La città
Bicincittà? Per Barletta non resta altro che un sogno
La salute e il benessere ambientale sono un optional per i barlettani. Tra le possibili migliorie per la nostra città si colloca la necessità di interventi logistici mirati
Barletta - sabato 16 marzo 2013
Un bel giro in bici sul lungomare barlettano? Impossibile! Auto parcheggiate che bloccano il passaggio, corridori che attentano alla vita dei ciclisti, tutto questo e quant'altro accade a Barletta dove nonostante i vari tentativi di miglioramento infrastrutturale da parte dell'ex amministrazione comunale, i cui risultati non sono proprio dei migliori, la maggior parte dei cittadini si ostina ad utilizzare le piste ciclabili come meglio ritiene, ovviamente, tranne che per l'uso a cui sono destinate. Lodevoli le iniziative di alcuni ristoratori nel sensibilizzare l'uso della bici come mezzo di trasporto, offrendo sconti a chi dovesse giungere pedalando nel proprio ristorante.
Mezzo assolutamente economico ed ecologico, ottimo compromesso per la tasca e per l'ambiente, in un periodo di assoluta crisi economica del Paese, la bici ben si presta ad essere utilizzata in una città che come la nostra vive in un clima quasi sempre mite e soleggiato; purtroppo però sempre più numerosi sono coloro che si ostinano ad utilizzare più di una macchina nello stesso nucleo famigliare, facendo un uso spropositato di questo e di altri mezzi super-inquinanti, piuttosto che sfruttare i mezzi a smog e a costo zero.
Casi emblematici della disorganizzazione urbana barlettana, come una pista ciclabile che termina improvvisamente con un palo della luce, purtroppo non restano sporadici; non volendo mettere in dubbio la bontà dei propositi amministrativi, dobbiamo però necessariamente sottolineare la cattiva riuscita dei tentativi di miglioramenti infrastrutturali e logistici. Le piste nella nostra città sono sopraelevate rispetto al livello della strada, tanto da spingere gli stessi ciclisti a non usufruirne per mancanza di sicurezza. Quattro le postazioni bike sharing, il servizio cittadino di noleggio bici, che copre nemmeno una metà della città, isolando le zone periferiche, per una città con più di centomila abitanti. Vergognoso osservare come negli ultimi tempi le dieci bici di ogni postazione siano state deturpate e mutilate di numerose parti, sino a divenire ghost bike.
Risulta impressionante spostandosi nel nord Italia, notare come invece la bici sia il mezzo più utilizzato, grazie anche alle iniziative comunali che estendono sempre di più le zone pedonali, limitando il passaggio di automezzi esclusivamente alle zone limitrofe. Per non parlare del nord Europa dove in nazioni come l'Olanda o il Belgio, passeggiando per le città si assiste ad un costante sciame di ciclisti, a tutte le ore ed in tutte le zone della città, in maniera particolareggiata nelle zone universitarie. Per di più all'estero non vi è nessun timore di furto tanto che ovunque si vedono bici parcheggiate senza l'ombra di una catena, mentre nella nostra città talvolta si preferisce non utilizzare la bicicletta onde evitare il rischio di incorrere in azioni delinquenziali, così sempre più mezzi della salute restano chiusi in cantina ad arrugginire. Quando la nostra cara ed amata città riuscirà a civilizzarsi?
Mezzo assolutamente economico ed ecologico, ottimo compromesso per la tasca e per l'ambiente, in un periodo di assoluta crisi economica del Paese, la bici ben si presta ad essere utilizzata in una città che come la nostra vive in un clima quasi sempre mite e soleggiato; purtroppo però sempre più numerosi sono coloro che si ostinano ad utilizzare più di una macchina nello stesso nucleo famigliare, facendo un uso spropositato di questo e di altri mezzi super-inquinanti, piuttosto che sfruttare i mezzi a smog e a costo zero.
Casi emblematici della disorganizzazione urbana barlettana, come una pista ciclabile che termina improvvisamente con un palo della luce, purtroppo non restano sporadici; non volendo mettere in dubbio la bontà dei propositi amministrativi, dobbiamo però necessariamente sottolineare la cattiva riuscita dei tentativi di miglioramenti infrastrutturali e logistici. Le piste nella nostra città sono sopraelevate rispetto al livello della strada, tanto da spingere gli stessi ciclisti a non usufruirne per mancanza di sicurezza. Quattro le postazioni bike sharing, il servizio cittadino di noleggio bici, che copre nemmeno una metà della città, isolando le zone periferiche, per una città con più di centomila abitanti. Vergognoso osservare come negli ultimi tempi le dieci bici di ogni postazione siano state deturpate e mutilate di numerose parti, sino a divenire ghost bike.
Risulta impressionante spostandosi nel nord Italia, notare come invece la bici sia il mezzo più utilizzato, grazie anche alle iniziative comunali che estendono sempre di più le zone pedonali, limitando il passaggio di automezzi esclusivamente alle zone limitrofe. Per non parlare del nord Europa dove in nazioni come l'Olanda o il Belgio, passeggiando per le città si assiste ad un costante sciame di ciclisti, a tutte le ore ed in tutte le zone della città, in maniera particolareggiata nelle zone universitarie. Per di più all'estero non vi è nessun timore di furto tanto che ovunque si vedono bici parcheggiate senza l'ombra di una catena, mentre nella nostra città talvolta si preferisce non utilizzare la bicicletta onde evitare il rischio di incorrere in azioni delinquenziali, così sempre più mezzi della salute restano chiusi in cantina ad arrugginire. Quando la nostra cara ed amata città riuscirà a civilizzarsi?