Servizi sociali
Buoni spesa, il contributo spetta anche ai beneficiari delle misure del Cura Italia
L'assessore Salvemini chiarisce: «Fondi da destinare a chi ha subìto gravi danni economici»
Barletta - giovedì 2 aprile 2020
08.00
L'urgenza e la necessità di sostenere le famiglie indigenti le cui condizioni economiche sono state significativamente compromesse dall'emergenza Coronavirus, ha imposto ai Comuni italiani di attivare tutte le procedure necessarie a convertire in buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari di prima necessità i 400 milioni di euro messi in campo dal Governo per fronteggiare la crisi economico-sociale.
Così, anche Barletta si è prontamente impegnata per l'elaborazione delle modalità di attribuzione dei ticket (che saranno consegnati a domicilio per evitare assembramenti non giustificati) e per l'individuazione degli esercizi commerciali che li accetteranno. Inviata la domanda, un successivo colloquio con i Servizi sociali valuterà la veridicità di quanto dichiarato, riservandosi controlli successivi all'erogazione del contributo.
Per ottenere i buoni spesa è richiesto che nessun componente della famiglia abbia percepito alcun tipo di reddito dall'inizio dell'emergenza (8 marzo) e che non sia già beneficiario di RED (Reddito di Dignità), RDC (Reddito di Cittadinanza) o dell'assegno per il terzo figlio. Ma non basta. Cumulativamente, infatti, sono necessarie altre due condizioni.
Quindi, se la ratio del provvedimento è quella di mettere a disposizione dei cittadini fondi (400 milioni) che bastino al sostentamento fino al prossimo 15 aprile, data a partire dalla quale saranno erogati i vari bonus, è chiaro che anche coloro che avranno diritto alle misure del Cura Italia possono presentare domanda per i bonus spesa.
La Commissione, inoltre, ha espresso il proprio parere anche in ordine agli importi dei buoni. Sulla base della somma di 852 mila euro assegnata a Barletta (che sarà aumentata con gli 11,5 milioni di euro che la Regione Puglia destinerà ai Comuni pugliesi), si è stabilito che ogni componente del nucleo familiare possa ottenere un importo di 150 euro, fino ad arrivare a 750 euro per famiglie con 5 o più componenti. Somma, è stato osservato dai Consiglieri comunali, che potrebbe essere ridimensionata nel suo tetto massimo, abbassandola da 750 a 600 euro e consentendo, di conseguenza, di ampliare la platea di beneficiari.
Elevato, secondo la Commissione consiliare, anche il taglio minimo di ciascun buono, pari a 50 euro. Per quanto pensato nell'ottica di diminuire le uscite dei cittadini per motivi di approvvigionamento, tale importo difficilmente potrà essere speso interamente nei piccoli negozi alimentari (come macellerie o negozi di ortofrutta), imponendo di utilizzare il contributo solo nei supermercati.
Così, anche Barletta si è prontamente impegnata per l'elaborazione delle modalità di attribuzione dei ticket (che saranno consegnati a domicilio per evitare assembramenti non giustificati) e per l'individuazione degli esercizi commerciali che li accetteranno. Inviata la domanda, un successivo colloquio con i Servizi sociali valuterà la veridicità di quanto dichiarato, riservandosi controlli successivi all'erogazione del contributo.
Per ottenere i buoni spesa è richiesto che nessun componente della famiglia abbia percepito alcun tipo di reddito dall'inizio dell'emergenza (8 marzo) e che non sia già beneficiario di RED (Reddito di Dignità), RDC (Reddito di Cittadinanza) o dell'assegno per il terzo figlio. Ma non basta. Cumulativamente, infatti, sono necessarie altre due condizioni.
- Non essere già beneficiari (percettori) di alcun contributo statale previsto in conseguenza dei provvedimenti restrittivi per emergenza covid-19. In particolare delle prestazioni previste in esito all'entrata in vigore del D.L. Cura Italia
Quindi, se la ratio del provvedimento è quella di mettere a disposizione dei cittadini fondi (400 milioni) che bastino al sostentamento fino al prossimo 15 aprile, data a partire dalla quale saranno erogati i vari bonus, è chiaro che anche coloro che avranno diritto alle misure del Cura Italia possono presentare domanda per i bonus spesa.
- Essere in possesso di risparmi a qualunque titolo (libretti di risparmio, conti corrente, etc.), con riferimento alla giacenza media del mese precedente la data dell'istanza (marzo), non superiore a 3 mila euro per un nucleo familiare composto da un solo membro, sino a non oltre i 15 mila euro per famiglie con 5 o più componenti
La Commissione, inoltre, ha espresso il proprio parere anche in ordine agli importi dei buoni. Sulla base della somma di 852 mila euro assegnata a Barletta (che sarà aumentata con gli 11,5 milioni di euro che la Regione Puglia destinerà ai Comuni pugliesi), si è stabilito che ogni componente del nucleo familiare possa ottenere un importo di 150 euro, fino ad arrivare a 750 euro per famiglie con 5 o più componenti. Somma, è stato osservato dai Consiglieri comunali, che potrebbe essere ridimensionata nel suo tetto massimo, abbassandola da 750 a 600 euro e consentendo, di conseguenza, di ampliare la platea di beneficiari.
Elevato, secondo la Commissione consiliare, anche il taglio minimo di ciascun buono, pari a 50 euro. Per quanto pensato nell'ottica di diminuire le uscite dei cittadini per motivi di approvvigionamento, tale importo difficilmente potrà essere speso interamente nei piccoli negozi alimentari (come macellerie o negozi di ortofrutta), imponendo di utilizzare il contributo solo nei supermercati.