Associazioni
Barletta senza cultura? Le associazioni non ci stanno
Si è svolto ieri mattina un incontro fra le associazioni cittadine. Sinergia e apertura al territorio per la crescita culturale di tutti
Barletta - mercoledì 14 luglio 2010
L'uomo è veramente uomo soltanto grazie alla cultura.
Hegel, filosofo
In fremente attesa del consiglio comunale che si riunirà questo pomeriggio alle ore 18.00, una rappresentanza delle associazioni culturali di Barletta – moderati da Riccardo Losappio, direttore della Commissione diocesana cultura e presidente del Cinecircolo Sant'Antonio - ha organizzato ieri mattina, nella chiesa di Sant'Antonio, un emblematico incontro per ragionare insieme sulla situazione drammatica che colpisce la cultura nella nostra città.
Tema principale della discussione la possibile approvazione del bilancio cittadino che - abolendo l'addizionale Irpef – creerebbe un vuoto di ben 1.200.000 euro, vuoto che colpirebbe prevalentemente i fondi per la cultura. E' intervenuto in merito l'ex assessore al bilancio Michelangelo Lattanzio, che come «persona informata sui fatti» ha sottolineato alcune problematiche legate al bilancio, come «lo sbilanciamento fra spese correnti (per il mantenimento della macchina amministrativa e l'organizzazione di eventi) e spese in conto capitale (per le infrastrutture)». Con il bilancio 2010 si è deciso così di «evitare tagli per i servizi sociali, in ossequio alle legittime priorità del bilancio», la soluzione allora potrebbe essere «ridimensionare i fondi alla cultura». Ma per l'ex assessore si tratta comunque di un «taglio non opportuno, visto che l'Irpef non colpisce le fasce più deboli».
In questo periodo di "vacche magre", le associazioni cercano così di mobilitarsi in maniera autonoma, nella speranza di costituire un tavolo operativo con l'amministrazione comunale.
L'incontro, fervido di idee e volontà, è terminato con la redazione di un documento che verrà letto questo pomeriggio in consiglio comunale, tentando un'ultima disperata mobilitazione delle parti politiche chiamate in causa. Vani sono stati fin'ora i tentativi di una mediazione con l'amministrazione culturale: le associazioni lamentano la mancata attenzione del sindaco e della dottoressa Emanuela Angiuli, e sembra non essere andata ancora in porto l'approvazione di un albo per le associazioni culturali cittadine (di cui alleghiamo la bozza in fondo all'articolo).
Scindere la vocazione culturale dalle strategie politiche, valorizzare le professionalità, distinguere fra mera spettacolarizzazione e cultura, fra grandi eventi fine a sé stessi e iniziative per la crescita culturale della cittadinanza, aprire al territorio per coinvolgere le tante associazioni cittadine più vicine a noi, per una cultura a costo zero made in Barletta: queste le tante tematiche che sono state affrontate nel tentativo di formulare una soluzione comune, che attraverso la cooperazione possa sradicare il sistema delle "caste" culturali e promuovere l'associazionismo più vivo e creativo.
Obiettivo dell'incontro è stato cercare una sinergia fra le associazioni della città, nonostante l'esiguo numero di partecipanti effettivi: lodevoli gli sforzi, encomiabile la passione, ma forse un maggiore coinvolgimento indirizzato ai giovani e alle tante realtà associative minori della nostra città faciliterebbe la mobilitazione in nome di profondi valori condivisibili appieno. Apertura ai ragazzi, più visibilità alle proprie iniziative, efficaci campagne di comunicazione, maggiore solidarietà fra le diverse associazioni, al fine di sollevare un coro unanime che possa difendere l'imponente ricchezza culturale della nostra Barletta.
Hegel, filosofo
In fremente attesa del consiglio comunale che si riunirà questo pomeriggio alle ore 18.00, una rappresentanza delle associazioni culturali di Barletta – moderati da Riccardo Losappio, direttore della Commissione diocesana cultura e presidente del Cinecircolo Sant'Antonio - ha organizzato ieri mattina, nella chiesa di Sant'Antonio, un emblematico incontro per ragionare insieme sulla situazione drammatica che colpisce la cultura nella nostra città.
Tema principale della discussione la possibile approvazione del bilancio cittadino che - abolendo l'addizionale Irpef – creerebbe un vuoto di ben 1.200.000 euro, vuoto che colpirebbe prevalentemente i fondi per la cultura. E' intervenuto in merito l'ex assessore al bilancio Michelangelo Lattanzio, che come «persona informata sui fatti» ha sottolineato alcune problematiche legate al bilancio, come «lo sbilanciamento fra spese correnti (per il mantenimento della macchina amministrativa e l'organizzazione di eventi) e spese in conto capitale (per le infrastrutture)». Con il bilancio 2010 si è deciso così di «evitare tagli per i servizi sociali, in ossequio alle legittime priorità del bilancio», la soluzione allora potrebbe essere «ridimensionare i fondi alla cultura». Ma per l'ex assessore si tratta comunque di un «taglio non opportuno, visto che l'Irpef non colpisce le fasce più deboli».
In questo periodo di "vacche magre", le associazioni cercano così di mobilitarsi in maniera autonoma, nella speranza di costituire un tavolo operativo con l'amministrazione comunale.
L'incontro, fervido di idee e volontà, è terminato con la redazione di un documento che verrà letto questo pomeriggio in consiglio comunale, tentando un'ultima disperata mobilitazione delle parti politiche chiamate in causa. Vani sono stati fin'ora i tentativi di una mediazione con l'amministrazione culturale: le associazioni lamentano la mancata attenzione del sindaco e della dottoressa Emanuela Angiuli, e sembra non essere andata ancora in porto l'approvazione di un albo per le associazioni culturali cittadine (di cui alleghiamo la bozza in fondo all'articolo).
Scindere la vocazione culturale dalle strategie politiche, valorizzare le professionalità, distinguere fra mera spettacolarizzazione e cultura, fra grandi eventi fine a sé stessi e iniziative per la crescita culturale della cittadinanza, aprire al territorio per coinvolgere le tante associazioni cittadine più vicine a noi, per una cultura a costo zero made in Barletta: queste le tante tematiche che sono state affrontate nel tentativo di formulare una soluzione comune, che attraverso la cooperazione possa sradicare il sistema delle "caste" culturali e promuovere l'associazionismo più vivo e creativo.
Obiettivo dell'incontro è stato cercare una sinergia fra le associazioni della città, nonostante l'esiguo numero di partecipanti effettivi: lodevoli gli sforzi, encomiabile la passione, ma forse un maggiore coinvolgimento indirizzato ai giovani e alle tante realtà associative minori della nostra città faciliterebbe la mobilitazione in nome di profondi valori condivisibili appieno. Apertura ai ragazzi, più visibilità alle proprie iniziative, efficaci campagne di comunicazione, maggiore solidarietà fra le diverse associazioni, al fine di sollevare un coro unanime che possa difendere l'imponente ricchezza culturale della nostra Barletta.