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Chiusa la centralina dell'Arpa in via Canosa

«Le due centraline rimaste a Barletta devono essere potenziate». La lettera di Daniela Cascella

L'attenzione su Barletta è più viva che mai, ambientalisticamente parlando. Ma tale attenzione sembra provenire esclusivamente da parte dei cittadini, interessati a salvaguardare la propria salute. Tanto silenzio arriva invece come risposta dagli enti e dalle istituzioni. Al centro della bufera è ancora l'Arpa, che ha da poco deciso di sopprimere la centralina per il monitoraggio della qualità dell'arpa ubicata in via Canosa. Un grave danno, secondo quanto scrive alla redazione Daniele Cascella, interlocutore attento della città con i responsabili dell'Arpa e particolarmente sensibile alla salvaguardia ambientale della città, che propone la seguente riflessione, a beneficio della massima conoscenza da parte della città sulle decisioni intraprese "dall'alto".

«In questi giorni si è fatto un gran parlare nella nostra città di Barletta di "strani" odori della quale non si conosce la provenienza e l'eventuale pericolosità - scrive nel suo commento Daniele Cascella. «Non sono a conoscenza se si siano svolti i giusti ed adeguati controlli per far cessare, si spera definitivamente, tali odori ma sono rimasto allibito dalla lettura del comunicato Arpa Puglia datato 8 Marzo 2013 in cui si riporta la cessazione della Centralina della Qualità dell'Aria sita in Via Canosa a Barletta per l'adeguamento della rete di monitoraggio di qualità dell'aria al documento "Programma di Valutazione della Qualità dell'aria per la revisione del sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria" previsto del D. Lgs. 155/10 e redatto dalla Regione Puglia – Servizio Ecologia insieme ad ARPA http://arpacra.blogspot.it/2013/03/rete-di-monitoraggio-della-qualita.html .

Perché allibito vi chiederete voi? Per il semplice motivo che tale centralina è, o meglio era, l'unica che monitorava la qualità dell'aria all'interno della cinta urbana dato che l'altre due centraline sono site, una nel Campo Lello Simeone e monitorizza solo l'NO2 e l'O3 e l'altra è situata in Via Del Mare in piena zona industriale e comunque non monitorizza il Benzene (C6H6). Ora non sapremo più che aria respiriamo nella cinta urbana di Barletta, dove vivono, studiano e lavorano centomila persone (tra residenti e pendolari). Non sapremo più quali saranno i valori quotidiani che respireremo di PM10, C6H6, SO2 e CO. E soprattutto non saremo messi al corrente di quando essi superano i valori fissati dalla legge. Forse è meglio "essere ignoranti" perché in tal modo ci illuderemo di respirare sempre della "sana aria salubre".

In questi stessi giorni la stessa Arpa Puglia ha pubblicato il report mensile di Dicembre 2013 in cui si riporta che la centralina di Via Canosa ha registrato il superamento di NO2 del valore limite di legge di 200 μg/m3 per ben 43 volte (Pag. 16) La stessa legge prescrive un massimo di 18 volte all'anno. Nel resto della Puglia tale limite è stato superato al massimo per 1 volta. Per questo scrivo che è meglio "non sapere", ignorare. Idem è lo stesso discorso riguardo il benzene, dove nel corso dell'anno si è registrato più volte il superamento quotidiano del valore medio annuo di 5 μg/m3 e per tale motivo consiglio la visione del diagramma (sito a pag. 18) riguardo l'andamento del benzene in detta centralina nel mese di dicembre. E' quasi sempre oltre il valore limite annuo. Ora questi dati saranno per tutti storia o meglio preistoria, dato che non avremo più alcun diritto a conoscere i valori degli eventuali inquinamenti.

Concludo che la speranza che le due centraline rimaste sul territorio di Barletta siano dall'Arpa potenziate entrambe e che possano farci conoscere tutte l'analisi che la stessa Arpa Puglia svolge sul restante territorio regionale».
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