Politica
Cafagna: «La decisione di Chiariello è sconcertante»
«E' la giunta degli "amici degli eletti"». Ribadita la distanza dalla condotta del segretario
Barletta - lunedì 7 maggio 2012
11.56
L'elezione del Presidente senza alcun aiuto delle opposizioni consegna alla città una maggioranza che, anche se con qualche "defaillance", ha i numeri per governare. Ma già la nomina dei nuovi assessori mostra le prime crepe della maggioranza. Come al solito è il Partito Democratico ad esserne protagonista. Gli assessori sono stati individuati senza alcun dibattito interno. Nessuna riflessione su profili e competenze necessari; esclusione di entrambe le aree [Modem e Letta ndr] che non hanno sostenuto il segretario Chiariello al congresso.
La decisione di Chiariello è sconcertante. Al congresso ci aveva raccontato di voler costruire un partito forte, che mettesse al centro la politica; aveva parlato di inclusione e condivisione. Che fine hanno fatto questi buoni propositi?
La giunta dei primi dei non eletti (da molti criticata) è stata sostituita dalla giunta degli "amici degli eletti". Sono state scelte persone che hanno come unico dato comune la mancanza di autonomia politica e consenso personale. Ma gli assessori devono essere espressione di tutto il partito, e dunque di tutti coloro che hanno contribuito al risultato elettorale, non solo dei più forti nella competizione. Il partito cittadino e il suo nuovo segretario sono stati sordi rispetto alle indicazioni degli organi provinciali. Il metodo Patruno è infatti il seguente: prima si chieda ai consiglieri di ricoprire la carica assessorile; solo di fronte a un loro rifiuto si scorra la lista dei candidati. Purtroppo devo prendere atto che l'area Latorre-Emiliano, che guida il partito cittadino con la sua maggioranza, persegue una linea che ha poco di politico e molto di potere. Pertanto ribadisco la mia distanza totale dalla condotta del segretario Stefano Chiariello.
Cafagna Agostino
Partito Democratico
La decisione di Chiariello è sconcertante. Al congresso ci aveva raccontato di voler costruire un partito forte, che mettesse al centro la politica; aveva parlato di inclusione e condivisione. Che fine hanno fatto questi buoni propositi?
La giunta dei primi dei non eletti (da molti criticata) è stata sostituita dalla giunta degli "amici degli eletti". Sono state scelte persone che hanno come unico dato comune la mancanza di autonomia politica e consenso personale. Ma gli assessori devono essere espressione di tutto il partito, e dunque di tutti coloro che hanno contribuito al risultato elettorale, non solo dei più forti nella competizione. Il partito cittadino e il suo nuovo segretario sono stati sordi rispetto alle indicazioni degli organi provinciali. Il metodo Patruno è infatti il seguente: prima si chieda ai consiglieri di ricoprire la carica assessorile; solo di fronte a un loro rifiuto si scorra la lista dei candidati. Purtroppo devo prendere atto che l'area Latorre-Emiliano, che guida il partito cittadino con la sua maggioranza, persegue una linea che ha poco di politico e molto di potere. Pertanto ribadisco la mia distanza totale dalla condotta del segretario Stefano Chiariello.
Cafagna Agostino
Partito Democratico