Filippo Caracciolo con Porcelluzzi
Filippo Caracciolo con Porcelluzzi
Politica

Caracciolo: «Gli errori devono essere di insegnamento per tutti, soprattutto per chi ne è stato artefice in passato»

Intervista al Consigliere regionale sull’imminente congresso del Pd. Stefano Chiariello candidato segretario. Un buon segno per il rilancio del partito

La prima domanda, la stessa già posta al collega Mennea, ha a che fare con i costi della politica e riguarda l'utilizzo dell'indennità e dei rimborsi che Lei riceve come Consigliere regionale.
Indubbiamente l'indennità dei consiglieri regionali è rilevante. Da parte mia viene in gran parte reinvestita nell'attività politica che svolgo sul nella Bat. A Barletta ho la sede della mia segreteria politica (termine improprio, più adatto in effetti a definire l'opera dei partiti) funzionale a tutti i collegamenti sul territorio. Poi per manifestazioni convegni che riguardano sia il partito sia che siano di interesse per il territorio.

Siamo ormai a quasi due anni dall'inizio del mandato. È momento di bilanci?
Sì, quasi due anni di mandato. Un'attività importante e intensa sotto l'aspetto della conoscenza dei meandri dell'Istituzione regione. Per me una grande opportunità di cui ringrazio i cittadini che mi hanno dato fiducia. Un 'esperienza che mi sta dando l'occasione di arricchire il mio bagaglio culturale e informativo. Io ho avuto la fortuna di arrivare a questo obiettivo a un'età abbastanza giovane. Questo mi permette di avere l'energia necessaria per rincorrere tempi, situazioni, informazioni. Oggi posso fare un primo bilancio. Il nostro territorio, la Bat, ha bisogno ancora di essere valorizzato. Pesa ancora l'ombra di Bari. Ancora spesso siamo definiti come Nord Barese. Da un punto di vista di autonomia, arranchiamo ancora. Significative le diatribe sul trasferimento di fondi, con perdita di occasioni, tra Bari e Bat. I rappresentanti di questo territorio devono continuare quotidianamente a sgomitare per ritagliare lo spazio di autonomia che ci spetta.

Cominciamo dalla Sua iniziativa sugli alloggi popolari.
Per quanto riguarda la città di Barletta, in merito a fondi stanziati per le politiche abitative, per il piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, alla Regione Puglia sono stati attribuiti 97 milioni di euro. Saranno realizzati 2030 alloggi. In questo ambito ho sollecitato un impegno della città di Barletta ottenendo un finanziamento di 3 milioni di euro, 24 alloggi di edilizia popolare.

Un evento dopo vent'anni di assenza dell'edilizia popolare in città.
Un evento storico. L'ultima costruzione risale in città al 92-93. Le vicende del crollo di via Roma, e altre vicende che riguardano l'urbanistica, ci spingono a cambiare il tiro. È in fase di attuazione la 167, con numerosi appartamenti che saranno messi sul mercato in un momento delicato per l'economia. Penso che a maggior ragione oggi le istituzioni devono tornare a occuparsi dei problemi primari delle famiglie. La casa in primo luogo. Sono disposto a fare qualsiasi battaglia perché siano riconosciuti alle famiglie i diritti fondamentali, abitative in primo luogo. Questo primo stanziamento è una goccia, ma un simbolo per ridare fiducia a tante famiglie in difficoltà. Famiglie che per salvare la dignità si rivolgono alla Caritas o alle parrocchie invece che alle Istituzioni. Mangiano alle mense, dormono in automobile. Dobbiamo prestare la giusta attenzione a questi problemi. È stata individuata l'area in cui sorgeranno questi alloggi e mancano solo altri atti, che sono formalità amministrative.

Sempre sullo stesso tema c'è poi il Fascicolo del fabbricato.
Dopo il crollo di Via Roma, la tragedia che ha nuovamente ferito la città di Barletta, con una mia interrogazione il 17 ottobre sollecitavo l'assessore regionale ai lavori pubblici a prendere in considerazione l'introduzione in Puglia del fascicolo del fabbricato, come già avveniva in Campania e nel Lazio. Per mettere in campo questa iniziativa, mi sono ulteriormente documentato. Il Tar infatti aveva già bocciato la delibera similare della regione Lazio poiché imponeva al privato il fascicolo del fabbricato. Era necessario differenziare i fabbricati di vecchia esistenza e quelli di nuova costruzione. Per questi ultimi si è pensato di inserire una scheda informativa. Mentre per i primi è prevista l'introduzione del fascicolo del fabbricato propriamente detto. Una iniziativa che in seno alla votazione del bilancio regionale ha visto la presentazione di un mio emendamento che prevede che la somma stanziata (300mila euro) sia in misura consistente (100mila euro) destinata a Barletta come progetto pilota. Nella nostra città si potrebbe partire dagli edifici pubblici e in particolare dalle scuole. Qualificandoci come città dalla sana edilizia.

Ci può dare la Sua versione rispetto alla questione sede legale della ASL.
Vorrei chiarire subito. Nulla di campanilismo, nessuna battaglia contro Andria. La proposta di legge da me formulata e su cui ho trovato la condivisione dei colleghi consiglieri barlettani è ispirata al criterio dell'efficienza. Proprio in virtù dei tagli alla sanità, dobbiamo evitare sprechi. Questa iniziativa va letta come elemento di risparmio, individuando una sede unica che la città di Andria non poteva garantire. 226mila euro: questo è il risparmio che si potrebbe ottenere. Efficienza, risparmio, economicità sono i principi che ci devono guidare in questo ambito.

