Servizi sociali
Cannito sul 118: «Non è possibile che prestino servizio in condizioni così precarie»
«Mi affido alla sensibilità del nuovo management della ASL BT e del Commissario Straordinario»
Barletta - giovedì 31 marzo 2022
18.33 Comunicato Stampa
Nel 1992 mi fu affidato dalla Direzione Generale della ASL BA2, poi diventata BAT, il difficile compito di organizzare il servizio di 118: partivo da zero!
Grazie al sacrificio di medici, infermieri, soccorritori e delle varie associazioni di volontariato il servizio 118 della BAT è diventato nel tempo, senza tema di smentita, il migliore di Puglia: basta chiederlo altrove.
Negli ultimi tempi, purtroppo, ho constatato di persona una condizione di scarso interesse generale rispetto ad un servizio strategico per l'emergenza sanitaria del territorio tutto.
Mi riferisco sia alle precarie condizioni logistiche del 118 di Barletta che alla mancanza di risposta nei tempi dovuti alle richieste di soccorso dei cittadini. Di recente, per esperienza vissuta, difatti, ho dovuto assistere un motociclista ferito sulla SS 16 bis in attesa da ben 40 minuti a fronte 20 minuti previsti fuori dalla cinta urbana e dei 10 minuti previsti in quella urbana.
Non è possibile che i lavoratori del 118 prestino un servizio così essenziale in condizioni, logistiche e organizzative, così precarie. È importante, per i suddetti motivi, restituire loro dignità umana e professionale.
Desidero ricordare, ove questo qualcuno lo avesse dimenticato, che gli operatori sanitari salvano vite umane, agiscono e devono agire, nel rispetto della legge medica del 118 che dice che "il tempo è vita".
Su di loro, peraltro, incombono enormi responsabilità medico/legali, oltre a notevoli rischi per la propria incolumità fisica.
Mi affido, quindi, alla sensibilità del nuovo management della ASL BT (nella persona del direttore generale dott.ssa Tiziana Dimatteo e del direttore sanitario dott. Alessandro Scelzi) e del Commissario Straordinario del Comune di Barletta, dott. Francesco Alecci, affinché ci si possano prodigare con maggiore attenzione rispetto alla questione 118, garantendo alle tre postazioni del personale medico e infermieristico sedi più consone e funzionali, diverse da quelle provvisorie dell'area retrostante il vecchio ospedale "Umberto I".
Anche se questa sarà considerata propaganda politico-elettorale poco mi importa. Ciò che m'importa è il sostegno a questi lavoratori e colleghi ma, più di tutto, la risoluzione del problema. Quando si tratta di sanità e di salute, non esistono medaglie da affiggersi al petto.
Nell'interesse dei nostri cittadini, inoltre, ai decisori politici regionali torno a chiedere, come ho sempre fatto da vent'anni a questa parte, il raggiungimento di un grande traguardo per il territorio tutto e per i nostri soccorritori: l'istituzione della centrale operativa 118 della BAT da allocare nel futuro Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, luogo strategico per le attività di Protezione Civile.
Barletta merita rispetto.
Grazie al sacrificio di medici, infermieri, soccorritori e delle varie associazioni di volontariato il servizio 118 della BAT è diventato nel tempo, senza tema di smentita, il migliore di Puglia: basta chiederlo altrove.
Negli ultimi tempi, purtroppo, ho constatato di persona una condizione di scarso interesse generale rispetto ad un servizio strategico per l'emergenza sanitaria del territorio tutto.
Mi riferisco sia alle precarie condizioni logistiche del 118 di Barletta che alla mancanza di risposta nei tempi dovuti alle richieste di soccorso dei cittadini. Di recente, per esperienza vissuta, difatti, ho dovuto assistere un motociclista ferito sulla SS 16 bis in attesa da ben 40 minuti a fronte 20 minuti previsti fuori dalla cinta urbana e dei 10 minuti previsti in quella urbana.
Non è possibile che i lavoratori del 118 prestino un servizio così essenziale in condizioni, logistiche e organizzative, così precarie. È importante, per i suddetti motivi, restituire loro dignità umana e professionale.
Desidero ricordare, ove questo qualcuno lo avesse dimenticato, che gli operatori sanitari salvano vite umane, agiscono e devono agire, nel rispetto della legge medica del 118 che dice che "il tempo è vita".
Su di loro, peraltro, incombono enormi responsabilità medico/legali, oltre a notevoli rischi per la propria incolumità fisica.
Mi affido, quindi, alla sensibilità del nuovo management della ASL BT (nella persona del direttore generale dott.ssa Tiziana Dimatteo e del direttore sanitario dott. Alessandro Scelzi) e del Commissario Straordinario del Comune di Barletta, dott. Francesco Alecci, affinché ci si possano prodigare con maggiore attenzione rispetto alla questione 118, garantendo alle tre postazioni del personale medico e infermieristico sedi più consone e funzionali, diverse da quelle provvisorie dell'area retrostante il vecchio ospedale "Umberto I".
Anche se questa sarà considerata propaganda politico-elettorale poco mi importa. Ciò che m'importa è il sostegno a questi lavoratori e colleghi ma, più di tutto, la risoluzione del problema. Quando si tratta di sanità e di salute, non esistono medaglie da affiggersi al petto.
Nell'interesse dei nostri cittadini, inoltre, ai decisori politici regionali torno a chiedere, come ho sempre fatto da vent'anni a questa parte, il raggiungimento di un grande traguardo per il territorio tutto e per i nostri soccorritori: l'istituzione della centrale operativa 118 della BAT da allocare nel futuro Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, luogo strategico per le attività di Protezione Civile.
Barletta merita rispetto.