Servizi sociali
Breast Unit al Dimiccoli: il polo diagnostico-terapeutico per il cancro alle mammelle
Inaugurato stamane a Barletta per combattere il tumore più diffuso tra le donne
Barletta - venerdì 27 giugno 2014
13.30
Il tumore al seno è la forma più diffusa tra le donne, rappresenta il 29% di tutti i tumori ma in realtà è quello maggiormente curabile, con una sopravvivenza dalla diagnosi in costante aumento da molti anni, sempre relativamente all'aumento delle stesse attività di prevenzione e screening e al miglioramento delle cure previste. Si è svolta stamane presso l'ospedale "Dimiccoli" di Barletta l'inaugurazione della "Breast Unit", il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale per le donne affette da tumore della mammella. Un Case Manager giuda la donna con neoplasia o con sospetto tumore lungo il percorso di diagnosi e cura, accompagnandola nel processo che integra i diversi servizi aziendali. Il percorso si avvale anche di tecnologie dedicate.
Sono intervenuti alla conferenza di presentazione, Pasquale Cascella, sindaco di Barletta, Elena Gentile, assessore al Welfare e alle Politiche della Salute della Regione Puglia e Giovanni Gorgoni, presidente generale dell'Asl BAT. Il sindaco Pasquale Cascella ha dichiarato «Un altro passo in avanti si compie nella nostra città, soprattutto per l'ospedale, per i servizi che il territorio offre. E' importante che quest'iniziativa di oggi sia collegata ad un'altra, l'inaugurazione della "Casa della salute" a Trani. Questa è la dimostrazione che il nostro territorio mostra grande sensibilità nei confronti della sofferenza, soprattutto per i casi in cui ci si ritrova ad affrontare una malattia come quella del cancro alle mammelle, qualcosa di così profondo e personale che tocca la donna direttamente nella sua identità femminile».
Elena Gentile è intervenuta alla conferenza sostenendo «E' fondamentale porre nuovamente la questione del Mezzogiorno e della sua discriminazione da parte delle regioni del centro-nord. Se le regioni del sud non prenderanno provvedimenti anche nei confronti del proprio destino a livello sanitario, ancora una volta ci troveremo a dover affrontare la perdita delle nostre menti più brillanti, dei neolaureati che formati nelle nostre valide università saranno poi costretti ad emigrare e ad andare a lavorare nei grandi ospedali e nelle strutture del nord. Per questo oggi piantiamo una buona bandiera della qualità, dell'organizzazione, a dimostrazione che quando le donne si mettono in campo, possono fare realmente la differenza, garantendo ottimi risultati nati dalla creatività e dalla passione civile».
Durante l'inaugurazione del polo Breast Unit sono intervenute le donne dell'associazione "Le Amazzoni", gruppo di auto mutuo sostegno nato ad Andria, ma presente e attivo su tutto il territorio per fornire aiuto, confronto e ricreazione alle donne affette da tumore alle mammelle. Abbiamo intervistato a tal proposito Sabina, una delle "Amazzoni", che ci ha spiegato quali sono le attività di cui si occupa l'associazione e a cui potranno prendere parte le donne barlettane che saranno assistite presso il polo inaugurato stamane. Quali aspetti della malattia curate e in che modo si organizza la vostra associazione? :«La nostra associazione nasce dall'esigenza di costituire una rete di auto-aiuto per le donne che hanno subito una mastectomia radicale o parziale per affrontare al meglio la fase delle cure attive, consentendo alle donne che ne fanno parte di superare il primo momento successivo alla presa di coscienza dell'avere un tumore. Noi ci occupiamo di fornire parametri di riferimento, confronto e conforto, anche svolgendo delle attività ricreative, parlando tra noi, essendo sempre presenti le une per le altre, consigliandoci libri da leggere, film da guardare per un determinato e importante aspetto che possa averci colpito. Ogni nostra attività si avvale però della fondamentale presenza di una psicologa, costantemente presente e disposta a garantirci un adeguato sostegno. I nostri incontri si svolgono mensilmente presso una chiesa di Andria, saremo presenti però dove ci sarà necessità su tutta la provincia e quindi anche a Barletta».