Libro bruciato
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La città

Chiude definitivamente la libreria Liverini

Un’altra istituzione barlettana si arrende al peso della crisi

I profumi, l'atmosfera e la tranquillità della libreria Liverini non accompagneranno più i barlettani affezionati nelle loro scelte di svago quotidiano: la lettura come sappiamo vive con noi ogni istante della nostra vita, che sia di romanzi rosa o di coinvolgenti thriller, di saggi umoristici o di classici della narrativa, di rotocalchi o riviste scientifiche. I luoghi associati al momento della scelta del proprio romanzo del mese, dell'accurata selezione delle riviste quotidiane, diventano perciò un'istituzione irrinunciabile della nostra quotidianità, ma purtroppo nulla è eterno, così si susseguono ad alta velocità le scomparse delle attività che sin da piccoli siamo stati abituati a considerare immortali.

Dal 1945 fino a pochi giorni fa, l'attività originariamente fondata da Liverini Solidio, poi dei fratelli Chiandetti ha accompagnato i cittadini barlettani dal primo mattino, offrendo un'accurata selezione di quotidiani, fino alla sera garantendo sempre vasta scelta e un'impeccabile assistenza professionale. Come molti nostri lettori ci hanno riferito, la libreria Liverini era la scelta privilegiata dai più, che amavano entrarvi, anche certe volte senza acquistare poi nulla, per sentire l'odore dei giornali, toccare le edizioni fresche di stampa e magari ritrovare tra le varie frenesie della giornata quel pizzico di tranquillità garantita da un personale discreto e poco invadente.

Difficoltà economiche e tempi difficili si accavallano sommergendo soprattutto il mondo dell'editoria cartacea, genere in via d'estinzione ma sempre prediletto dagli aficionados. Niente ci impedirà d'ora in poi di passeggiare in corso Garibaldi provando quella piccola fitta nostalgica ripensando ad un'istituzione come quella della libreria Liverini, mentre non resta che pensare a quando un domani potremo dire di essere stati tra i fortunati ad avervi messo piede negli anni del suo splendore. Sperando che i giovani del futuro possano apprezzare quella che fu l'era della cultura trasmessa per via cartacea, visto che oggi sempre meno sono i ragazzi(e anche gli adulti) che si dedicano alla lettura, al cinema e alla cultura in generale. Stiamo forse assistendo ad una crisi economica o dei valori? Non resta che un grande interrogativo.
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