Territorio
Centralina Arpa in via Canosa, la replica di Daniele Cascella
Prosegue il confronto tra cittadini e istituzioni. «Ora cosa succederà?»
Barletta - martedì 2 aprile 2013
Prosegue il "botta-e-risposta" in merito al provvedimento dell'Arpa, che ha da poco deciso di sopprimere la centralina per il monitoraggio della qualità dell'arpa ubicata in via Canosa. Un grave danno, secondo quanto aveva scritto alla redazione Daniele Cascella, interlocutore attento della città con i responsabili dell'Arpa e particolarmente sensibile alla salvaguardia ambientale della città. Una nota che aveva trovato in data 26 marzo la risposta dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente: «Vi ringrazio per la risposta in merito alla mia missiva riguardante la chiusura della Centralina della qualità dell'aria sita in Via Canosa in Barletta. Centralina sita all'interno del cortile di una Scuola Elementare. Ho letto attentamente la vostra lettera e mi è parso di trovare qualche piccola vena polemica nei miei confronti. Ma sicuramente mi sbaglio» controbatte Cascella.
«Dove non mi sbaglio- prosegue Cascella- è, dopo un'attenta lettura, ancora il non capire la vostra motivazione di soppressione della Centralina. Voi scrivete che "che la stazione di Via Canosa non monitorava nessuna sostanza odorigena e che essa non era pertanto funzionale a rilevare eventuali emissioni industriali di tale natura, va tenuto presente che, come già comunicato allo stesso esponente, la collocazione di tale centralina non era conforme ai criteri di posizionamento previsti dalla vigente normativa (D.Lgs. 155/2010), trovandosi in prossimità di una strada ad elevata incidenza di traffico e in un "canyon" urbano, con condizioni che favoriscono il ristagno degli inquinanti. Vero vi rispondo.
Ma aggiungo anche che quella stessa aria è respirata da migliaia di persone che vi abitano nella via e dagli alunni frequentanti la stessa Scuola Elementare. Ritengo che la missione dell'Arpa sia il monitorare e tutelare i cittadini e non occuparsi delle situazioni ideali da laboratorio. Con la vostra chiusura della Centralina avete solo tolto il problema della conoscenza pubblica di tali dati ma non la rimozione della causa inquinante. Per cui è meglio ignorare che conoscere? Io affermo di no. Ritengo che si debbano conoscere i vari problemi per poi risolverli eventualmente.
Avete rimosso tutte le centraline situate in ambiti particolari? Non credo. Ho sentito in questi giorni dire dal vostro Direttore Dott. Assennato che la Centralina posta a Bari in Via Caldarola è posizionata in un hot spot e che per tale motivo (caso simile della Centralina di Barletta) registra livelli altissimi di NO2. Che fine ha fatto questa centralina vi chiedo? L'avete rimossa? No! Giustamente, aggiungo io. Comunque accettando anche il vostro chiarimento mi chiedo: perché la stessa Centralina (costata soldi pubblici) invece di essere smantellata non è stata spostata e posizionata in un altro luogo rispondente alla normativa vigente? Normativa che nell'art. 1 tra Principi e finalità cita testuale: Il presente decreto recepisce la direttiva 2008/50/CE e sostituisce le disposizioni di attuazione della direttiva 2004/107/CE, istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente finalizzato a:
a) individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso;
b) valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale;
c) ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate;
d) mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;
e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente;
f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in materia di inquinamento atmosferico.
Vi chiedo se tutto ciò è stato fatto a Barletta?
Nell'articolo 2 si dice ancora: Ai fini previsti dal comma 1 il presente decreto stabilisce:
a) i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10;
b) i livelli critici per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e ossidi di azoto;
c) le soglie di allarme per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e biossido di azoto;
d) il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per le concentrazioni nell'aria ambiente di PM2,5;
e) i valori obiettivo per le concentrazioni nell'aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
Domanda: come sarà ora monitorizzato l'SO2 in città così come prescrive la stessa legge da voi citata? La centralina di Via Canosa lo faceva. Ora che succederà? Mi pare che voi stessi non ne facciate menzione nella lettera.
Barletta vive un forte connubio tra città ed industria tanto che è evidenziato anche dai vostri stessi grafici inseriti nelle Mappe - Inventario 2007 Arpa dove si evincono chiaramente le forti emissioni inquinanti industriali sul territorio locale (quì in allegato riportate).
Vostri grafici che inseriscono Barletta tra le città in Puglia con più emissioni industriali di NOx - SO2 - PM10. Una sola centralina sita nella cinta urbana basta? Voi scrivete che applicate una legge ma la legge non è una cosa astratta, va modellata caso per caso. Per cui anche tenendo conto del calcolo matematico da cui si è edotto il posizionamento delle centraline non riesco a venirne a capo. Sbaglio? Sicuramente si dato che non sono un tecnico come voi.
