Maria Campese
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Politica

Campese e Defazio: «Assessorati che a Barletta hanno prodotto poco o nulla»

Sinistra Unita non ci sta: «Provvedimenti aggiunti poche ore prima del Consiglio»

«L'emergenza, l'urgenza, la mancata condivisione, l'assenza di tempo per approfondire e condivideregli atti amministrativi sono ormai diventate caratteristiche portanti di questa amministrazione». Ragionevole e schietta ci pare la nota diffusa dal capogruppo di Sinistra Unita Maria Campese e il portavoce Giuseppe Defazio. Proprio non sembra essere andata giù la delibera oggetto di scontro all'ultimo Consiglio Comunale, portata al voto senza alcun passaggio nelle Commissioni assieme ad altre, quasi "in tutta fretta". «L'ultimo degli atti urgenti portato in giunta "fuori sacco" - continua Campese - è la delibera per il progetto di un Impianto per la selezione e il recupero per le frazioni secche della raccolta differenziata, che comporta una variante urbanistica ed un impegno economico di 5 milioni di euro. Una delibera che non ha scontato nessun passaggio di condivisione nè con la cittadinanza, nè con le forze politiche ed i consiglieri. Si assumono decisioni fondamentali e importanti per la città in solitaria, come se il Sindaco e la giunta fossero un corpo separato rispetto ai cittadini, alle forze politiche e alla rappresentanza votata dagli elettori».

«Operare continuamente con la spada di Damocle delle scadenze, delle urgenze, delle emergenze non è rendere un buon servizio alla città. Gli ordini aggiuntivi al consiglio comunale, con provvedimenti che perfezionano l'iter a poche ore dallo svolgimento del consiglio comunale, con le commissioni che devono esprimere in corsa il parere sui provvedimenti, l'assenza di momenti di confronto e condivisione fra la giunta ed i partiti ancora prima che questi giungano alla conferenza dei capigruppo, la mancanza di pre consigli, tutto ciò abbiamo denunciato politicamente e dobbiamo registrare che sono decorsi quasi tre anni ma nessun correttivo è stato apportato. Anzi. Passa il tempo e questo modus operandi è stato assunto a sistema. Si potrebbe pensare che questa amministrazione produca tanto, e quindi nella foga di fare si operi in accelerazione. Così non è. Il consiglio comunale si è riunito dopo quattro mesi, e nonostante questo più che congruo tempo per approntare in tranquillità gli atti e consumare un percorso di condivisione con la cittadinanza e le rappresentanze politiche, anche in quel consiglio comunale si arriva senza tale percorso. Nell'ultimo consiglio comunale ben tre provvedimenti sono stati inseriti nell'ordine aggiuntivo a poche ore dallo svolgimento dello stesso e sono arrivati al consiglio comunale senza che tutte le commissioni abbiano potuto esprimere il parere ed i consiglieri abbiano avuto il tempo di approfondire adeguatamente gli atti proposti».

«Ancor prima di esprimerci a mezzo stampa abbiamo più volte denunciato nelle sedi istituzionali lo scollamento tra un consiglio comunale svuotato dei suoi pieni poteri e il sindaco con la sua giunta personale che si dimostra sempre più inadeguata per le sfide programmatiche che ci attendono. Ci siamo presentati alle elezioni amministrative con un programma che impegnava il sindaco e la coalizione di centro-sinistra che lo ha sostenuto a mettere al centro la partecipazione dei cittadini: il tutto si è ridotto a informare la cittadinanza delle decisioni e delle scelte già operate dalla giunta. Elemento qualificante della proposta politica in campagna elettorale è stato il codice etico, sostanziato in impegni precisi assunti da parte di tutti i partecipanti alla competizione elettorale ad attenersi a principi imprescindibili: anche questo però è stato disatteso considerando che attualmente nell'amministrazione ci sono casi di parentele imbarazzanti fra assessori e dirigenti di cui è doveroso informare la città».

«Ci sono assessorati che in due anni e mezzo hanno prodotto poco o nulla, assessorati che si sono impegnati con delibere di giunta a rispettare una determinata tempistica per il raggiungimento di determinati obiettivi: decorrono abbondantemente tali termini senza preoccuparsi di informare i cittadini, le rappresentanze politiche e istituzionali dello stato dell'arte. Su tre assessori nominati in quota Sindaco ben due di questi si sono dimessi, ed attualmente la giunta è incompleta da mesi. Tutti elementi che ci convincono che la ventilata "giunta di qualità" non è stata concretizzata. Alla luce di tutte queste criticità è stato assunto dalle forze politiche di maggioranza l'impegno a rilanciare l'attività politico-amministrativa, partendo dall'analisi degli obiettivi programmatici raggiunti, individuando i tanti altri punti programmatici ancora disattesi e ritenuti prioritari ed esaminando gli strumenti più adeguati a raggiungere gli stessi. Il tavolo politico ha svolto un approfondimento anche sull'accorpamento delle deleghe assessoriali, a volte distribuite senza alcun criterio logico. Le forze politiche che si sono presentate nella coalizione che ha sostenuto e fatto eleggere il sindaco Cascella hanno elaborato e sottoscritto un documento in cui si sanciva la necessità di procedere ad un azzeramento della giunta, rivisitare le deleghe e, sulla scorta degli obiettivi da raggiungere, individuare anche altre soggettività che per esperienza, competenza e profilo politico fossero all'altezza della sfida da affrontare. Gli obiettivi non ancora raggiunti individuati come prioritari sono stati: Piano Urbanistico Generale, piano della mobilità sostenibile, Attuazione strategia rifiuti zero, potenziamento del porta a porta con tariffazione puntuale, recupero di immobili comunali, misure di salvaguardia per le criticità ambientali, riorganizzazione della macchina amministrativa, bandi ad evidenza pubblica per le attività promosse dall'amministrazione, attuazione degli istituti di partecipazione, rilancio di politiche giovanili, per il diritto allo studio ed il welfare studentesco, e misure di sostegno al reddito».

«Nel documento sottoscritto viene inoltre affermata l'esigenza di eliminare conflitti di interesse e familismo. Rispetto a quanto sottoscritto registriamo inattivismo da parte del sindaco e la mancanza di attività da parte dei partner della coalizione per giungere ad una proposta operativa. Agli alleati di coalizione chiediamo: quel documento è stato un esercizio letterario o quando ci si siede ad un tavolo e si assumono degli impegni poi si è consequenziali? Ribadiamo, a scanso di equivoci, quanto già affermato in un precedente intervento a mezzo stampa dell'agosto scorso: "...per evitare strumentalizzazioni da parte dei nostri detrattori, che le nostre non sono operazioni di palazzo, nè giochi di potere, ma anzi un chiarimento per sventare torbidi movimenti al vertice. Le "poltrone" non ci interessano, non sono indispensabili per seguire e proporre i nostri obiettivi politici per il bene della nostra città..". È anche chiaro, e questo lo dobbiamo agli elettori e alla città, che non saremo servi sciocchi buoni solo ad alzare la "paletta" quando serve e se non avremo modo di apportare nelle sedi politiche ed istituzionali il nostro contributo politico, verificando la coerenza degli atti e dei comportamenti al profilo politico-programmatico che ci si è' dati, valuteremo come forza politica la coerenza dei provvedimenti, laddove sarà possibile esprimere un giudizio ed un voto, ed esprimeremo il nostro punto di vista sui canali di comunicazione ed in incontri pubblici sugli atti prodotti dall'amministrazione e non condivisi. Si è oltre metà mandato: non è più il tempo dell'attesa».
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