Territorio
Centrare le periferie, Cascella: «Visione unitaria della città»
Presentato il progetto condiviso, in arrivo 6 milioni di euro per ogni comune
Barletta - mercoledì 8 marzo 2017
16.26
Si è tenuta oggi, presso il Comune di Andria, la conferenza stampa dei sindaci di Andria, Barletta e Trani, relativa alla centralizzazione delle periferie. Si tratta di un accordo firmato il 6 marzo dal sindaco Nicola Giorgino a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio, per il progetto "Centrare le periferie", che prevede un finanziamento di 6 milioni di euro per singolo comune per la riqualificazione delle periferie delle città di Barletta, Andria e Trani.
Per il comune di Andria, il piano prevede il completamento della riqualificazione del quartiere San Valentino, l'avvio del secondo stralcio di conversione dell'ex mattatoio a teatro e miglioramento delle zone adiacenti alla struttura, interventi nel quartiere Santa Maria Vetere grazie alla riqualificazione dell'Istituto Iannuzzi, pubblica illuminazione su strade spontanee e videosorveglianza in fibra ottica. I tempi prevedono sessanta giorni per la presentazione della progettazione definitiva esecutiva, a cui seguiranno i tempi per la gara d'appalto. "Un progetto importante per la ricucitura urbanistica delle zone periferiche rispetto al centro - afferma il sindaco Nicola Giorgino - Nell'anomalia dei tre comuni co-capoluogo, è stato realizzato un progetto che fa della sinergia il suo punto di forza e pertanto ha ricevuto numerosi apprezzamenti, risultando tra i primi ventitré tra i tanti proposti per intercettare i finanziamenti statali".
"Tre città che per anni si combattevano guardandosi dai campanili, oggi sono qui nel segno della collaborazione - afferma il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella - Si parla di città segate a metà dalle ferrovie, in cui le zone al di là dei binari, benché non lontane dal centro, sono considerate periferiche; grazie a questo progetto sarà possibile valorizzarle attraverso una rifunzionalizzaione urbanistica che ci permetterà di recuperare pezzi di storia. Ci impegneremo a superare tutte le difficoltà per procedere coerentemente ai programmi stabiliti". "Le nostre città - ha proseguito il sindaco - meritano uno sviluppo uniforme, compatibile con il proprio patrimonio storico, culturale e ambientale. Insieme abbiamo colto questa occasione e insieme dovremo ora tenere in campo una concezione delle periferie che non si ferma al recupero delle aree marginali o segnate dal degrado. Il caso di Barletta può costituire una sorta di confine con le vecchie concezioni dell'espansione urbana: l'area della ex Distilleria, infatti, è stata da tempo sottratta alla speculazione edilizia ma non si è riusciti a fermare il degrado provocato dalla frammentazione e dalla discontinuità degli interventi di recupero degli immobili dismessi. Con la progettazione innovativa, approvata dal Consiglio dei Ministri, sarà invece possibile coordinare i diversi interventi volti a ricongiungere quest'area alla parte della città al di là della ferrovia, recuperando un più largo centro della città con l'originale esperienza della "Cittadella della musica concentrazionaria" che potrà offrire nuove occasioni culturali per la città e l'intero territorio. Questo nuovo 'centro' ricongiungerà, attraverso l'asse attrezzato 'Distilleria – stazione Bari Nord', l'ampliamento del Parco dell'Umanità e la riqualificazione energetica di dodici edifici di Edilizia Residenziale Pubblica (e dei relativi servizi di via Giacomo Leopardi, Via Leonardo da Vinci e Via Luigi Pirandello), alle altre sistemazioni a verde davanti alle Mura del Carmine e al recupero dell'immobile comunale che ospiterà 'Casa delle Associazioni Sportive', puntando verso il mare, l'altra grande risorsa da recuperare, nell'ottica di uno sviluppo sostenibile che non può più prescindere da una visione unitaria della città senza distinzioni o, peggio, separazioni tra periferia e centro".
"Alle parole abbiamo fatto seguire i fatti, facendo rete e ragionando come un unico territorio: assessorati e tecnici hanno lavorato in comunione - afferma Amedeo Bottaro, sindaco di Trani - L'obiettivo per la mia città è quello di riscrivere la zona di Trani-nord, progetto in parte iniziato con il parco di via Polonia ma che verrà ampliato con nuovi parchi, piste ciclabili, videosorveglianza. La sfida è farci trovare pronti nonostante i tempi stringenti: Trani è già in possesso di alcuni progetti esecutivi e in questo senso siamo in vantaggio sui sessanta giorni a disposizione".
All'incontro è intervenuta anche l'ingegnere Sandra Quacquarelli: "Con il progetto di centralizzazione delle periferie abbiamo coordinato alcune delle iniziative già presenti nei tre Comuni in un piano più ampio che ne vede nascere di nuove. Le periferie in questione sono zone densamente popolate ma che appaiono quasi come dei dormitori, poiché privi di contenti culturali, luoghi socializzazione o spazi pubblici: ma di qui in poi, non sarà più così". A concludere la tavola rotonda è stato l'intervento dell'architetto Sgobba: "La resilienza è l'elemento di originalità, che ci permetterà di sfruttare le peculiarità delle zone emarginate nel passato a nostro vantaggio, poiché contenitori di grandi spazi utilizzabili. Siamo molto soddisfatti e auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori".