Parliamo del congresso.
Siamo alle porte del congresso cittadino di Barletta. Mi auguro si svolga nella maniera più serena possibile. Spero che la segreteria sia quanto più unita. La mancanza della segreteria del Pd ha creato scompensi. Il partito svolge un ruolo di filtro tra eletti, amministrazione e iscritti. E deve essere il motore propulsore della macchina amministrativa oltre ad essere collettore delle istanze degli iscritti e dei non iscritti. Oggi l'attenzione si è spostata troppo sugli eletti che in maniera impropria governano processi che non appartengono loro. Gli eletti non possono ergersi a protagonisti di tutte le stagioni: è il partito che ha permesso loro di essere candidati. La politica deve ritrovare il proprio ruolo perché nei cittadini comuni c'è molto profonda sfiducia Il Pd ha una responsabilità strategica, è il primo partito della città.

Nei giorni scorsi sono apparsi due comunicati diversi di due gruppi di iscritti al Pd. Uno dei due documenti viene da persone a Lei vicine e ha come tema chiave l'apertura. Al Suo gruppo si assegna il 40% delle tessere del Pd. A chi intendete aprire? Per costruire un'ipotesi di segreteria unitaria c'è bisogno di alleanze. Con chi?
A me non interessano gli esercizi numerici. Noi dobbiamo recuperare le ragioni dello stare assieme. Ricominciare dal rispetto reciproco e non dai proclami, dal nascondersi dietro ostruzionismi in vista delle prossime scadenze elettorali. La dialettica, il dialogo sono fondamentali prima di parlare di numeri, indicazioni. Noi abbiamo raccolto con favore l'iniziativa di alcuni autorevoli iscritti del nostro partito, nonostante alcune divergenze passate. Solo con il dialogo solo con il confronto serio, senza anteporre le proprie ambizioni personali, senza falsi perbenismi, senza falsa moralità, possiamo costruire un partito forte e coeso.

Non ha paura che per la terza volta a Barletta vincano gli ex democristiani? Che si rimettano assieme le minoranze, oggi divise, contro il Suo gruppo?
Io non ho timore di queste logiche, perché se questa logica porta il partito in direzione del cambiamento, ben venga. Ma abbiamo esperienze passate che non parlano in maniera positiva. Per cui ritengo che gli attori principali debbano riflettere prima di rimettersi assieme solo perché dall'altra parte vedono "il nemico". Con quelle logiche siamo arrivati a questa condizione, al congresso straordinario (ripeto: straordinario) del partito. Per quelle logiche abbiamo letteralmente fallito. Quella unione ha condotto a certe indicazioni di segreteria in passato e ci ha portato fin qui. Gli errori devono essere di insegnamento per tutti, soprattutto per chi ne è stato artefice in passato. Gli elettori non cambierebbero un ritorno al passato. Ci vuole coerenza, difesa delle proprie scelte anche recenti.

A proposito di Maffei: tutta questa attenzione nei confronti della comunicazione (anche la vicenda del Portavoce e la sua scia di polemiche) nasconde ambizioni in vista delle prossime politiche? Maffei al Senato?
Il sindaco Maffei ha manifestato più volte i suoi limiti in termini di comunicazione. È legittimo da parte di Maffei ambire a una ulteriore crescita politica. Non mi dispiacerebbe avere un onorevole o un senatore di questo territorio. Quando li abbiamo avuti in passato non ce ne siamo neanche accorti. Una persona capace di pensare e interloquire con questo territorio sarebbe importante. Certo per un sindaco al secondo mandato è naturale pensare a questo passaggio. Certo lo dovrebbe costruire con un'amministrazione comunale che svolga il suo ruolo pienamente, con una visibilità politica che può nascere dal governare i processi invece che farsi governare da essi. Non sappiamo quale sarà il meccanismo elettorale.

Se dovessero essere reintrodotte le preferenze?
Questo ristabilirebbe un principio di democrazia più lineare. Dare la possibilità ai cittadini di scegliere chi è capace di governare.

Per l'indicazione del segretario si fanno i nomi di due trentenni: Stefano Chiariello e Caterina Spadafora. È un segnale positivo?
È un buon segno senz'altro. Guardando al passato, al perché di questo congresso straordinario: allora, allo scorso congresso, l'esperienza fu individuato come criterio essenziale. È stato un fallimento totale. Si sono mescolate iniziativa politica e ambizioni personali. Questo è stato l'errore in passato del Pd barlettano. Si è strumentalizzata la carica, attribuita dagli iscritti come elemento di garanzia, per proprie carriere personali.

Quindi il prossimo segretario non sarà candidato a ruoli amministrativi?
Io penso che sia necessario recuperare alcune regole. Se si è chiamati a svolgere determinati ruoli, in particolare uno delicato come quello di segretario, bisogna essere immuni da tentazioni rispetto agli appuntamenti elettorali. Per questo sono fiducioso nella scelta di un giovane, anche per svecchiare la classe dirigente. Occorre trovare sempre un giusto equilibrio: affiancare ad esempio ad un giovane segretario personaggi più esperti, che abbiano a cuore lo sviluppo del partito.
4 fotoFilippo Caracciolo, la politica locale e regionale
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