Territorio
Casse comunali vuote, il punteruolo rosso festeggia
Il parassita sconfigge la città della Disfida
Barletta - giovedì 16 gennaio 2014
14.44
Un parassita sta sconfiggendo la città della Disfida: il punteruolo rosso. Le casse comunali languono e non è possibile attuare un trattamento antiparassitario necessario per salvare le circa 1100 palme presenti nella città della Disfida. A seguire, pubblichiamo una breve storia della presenza del punteruolo rosso in città.
Tutto iniziò con una segnalazione
Nel 2007, presso l'ufficio ambiente del comune di Barletta, furono segnalate sul lungomare di ponente, alcune palme con la parte superiore deturpata, destando preoccupazione negli addetti ai lavori. Subito fu allarmato il Servizio Fito Sanitario Regionale. Intanto, la presenza del punteruolo rosso veniva segnalata a sud di Bari e nei comuni limitrofi della Bat.
L'ordinanza comunale del 2012
L'Assessorato alle Politiche Agricole fa diramare una ordinanza (pubblicata nel dicembre 2012). A seguito di questa ordinanza, le segnalazioni presso l'ufficio ambiente si sono moltiplicate. Pare che alcuni proprietari di palme infestate, abbiano utilizzato prodotti altamente tossici per debellare il punteruolo rosso, con relativi danni per l'ambiente.
Lotta contro il punteruolo rosso
I trattamenti suggeriti per la cura e prevenzione delle palme infestate dal punteruolo rosso consistono in prodotti indicati che vengono irrorati sulla chioma infestata e nel terreno. Questi prodotti, una volta entrati nel tessuto della pianta, uccidono il parassita, che muore per disidratazione. Per porre in essere questo trattamento, è necessario monitorare le piante costantemente. I primi trattamenti anti-parassitari sono iniziati a dicembre 2012, e vanno ripetuti ogni 4 mesi per avere effetto.
La lotta contro il punteruolo rosso è costosa, i soldi sono pochi
I prodotti utilizzati sono molto costosi e le casse comunali languono, non è stato possibile attuare un ciclo regolare e costante sulle palme, col risultato che abbiamo sotto i nostri occhi. Alle palme infestate, non resta altro che essere incapsulate da enormi teli trasparenti, per tentare di imprigionare i parassiti che le hanno distrutte. Anche lo smaltimento delle palme secche è costoso, si aggira sui 1000 euro a pianta. Non ci resta che osservare dei tronchi secchi, mentre passeggiamo per la città.
Tutto iniziò con una segnalazione
Nel 2007, presso l'ufficio ambiente del comune di Barletta, furono segnalate sul lungomare di ponente, alcune palme con la parte superiore deturpata, destando preoccupazione negli addetti ai lavori. Subito fu allarmato il Servizio Fito Sanitario Regionale. Intanto, la presenza del punteruolo rosso veniva segnalata a sud di Bari e nei comuni limitrofi della Bat.
L'ordinanza comunale del 2012
L'Assessorato alle Politiche Agricole fa diramare una ordinanza (pubblicata nel dicembre 2012). A seguito di questa ordinanza, le segnalazioni presso l'ufficio ambiente si sono moltiplicate. Pare che alcuni proprietari di palme infestate, abbiano utilizzato prodotti altamente tossici per debellare il punteruolo rosso, con relativi danni per l'ambiente.
Lotta contro il punteruolo rosso
I trattamenti suggeriti per la cura e prevenzione delle palme infestate dal punteruolo rosso consistono in prodotti indicati che vengono irrorati sulla chioma infestata e nel terreno. Questi prodotti, una volta entrati nel tessuto della pianta, uccidono il parassita, che muore per disidratazione. Per porre in essere questo trattamento, è necessario monitorare le piante costantemente. I primi trattamenti anti-parassitari sono iniziati a dicembre 2012, e vanno ripetuti ogni 4 mesi per avere effetto.
La lotta contro il punteruolo rosso è costosa, i soldi sono pochi
I prodotti utilizzati sono molto costosi e le casse comunali languono, non è stato possibile attuare un ciclo regolare e costante sulle palme, col risultato che abbiamo sotto i nostri occhi. Alle palme infestate, non resta altro che essere incapsulate da enormi teli trasparenti, per tentare di imprigionare i parassiti che le hanno distrutte. Anche lo smaltimento delle palme secche è costoso, si aggira sui 1000 euro a pianta. Non ci resta che osservare dei tronchi secchi, mentre passeggiamo per la città.