Ma poi guardo questa tabella desunta dai dati Istat del al 09/10/2011 con anessi abitanti, chilometri quadrati e numero centraline:
Bari 315.933 abitanti - Superficie kmq 116 - 10 Centraline
Taranto 200.154 abitanti - Superficie kmq 217 - 6 Centraline
Foggia 147.036 abitanti - Superficie kmq 508 - 1 Centralina
Andria 100.052 abitanti - Superficie kmq 408 - 1 Centralina
Barletta 94.239 abitanti - Superficie kmq 146 - 2 Centraline
Lecce 89.916 abitanti - Superficie kmq 238 - 3 Centraline
Brindisi 88.812 abitanti - Superficie kmq 328 - 7 Centraline
e non trovo un'equa uniformità sul territorio regionale. Una distribuzione che tenga conto anche delle presenze industriali nella cinta urbana come la stessa città di Barletta (quinta città più popolosa della Puglia).
Una centralina basta? Io ritengo di no».
«Dove non mi sbaglio- prosegue Cascella- è, dopo un'attenta lettura, ancora il non capire la vostra motivazione di soppressione della Centralina. Voi scrivete che "che la stazione di Via Canosa non monitorava nessuna sostanza odorigena e che essa non era pertanto funzionale a rilevare eventuali emissioni industriali di tale natura, va tenuto presente che, come già comunicato allo stesso esponente, la collocazione di tale centralina non era conforme ai criteri di posizionamento previsti dalla vigente normativa (D.Lgs. 155/2010), trovandosi in prossimità di una strada ad elevata incidenza di traffico e in un "canyon" urbano, con condizioni che favoriscono il ristagno degli inquinanti. Vero vi rispondo.
Ma aggiungo anche che quella stessa aria è respirata da migliaia di persone che vi abitano nella via e dagli alunni frequentanti la stessa Scuola Elementare. Ritengo che la missione dell'Arpa sia il monitorare e tutelare i cittadini e non occuparsi delle situazioni ideali da laboratorio. Con la vostra chiusura della Centralina avete solo tolto il problema della conoscenza pubblica di tali dati ma non la rimozione della causa inquinante. Per cui è meglio ignorare che conoscere? Io affermo di no. Ritengo che si debbano conoscere i vari problemi per poi risolverli eventualmente.
Avete rimosso tutte le centraline situate in ambiti particolari? Non credo. Ho sentito in questi giorni dire dal vostro Direttore Dott. Assennato che la Centralina posta a Bari in Via Caldarola è posizionata in un hot spot e che per tale motivo (caso simile della Centralina di Barletta) registra livelli altissimi di NO2. Che fine ha fatto questa centralina vi chiedo? L'avete rimossa? No! Giustamente, aggiungo io. Comunque accettando anche il vostro chiarimento mi chiedo: perché la stessa Centralina (costata soldi pubblici) invece di essere smantellata non è stata spostata e posizionata in un altro luogo rispondente alla normativa vigente? Normativa che nell'art. 1 tra Principi e finalità cita testuale: Il presente decreto recepisce la direttiva 2008/50/CE e sostituisce le disposizioni di attuazione della direttiva 2004/107/CE, istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente finalizzato a:
a) individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso;
b) valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale;
c) ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate;
d) mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;
e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente;
f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in materia di inquinamento atmosferico.
Vi chiedo se tutto ciò è stato fatto a Barletta?
Nell'articolo 2 si dice ancora: Ai fini previsti dal comma 1 il presente decreto stabilisce:
a) i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10;
b) i livelli critici per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e ossidi di azoto;
c) le soglie di allarme per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e biossido di azoto;
d) il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per le concentrazioni nell'aria ambiente di PM2,5;
e) i valori obiettivo per le concentrazioni nell'aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
Domanda: come sarà ora monitorizzato l'SO2 in città così come prescrive la stessa legge da voi citata? La centralina di Via Canosa lo faceva. Ora che succederà? Mi pare che voi stessi non ne facciate menzione nella lettera.
Barletta vive un forte connubio tra città ed industria tanto che è evidenziato anche dai vostri stessi grafici inseriti nelle Mappe - Inventario 2007 Arpa dove si evincono chiaramente le forti emissioni inquinanti industriali sul territorio locale (quì in allegato riportate).
Vostri grafici che inseriscono Barletta tra le città in Puglia con più emissioni industriali di NOx - SO2 - PM10. Una sola centralina sita nella cinta urbana basta? Voi scrivete che applicate una legge ma la legge non è una cosa astratta, va modellata caso per caso. Per cui anche tenendo conto del calcolo matematico da cui si è edotto il posizionamento delle centraline non riesco a venirne a capo. Sbaglio? Sicuramente si dato che non sono un tecnico come voi.
Ma poi guardo questa tabella desunta dai dati Istat del al 09/10/2011 con anessi abitanti, chilometri quadrati e numero centraline:
Bari 315.933 abitanti - Superficie kmq 116 - 10 Centraline
Taranto 200.154 abitanti - Superficie kmq 217 - 6 Centraline
Foggia 147.036 abitanti - Superficie kmq 508 - 1 Centralina
Andria 100.052 abitanti - Superficie kmq 408 - 1 Centralina
Barletta 94.239 abitanti - Superficie kmq 146 - 2 Centraline
Lecce 89.916 abitanti - Superficie kmq 238 - 3 Centraline
Brindisi 88.812 abitanti - Superficie kmq 328 - 7 Centraline
e non trovo un'equa uniformità sul territorio regionale. Una distribuzione che tenga conto anche delle presenze industriali nella cinta urbana come la stessa città di Barletta (quinta città più popolosa della Puglia).
Una centralina basta? Io ritengo di no».