Eventi
Barletta omaggia “il suo” Pietro Mennea
Un trigesimo celebrato per ricordare la vita. Tra gare e filatelia un’insolita domenica sportiva
Barletta - lunedì 22 aprile 2013
20.33
Un sole timido ma gagliardo ha dato il buongiorno alla città di Barletta che ieri, domenica 21 Aprile 2013, si è svegliata con il vivo ricordo del suo grande orgoglio "Sulla strada di Pietro" Mennea. A un mese dalla scomparsa del campione olimpico pluripremiato, le associazioni sportive locali provenienti dall'intera Puglia si sono date appuntamento in Corso Vittorio Emanuele per simulare nel loro piccolo il celeberrimo talento del corridore. Con tenacia e passione hanno gareggiato gli atleti tesserati F.I.D.A.L. e le premiazioni hanno abbracciato diverse categorie. L'occasione è stata colta anche per raccogliere firme riguardo la nomina encomiastica della litoranea di Ponente a Pietro Mennea, per ricordare i suoi allenamenti su Viale Giannone, per riflettere profondamente sulla fenomenologia del grande campione. D'altronde non stiamo parlando solo di un talento sportivo ma di un moltiplicatore di talenti, di un uomo caritatevole e dalla grande intelligenza emotiva e sociale.
All'aspetto culturale si è voluto dare spazio nel pomeriggio, sempre su Corso Vittorio Emanuele dove il comitato italiano pro Canne della battaglia, con l'appoggio logistico di Poste Italiane, si è fatto promoter del "simbolo-icona" di Pietro Mennea organizzando un annullo filatelico speciale. A rendere unici francobolli e cartoline celebrative (disponibili da oggi in edizione limitata presso lo sportello della sede centrale di Poste Italiane) è l' immagine storica ma più che mai attuale del velocista barlettano: l'indice che punta in alto, il viso soddisfatto di chi vuol dire "io ce l'ho fatta", il sorriso composto di chi non si crede mai arrivato, gli occhi sbarrati ma coscienti di chi ha appena capito che il sacrificio può essere appagante. Quel dito è la forza della mente ambiziosa ma forse anche un messaggio di ostinazione, potenza e forza identitaria di chi ha creduto fino in fondo alla propria affermazione.
Sono tanti gli insegnamenti morali lasciatici da questo grande maestro di vita e Barletta, come sua genitrice ma anche come sua alunna, ha un oneroso debito nei confronti di chi ha reso celebre e rispettabile il suo nome. Sembra quasi che il certame cavalleresco che dà il nome alla nostra città sia sostituibile nelle memorie di tutti col nome di Pietro Mennea; ecco un esempio di quando la storia è il rapporto tra il tempo e l'intensità. Il fenomeno Mennea non va inteso solo nelle sue manifestazioni reali; se così fosse ci si limiterebbe a un caso di mitomania. "La freccia del Sud" è stato un fenomeno perché ha saputo contrastare e attraversare venti di molteplice natura, non si è mai riservato in nulla, ha sempre affrontato a viso aperto le diverse situazioni con la convinzione che è la vita, e non solo lo sport, ad aver bisogno di agonismo. Una freccia scoccata da Barletta nel 1952, lanciata in tutto il mondo dal 1971 ma tornata a forare il cuore della città in questo 2013 con tanti fori ancora da riempire. Se è vero come disse Pietro che "non si smette mai di correre", l'auspicio è che la nostra Barletta riprenda almeno a camminare.
All'aspetto culturale si è voluto dare spazio nel pomeriggio, sempre su Corso Vittorio Emanuele dove il comitato italiano pro Canne della battaglia, con l'appoggio logistico di Poste Italiane, si è fatto promoter del "simbolo-icona" di Pietro Mennea organizzando un annullo filatelico speciale. A rendere unici francobolli e cartoline celebrative (disponibili da oggi in edizione limitata presso lo sportello della sede centrale di Poste Italiane) è l' immagine storica ma più che mai attuale del velocista barlettano: l'indice che punta in alto, il viso soddisfatto di chi vuol dire "io ce l'ho fatta", il sorriso composto di chi non si crede mai arrivato, gli occhi sbarrati ma coscienti di chi ha appena capito che il sacrificio può essere appagante. Quel dito è la forza della mente ambiziosa ma forse anche un messaggio di ostinazione, potenza e forza identitaria di chi ha creduto fino in fondo alla propria affermazione.
Sono tanti gli insegnamenti morali lasciatici da questo grande maestro di vita e Barletta, come sua genitrice ma anche come sua alunna, ha un oneroso debito nei confronti di chi ha reso celebre e rispettabile il suo nome. Sembra quasi che il certame cavalleresco che dà il nome alla nostra città sia sostituibile nelle memorie di tutti col nome di Pietro Mennea; ecco un esempio di quando la storia è il rapporto tra il tempo e l'intensità. Il fenomeno Mennea non va inteso solo nelle sue manifestazioni reali; se così fosse ci si limiterebbe a un caso di mitomania. "La freccia del Sud" è stato un fenomeno perché ha saputo contrastare e attraversare venti di molteplice natura, non si è mai riservato in nulla, ha sempre affrontato a viso aperto le diverse situazioni con la convinzione che è la vita, e non solo lo sport, ad aver bisogno di agonismo. Una freccia scoccata da Barletta nel 1952, lanciata in tutto il mondo dal 1971 ma tornata a forare il cuore della città in questo 2013 con tanti fori ancora da riempire. Se è vero come disse Pietro che "non si smette mai di correre", l'auspicio è che la nostra Barletta riprenda almeno a camminare.