Per il comune di Andria, il piano prevede il completamento della riqualificazione del quartiere San Valentino, l'avvio del secondo stralcio di conversione dell'ex mattatoio a teatro e miglioramento delle zone adiacenti alla struttura, interventi nel quartiere Santa Maria Vetere grazie alla riqualificazione dell'Istituto Iannuzzi, pubblica illuminazione su strade spontanee e videosorveglianza in fibra ottica. I tempi prevedono sessanta giorni per la presentazione della progettazione definitiva esecutiva, a cui seguiranno i tempi per la gara d'appalto. "Un progetto importante per la ricucitura urbanistica delle zone periferiche rispetto al centro - afferma il sindaco Nicola Giorgino - Nell'anomalia dei tre comuni co-capoluogo, è stato realizzato un progetto che fa della sinergia il suo punto di forza e pertanto ha ricevuto numerosi apprezzamenti, risultando tra i primi ventitré tra i tanti proposti per intercettare i finanziamenti statali".
"Tre città che per anni si combattevano guardandosi dai campanili, oggi sono qui nel segno della collaborazione - afferma il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella - Si parla di città segate a metà dalle ferrovie, in cui le zone al di là dei binari, benché non lontane dal centro, sono considerate periferiche; grazie a questo progetto sarà possibile valorizzarle attraverso una rifunzionalizzaione urbanistica che ci permetterà di recuperare pezzi di storia. Ci impegneremo a superare tutte le difficoltà per procedere coerentemente ai programmi stabiliti". "Le nostre città - ha proseguito il sindaco - meritano uno sviluppo uniforme, compatibile con il proprio patrimonio storico, culturale e ambientale. Insieme abbiamo colto questa occasione e insieme dovremo ora tenere in campo una concezione delle periferie che non si ferma al recupero delle aree marginali o segnate dal degrado. Il caso di Barletta può costituire una sorta di confine con le vecchie concezioni dell'espansione urbana: l'area della ex Distilleria, infatti, è stata da tempo sottratta alla speculazione edilizia ma non si è riusciti a fermare il degrado provocato dalla frammentazione e dalla discontinuità degli interventi di recupero degli immobili dismessi. Con la progettazione innovativa, approvata dal Consiglio dei Ministri, sarà invece possibile coordinare i diversi interventi volti a ricongiungere quest'area alla parte della città al di là della ferrovia, recuperando un più largo centro della città con l'originale esperienza della "Cittadella della musica concentrazionaria" che potrà offrire nuove occasioni culturali per la città e l'intero territorio. Questo nuovo 'centro' ricongiungerà, attraverso l'asse attrezzato 'Distilleria – stazione Bari Nord', l'ampliamento del Parco dell'Umanità e la riqualificazione energetica di dodici edifici di Edilizia Residenziale Pubblica (e dei relativi servizi di via Giacomo Leopardi, Via Leonardo da Vinci e Via Luigi Pirandello), alle altre sistemazioni a verde davanti alle Mura del Carmine e al recupero dell'immobile comunale che ospiterà 'Casa delle Associazioni Sportive', puntando verso il mare, l'altra grande risorsa da recuperare, nell'ottica di uno sviluppo sostenibile che non può più prescindere da una visione unitaria della città senza distinzioni o, peggio, separazioni tra periferia e centro".
"Alle parole abbiamo fatto seguire i fatti, facendo rete e ragionando come un unico territorio: assessorati e tecnici hanno lavorato in comunione - afferma Amedeo Bottaro, sindaco di Trani - L'obiettivo per la mia città è quello di riscrivere la zona di Trani-nord, progetto in parte iniziato con il parco di via Polonia ma che verrà ampliato con nuovi parchi, piste ciclabili, videosorveglianza. La sfida è farci trovare pronti nonostante i tempi stringenti: Trani è già in possesso di alcuni progetti esecutivi e in questo senso siamo in vantaggio sui sessanta giorni a disposizione".
All'incontro è intervenuta anche l'ingegnere Sandra Quacquarelli: "Con il progetto di centralizzazione delle periferie abbiamo coordinato alcune delle iniziative già presenti nei tre Comuni in un piano più ampio che ne vede nascere di nuove. Le periferie in questione sono zone densamente popolate ma che appaiono quasi come dei dormitori, poiché privi di contenti culturali, luoghi socializzazione o spazi pubblici: ma di qui in poi, non sarà più così". A concludere la tavola rotonda è stato l'intervento dell'architetto Sgobba: "La resilienza è l'elemento di originalità, che ci permetterà di sfruttare le peculiarità delle zone emarginate nel passato a nostro vantaggio, poiché contenitori di grandi spazi utilizzabili. Siamo molto soddisfatti e auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori".