La città
Cantiere secondo fronte stazione, via Veneto chiusa dal 3 luglio al 20 agosto
Novità sulla viablità, Grimaldi: «Chiediamo un sacrificio ai cittadini»
Barletta - venerdì 30 giugno 2023
12.14
La realizzazione del secondo fronte della stazione di Barletta entra in una fase delicata e fondamentale: da lunedì 3 luglio a domenica 20 agosto, via Veneto sarà interdetta alla circolazione per permettere lo svolgimento di alcuni importanti interventi. Questa mattina, l'ingegnere di Ferrotramviaria Spa Pio Fabietti e l'assessore all'Urbanistica Pier Paolo Grimaldi hanno effettuato un sopralluogo sul cantiere ed illustrato alla cittadinanza le novità in arrivo.
«Il cantiere - ha spiegato Fabietti - sta procedendo secondo cronoprogramma. Stiamo andando avanti con le strutture e siamo in una fase delicata che richiede un ulteriore sacrificio ai cittadini. Gli interventi che andiamo a realizzare rendono non compatibile la presenza delle automobili e dei pedoni e per questo motivo dobbiamo chiudere via Veneto». Entrando nel dettaglio, nei prossimi 40 giorni si procederà: alla demolizione del muro di cinta dell'area ferroviaria per creare una nuova recinzione, all'allargamento della strada, alla creazione dei nuovi stalli per gli autobus con relativa zona di interscambio bus-treno e alla cura dei servizi e dei sottoservizi con in testa la fognatura e la pubblica illuminazione. «Cercheremo - ha aggiunto il referente di Ferrotramviaria - di concludere anche prima della scadenza prevista con l'obiettivo anche di riaprire nella prima decade di agosto lo storico passaggio pedonale di Via Veneto anche solo inzialmente con le scale vecchie per poi completarlo entro la fine dei lavori prevista ad ottobre».
La chiusura di via Veneto andrà naturalmente ad incidere sulla viabilità. Per facilitare la fluidità del traffico verrà realizzata una rotonda poco prima degli alloggi per anziani che permetterà l'ingresso su via Barbarisco e il conseguente collegamento con viale Marconi, sul quale verrà fatta arretrare la recinzione del cantiere in atto per agevolare il doppio senso di circolazione. «Siamo ad uno snodo importante - ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica Pierpaolo Grimaldi. Ad ottobre riusciremo finalmente a mettere in contatto i quartieri di Barberini e Patalini con il centro città in modo sicuro e agevole. La spaccatura della città, sarà eliminata».
«Il cantiere - ha spiegato Fabietti - sta procedendo secondo cronoprogramma. Stiamo andando avanti con le strutture e siamo in una fase delicata che richiede un ulteriore sacrificio ai cittadini. Gli interventi che andiamo a realizzare rendono non compatibile la presenza delle automobili e dei pedoni e per questo motivo dobbiamo chiudere via Veneto». Entrando nel dettaglio, nei prossimi 40 giorni si procederà: alla demolizione del muro di cinta dell'area ferroviaria per creare una nuova recinzione, all'allargamento della strada, alla creazione dei nuovi stalli per gli autobus con relativa zona di interscambio bus-treno e alla cura dei servizi e dei sottoservizi con in testa la fognatura e la pubblica illuminazione. «Cercheremo - ha aggiunto il referente di Ferrotramviaria - di concludere anche prima della scadenza prevista con l'obiettivo anche di riaprire nella prima decade di agosto lo storico passaggio pedonale di Via Veneto anche solo inzialmente con le scale vecchie per poi completarlo entro la fine dei lavori prevista ad ottobre».
La chiusura di via Veneto andrà naturalmente ad incidere sulla viabilità. Per facilitare la fluidità del traffico verrà realizzata una rotonda poco prima degli alloggi per anziani che permetterà l'ingresso su via Barbarisco e il conseguente collegamento con viale Marconi, sul quale verrà fatta arretrare la recinzione del cantiere in atto per agevolare il doppio senso di circolazione. «Siamo ad uno snodo importante - ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica Pierpaolo Grimaldi. Ad ottobre riusciremo finalmente a mettere in contatto i quartieri di Barberini e Patalini con il centro città in modo sicuro e agevole. La spaccatura della città, sarà eliminata».