La città
Cabine fibra ottica trasformate in opere d'arte urbana
L'idea dell'artista barlettano Giacomo Borraccino
Barletta - lunedì 5 aprile 2021
8.02
Il bello come unica arma contro l'inciviltà. Il gusto dell'estetica come senso etico. A Barletta il messaggio arriva dall'artista Giacomo Borraccino, in arte Borgiac. Con pennelli e colori ha deciso di abbellire le cabine della fibra ottica che poggiano sulle facciate dei palazzi antichi del centro storico della città. È partito da via Sant'Andrea, dove c'è la sua bottega, poi ha proseguito in altri punti. «L'inciviltà e la sporcizia stavano abbruttendo il nostro centro storico – ha affermato - con scritte e deturpazione dell'arredo urbano. A me questo dà fastidio. Ho il dono di trasformare le cose attraverso la pittura, così ho deciso di lanciare messaggi educativi attraverso la bellezza».
Le cabine da parte dei più giovani sono spesso oggetto di atti vandalici, come le scritte con la vernice in bombolette, oppure scambiate come pattumiere a cielo aperto anche dai meno giovani. Queste vere opere di arte urbana, realizzate con tutti i permessi necessari, vogliono invitare i cittadini ad avere maggiore cure dei priori luoghi. Per ora l'esperimento sembra ben riuscito. Da quando le cabine sono state trasformate in tele da Borgiac nessuno le ancora rovinate. I soggetti sono diversi: una libreria con all'interno i libri, come la Divina Commedia, il dizionario o il testo di educazione civica fondamentali per la formazione personale, un topo con al mascherina che invita tutti alla prudenza oppure l'effetto prospettico che riproduce la parete su cui le cabine sono poggiare, in modo sembrare che siano incastonate nel muro. Lo scorso anno, lo ricordiamo, l'artista aveva già abbellito il contrafforte di un vecchio stabile con due affreschi che riproducono due dipinti del pittore impressionista barlettano Giuseppe De Nittis: "Autoritratto" (pastello su tela, cm 114x88, 1883) e "L'Amaca" (olio su tela, cm 65x42, 1884) entrambi custoditi nella pinacoteca comunale di Barletta all'interno del palazzo della Marra. «In ognuno di noi – ha concluso Borgiac – c'è un semino di bellezza che va coltivato con la curiosità».
Le cabine da parte dei più giovani sono spesso oggetto di atti vandalici, come le scritte con la vernice in bombolette, oppure scambiate come pattumiere a cielo aperto anche dai meno giovani. Queste vere opere di arte urbana, realizzate con tutti i permessi necessari, vogliono invitare i cittadini ad avere maggiore cure dei priori luoghi. Per ora l'esperimento sembra ben riuscito. Da quando le cabine sono state trasformate in tele da Borgiac nessuno le ancora rovinate. I soggetti sono diversi: una libreria con all'interno i libri, come la Divina Commedia, il dizionario o il testo di educazione civica fondamentali per la formazione personale, un topo con al mascherina che invita tutti alla prudenza oppure l'effetto prospettico che riproduce la parete su cui le cabine sono poggiare, in modo sembrare che siano incastonate nel muro. Lo scorso anno, lo ricordiamo, l'artista aveva già abbellito il contrafforte di un vecchio stabile con due affreschi che riproducono due dipinti del pittore impressionista barlettano Giuseppe De Nittis: "Autoritratto" (pastello su tela, cm 114x88, 1883) e "L'Amaca" (olio su tela, cm 65x42, 1884) entrambi custoditi nella pinacoteca comunale di Barletta all'interno del palazzo della Marra. «In ognuno di noi – ha concluso Borgiac – c'è un semino di bellezza che va coltivato con la curiosità».