disposizioni di legge "in materia di vendita e somministrazione di preparazioni gastronomiche contenenti prodotti della pesca destinati a essere consumati crudi o praticamente crudi" ed è stato illustrato e distribuito un opuscolo informativo sul tema. Al convegno hanno partecipato Onofrio Mongelli, dirigente del servizio veterinario della Regione Puglia, Gennaro Capriuolo, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Bt, Francesco William Guglielmi, direttore dell'unità operativa di Gastroeneterologia di Trani e Biagio Curci, direttore del Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale della Asl Bt.
Tra i rischi legati al consumo di pesce crudo c'è l'Anisakiosi o Anisakidosi, una zoonosi provocata dal consumo di preparazioni alimentari a base di pesce crudo o poco cotto contenenti larve di nematodi del genere Anisakis spp. La malattia nell'uomo insorge spesso in forma acuta con diversi sintomi, tra cui forti dolori addominali e forme di reazione allergica con casi riferibili ad orticaria. Per questo sono fondamentali gli obblighi di legge per gli operatori del settore alimentare (OSA), come le misure preventive, i trattamenti e gli adempimenti in fase di ristorazione.
Si consiglia, infine, a chi volesse consumare pesce crudo in casa, che è possibile farlo rispettando le massime garazie di sicurezza, congelandolo ad una temperatura ≤ - 20°C in ogni parte, per almeno 24h.
Nel corso dell'incontro sono state analizzate le nuove disposizioni di legge "in materia di vendita e somministrazione di preparazioni gastronomiche contenenti prodotti della pesca destinati a essere consumati crudi o praticamente crudi" ed è stato illustrato e distribuito un opuscolo informativo sul tema. Al convegno hanno partecipato Onofrio Mongelli, dirigente del servizio veterinario della Regione Puglia, Gennaro Capriuolo, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Bt, Francesco William Guglielmi, direttore dell'unità operativa di Gastroeneterologia di Trani e Biagio Curci, direttore del Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale della Asl Bt.
Tra i rischi legati al consumo di pesce crudo c'è l'Anisakiosi o Anisakidosi, una zoonosi provocata dal consumo di preparazioni alimentari a base di pesce crudo o poco cotto contenenti larve di nematodi del genere Anisakis spp. La malattia nell'uomo insorge spesso in forma acuta con diversi sintomi, tra cui forti dolori addominali e forme di reazione allergica con casi riferibili ad orticaria. Per questo sono fondamentali gli obblighi di legge per gli operatori del settore alimentare (OSA), come le misure preventive, i trattamenti e gli adempimenti in fase di ristorazione.
Si consiglia, infine, a chi volesse consumare pesce crudo in casa, che è possibile farlo rispettando le massime garazie di sicurezza, congelandolo ad una temperatura ≤ - 20°C in ogni parte, per almeno 24h.